Avezzano – Tra le numerose immagini legate al filone “Avezzano che risorge“, in cui si mostrano i progressi della ricostruzione della città dopo la catastrofe subita a seguito del terremoto del 13 Gennaio 1915, ce ne è una che ci permette di vedere il Palazzo della Romana Zuccheri. Stiamo parlando di una società che, fin dal 1899, aveva consentito l’attivazione dello zuccherificio di Avezzano, grazie a un accordo con il principe Alessandro Torlonia.
La fotografia d’epoca che vi mostriamo dovrebbe risalire agli anni Venti. Al 1920 risale anche un interessante articolo, pubblicato sul giornale dei marsicani negli Stati Uniti, “Marsica Nuova“, di cui abbiamo diffusamente parlato qualche anno fa attraverso le nostre pagine, intitolato “Il nuovo palazzo della Soc. Romana Zuccheri in Avezzano” pubblicato nel numero del 1° Agosto 1920.
Questo il testo dell’articolo di “Marsica Nuova”: “Allo scopo di seguire il mirabile intento della rinascita di Avezzano, che rivedremo più bella e più ricca della disparita, per i disastrosi effetti del movimento tellurico del 1915, troppo a lungo negletta dalle difficoltà create dalla guerra prima e dalla più difficile pace poi, è in via di costruzione sopra un vasto terreno appositamente scelto al viale Garibaldi, un grande ed armonioso edificio, che la Società Romana Zuccheri sta iniziando per i suoi uffici, abitazioni e magazzini; progetto, disegno e direzione del fabbricato, dell’esimio architetto signor ingegnere Boldini ed esecuzione della spettabile Ditta cav. Paolo Ciocci da Luco dei Marsi, che già costruì con plauso ed ammirazione generale il grande Seminario di Avezzano.
Con questa opera la Società Romana Zuccheri viene ad armonizzare il vasto programma impostosi per tutte quanto si ricollega alla necessità della coltivazione dell’industria bietolifera; ad aumentare poi l’incremento produttivo e facilitare i coltivatori verrà, dalla stessa Società Romana Zuccheri, creato un Istituto di Credito Agrario, il quale, fra breve, aprirà i suoi sportelli ad Avezzano, in aiuto speciale ed a conforto della coltivazione della barbabietola da zucchero e dell’industria agricola in generale; tanto che si spera estendere la coltivazione bietolifera anche in limitrofe zone riconosciute adatte alla sua produzione. Ci auguriamo che sull’esempio della Società Romana Zuccheri, gli altri istituti commerciali ed industriali, che hanno pure stanza in questa città, vogliano, con sollecitudine, costruirsi sedi degne della loro importanza e concorrere cosi in un modo pratico e sollecito alla vera e reale rinascita di Avezzano“.