Soldati spagnoli e francesi
Giulio Pezzola del Borghetto e le sue scorribande nella Marsica (1646)
Le grandi insurrezioni popolari, aizzate dalle potenze spagnole e francesi, dal papa-re e da fazioni baronali (vedi Colonna, Barberini, conti di Celano ecc.) causarono tra Lazio e Abruzzo continui saccheggi...
I confini della Marsica arrivano fino al Monte Marsicano
I confini della Marsica arrivano fino al Monte Marsicano
Opi – Trenta anni fa i parroci di Pescasseroli e di Opi parteciparono a “Tribuna Libera”, uno spazio che il giornale “Il Tempo” metteva disposizione dei cittadini. Nella pagina riservata alla Marsica...
Decreto-di-nomina
Aurelio e Orazio Mattei, nobili avezzanesi, sindaci e ispettori ai Monumenti del Distretto di Avezzano
Aurelio Mattei (1763-1835) uomo politico, Cavaliere della guardia papalina e cultore di antichità. Nacque da Ladislao, il cittadino più ricco di Avezzano[1] e probabilmente dell’intera Marsica, il 2 aprile...
Il cavaliere ritratto in un affresco rupestre posto su una parete rocciosa che dominava il lago Fucino
Il culto di San Giorgio
Il 23 aprile si è celebrato San Giorgio patrono dei cavalieri, dei soldati e degli scout. Il suo nome deriva dal greco gheorgós che significa agricoltore, lavoratore della terra. In mancanza di notizie...
Soldati spagnoli e commissario
Spese gravose delle Università marsicane per mantenere commissari e soldati spagnoli (1607-1631)
Le «gabelle» (che erano molteplici forme di contribuzione, non legate da alcun rapporto d’identità, come un’imposta diretta o indiretta oppure anche una tassa), gravarono in modo particolare sui prodotti...
Magliano de' Marsi si prepara a celebrare il bicentenario della nascita di Padre Panfilo Pietrobattista, insigne teologo e missionario
Magliano de' Marsi si prepara a celebrare il bicentenario della nascita di Padre Panfilo Pietrobattista, insigne teologo e missionario
Magliano de’ Marsi – Duecento anni fa, esattamente il 22 Aprile 1824, nasceva a Magliano de’ Marsi il teologo e missionario Panfilo da Magliano, al secolo Giovanni Paolo Pietrobattista....
val-fondillo-1
   La Necropoli di Val Fondillo
La presenza dell’uomo nel nostro territorio è documentata sin dal Paleolitico tra 300.000 e 120.000 anni fa, quando quest’area era occupata da gruppi di cacciatori in cerca di cibo, quindi alla ricerca...
Le rovine della sede della Banca Marsicana di Pescina distrutta dal terremoto del 1915
Le rovine della sede della Banca Marsicana di Pescina distrutta dal terremoto del 1915
Pescina – Tra le fotografie che ci permettono di conservare la memoria di quanto avvenne nella Marsica a seguito della violenta scossa di terremoto del 13 Gennaio 1915 c’è anche quella che...
Cerca
Close this search box.

Aurelio e Orazio Mattei, nobili avezzanesi, sindaci e ispettori ai Monumenti del Distretto di Avezzano

Facebook
WhatsApp
Twitter
Email

NECROLOGI MARSICA

Necrologi Marsica Dolores Del Campanile
Dolores Del Campanile
Vedi necrologio
Necrologi Marsica Giulio Maiocchi
Giulio Maiocchi
Vedi necrologio
Necrologi Marsica Maria Teresa Occhiuzzi
Maria Teresa Occhiuzzi
Vedi necrologio
Necrologi Marsica Vincenzo Giardini
Vincenzo Giardini
Vedi necrologio
Necrologi Marsica Marcello Taglieri
Marcello Taglieri
Vedi necrologio
Necrologi Marsica Ivana Di Genova
Ivana Di Genova
Vedi necrologio
Decreto di nomina

Aurelio Mattei (1763-1835) uomo politico, Cavaliere della guardia papalina e cultore di antichità. Nacque da Ladislao, il cittadino più ricco di Avezzano[1] e probabilmente dell’intera Marsica, il 2 aprile 1763, completò i suoi studi prima a Napoli e poi a Frascati. Nel 1794 sposò Chiara dei marchesi Colelli di Rieti e in quell’occasione fu ascritto al patriziato della città di Rieti e “decorato benanche dal Santo Padre [papa Pio VI]del titolo di Cavaliere di guardia, o sia lancia spezzata”[2].  Fu il primo presidente del Consiglio Provinciale di Aquila eletto il 10 settembre 1808[3]. Nel 1813 viveva in vico dei Sig.ri Mattei con la sua numerosa famiglia composta di 15 persone, tra cui la moglie, 9 figli e 4 fratelli. Nel 1815 e nel 1821 fu deputato del Regno e scelto dal re Ferdinando I a presiedere, in più occasioni, i consigli provinciali di Aquila e quelli distrettuali di Avezzano. Ricoprì la carica di sindaco del capoluogo marsicano in due periodi: dal 24 novembre 1821 al 29 marzo 1823 e dall’11 maggio 1828 al 5 gennaio 1830. Nel gennaio del 1835 fu colpito da apoplessia che gli causò la morte il 22 ottobre di quello stesso anno.

Aurelio Mattei sindaco

Durante il suo primo mandato di sindaco badò a far completare due importanti documenti amministrativi quali il Ruolo del dazio sul Macinato e quello sui possessori di Animali[4] e fece riparare la torretta di sostegno dell’orologio comunale che a causa d’infiltrazioni di acqua rischiava di compromettere la funzionalità stessa dell’orologio[5].

Affrontò spese impreviste “per la formazione dei pesi ad uso del macello, riattazione delle prigioni, e del batocchio della campana grande della parrocchiale”[6] e per il ripristino e manutenzione dei sei fanali a riverbero che erano stati installati nel 1812[7].

Fece realizzare opere di manutenzione dello stabile che ospitava le prigioni distrettuali situato in piazza del Pantano, vicino Porta S. Bartolomeo, di fronte alla Sottintendenza. La perizia comunale prevedeva una spesa totale di ducati 58,50 così suddivisi: ducati 35,80 da ripartirsi tra i comuni marsicani e ducati 22,70 a carico degli eredi di Filippo III Colonna proprietari del fabbricato su cui si pagava un affitto annuo di ducati 62,50[8].

Mattei affrontò l’annoso problema del completamento della facciata della chiesa di S. Bartolomeo chiedendo un’elargizione di 300 ducati al re Ferdinando I allo scopo di avviare i lavori che l’architetto Francesco Simonetti di Celano aveva stimato in ducati 680,15. Il re concesse la somma di soli 100 ducati e il comune riuscì a realizzare nel 1824 un completamento parziale della facciata della chiesa con una somma di ducati 182,85[9].  

Il sindaco provvide anche nel 1822 a realizzare una strada in località Vigna della Corte per la lunghezza di un quarto di miglio e a far riparare l’orologio comunale da Giuseppe Palermo.

Mattei possedeva diverse case e palazzi; uno di questi, situato tra le due piazze della città e composto da 4 stanze, stalle, magazzini e scuderia, era concesso in affitto alla Gendarmeria reale[10], così come era concesso in affitto uno stabile che ospitava il Giudicato d’Istruzione[11].

Nel suo secondo mandato, il sindaco Aurelio continuò l’opera per il completamento della facciata della chiesa di S. Bartolomeo secondo il progetto dell’ingegnere provinciale Marino Mascari eseguendo i lavori in economia[12].

Fece sistemare la strada rurale detta del Sorbello e la via del Pioppo (odierna via Napoli), che da Porta S. Francesco conduceva a Piedimonte in località Grotticella[13].

Dette l’incarico all’appaltatore Leonardo Stinelli di riparare le carceri e il corpo di guardia[14] e provvide a far sistemare la fontana pubblica cittadina e il fontanile del Cupello[15].

Provvide a far sistemare il tetto del forno da Capo detto anche 1° punto di panatica e il pozzo a uso del forno[16]. Fece riparare l’organo della chiesa parrocchiale[17] e ordinò la ripulitura del condotto della cloaca in piazza del Pantano per consentire lo scolo delle acque putride[18].

Aurelio Mattei ispettore

Come cultore di antichità Aurelio Mattei fu membro della Società Pontaniana e socio corrispondente della Società Economica del 2° Abruzzo Ulteriore sin dalla sua fondazione e ne divenne socio onorario con decreto regio per i molti incarichi ricoperti nella Società.

Nel 1829 fu nominato ispettore degli Scavi di Antichità per il distretto di Avezzano dal Direttore Generale del Museo di Napoli Michele Arditi[19].

Mattei manifestò la sua passione per le antichità e l’archeologia ancor prima di essere nominato ispettore, infatti il 15 luglio1808, qualche mese prima di diventare presidente del Consiglio Provinciale, inviò un rapporto al Direttore del Museo di Napoli in cui segnalava la scoperta di due iscrizioni rinvenute a Luco e a Trasacco.

Nel suo rapporto Mattei segnalava che un mastro scalpellino, lavorando nelle vicinanze di Luco, trovò un’iscrizione in località Corno di Penna tra alcuni ruderi nelle proprietà della chiesa di S. Maria delle Grazie. L’iscrizione, oggi smarrita, fu pubblicata da Mommsen nel 1883 (CIL IX 3885) nel suo Corpus delle iscrizioni latine[20] ed era riferita a due personaggi della famiglia dei Paccii che avevano restaurato le mura del santuario della dea Angitia con denaro pubblico.

Mattei segnalò, inoltre, che il mastro scalpellino conservava presso di se un mezzo busto e una

testa in alabastro, rinvenuti sempre a Luco, mentre nella stessa zona chiamata Penne, in prossimità della riva del Fucino, il 2 luglio 1808 furono scoperti alcuni ruderi di fabbrica, dove il sig. Pietro Paolo Calvacchi effettuò degli scavi portando alla luce la metà inferiore di una statua, una lapide con iscrizione, monete antiche e alcuni idoletti.

Altra iscrizione segnalata da Mattei con il rapporto del 1808 fu quella rinvenuta a Trasacco, circa 3 Km da Luco in direzione Est, in località Chiaffino o S. Angelo. L’epigrafe funeraria, oggi smarrita, era incisa sul coperchio di un sarcofago di cui Mattei fornisce le misure ed era dedicata a Lollidea Aecale dal marito Caius Sallustius Tyrannus (CIL IX 3898)[21].

Aurelio era il nonno di Orazio Mattei (1829-1888), futuro ispettore onorario ai Monumenti del Circondario di Avezzano dal 1877 al 1888.

Orazio Mattei (1829-1888), fervente garibaldino e ispettore onorario ai Monumenti, nacque ad Avezzano l’11 settembre 1829 da Ladislao (1805-1858) e Angela Tuzi. La famiglia Mattei nel 1841 era ancora la più ricca di Avezzano[22], ma con il padre di Orazio iniziò la decadenza del nobile casato. Ladislao, infatti, tra il 1850 e il 1855 fece un pessimo investimento nella costruzione del tratto di strada che da Avezzano raggiungeva Capistrello attraverso il valico del Salviano, “con grave discapito delle domestiche finanze”. Dopo la morte di Ladislao (4 marzo 1858), Orazio ereditò un patrimonio di 831 ducati che rappresentava ormai meno di un terzo di quello posseduto dalla ricca famiglia Jatosti che con Agostino raggiungeva i 2769 ducati [23].

La famiglia Mattei continuò la sua parabola discendente con l’attivista repubblicano Francesco (1840-1882), fratello di Orazio, che aveva “sciupato quasi interamente un patrimonio di 30 mila scudi”[24]e con lo stesso Orazio che nel 1887 era “travagliato da dissesti finanziari”. Dopo la morte di Orazio, gli eredi Mattei nel 1899 misero al pubblico incanto il palazzo di famiglia, che nel 1910 era ormai abbandonato, “senza pavimento e ingombro di detriti e calcinacci fino all’altezza di forse più di un metro dal suolo”.

Orazio era uomo di vasta cultura, aveva frequentato il Real Liceo di Aquila e l’Università di Napoli, coltivò molti interessi culturali nel campo storico, archeologico, letterario e musicale. Da giovane collegiale, nel 1844 tenne ad Aquila un saggio di matematica elementare presso il collegio di S. Francesco e una relazione di metafisica presso il collegio dei Padri Gesuiti.

Come musicista musicò la sua prima messa ad Avezzano nel 1848 e nel 1872 musicò e scrisse un libretto di opera sacra in due atti, Ester Azione Sacra, che doveva essere rappresentata e cantata a Luco in occasione dell’incoronazione della Madonna Santissima dell’Ospedale nei giorni 9 e 10 giugno 1872.

Fu ispettore delle scuole primarie nel 1862 per il Circondario di Avezzano[25], ma nel 1863 si dimise, con conseguente rinuncia allo stipendio, per incompatibilità di tale incarico con altre attività, mentre nel 1868 fu nominato delegato scolastico per la città Avezzano[26].

Nel 1860 era membro del “Comitato di Pubblica Sicurezza” del governo pro-dittatoriale di Garibaldi[27] e nel 1867 organizzò la colonna garibaldina marsicana per la battaglia di Mentana, alla quale partecipò anche il fratello Francesco, guidata dal capitano Emilio Blenio[28].

Partecipò attivamente alla vita politica avezzanese, fu presidente dei comizi agrari nel 1870-1871 e consigliere provinciale nel 1870, 1879 e 1882[29], ma non riuscì mai a diventare deputato del parlamento nazionale nonostante i suoi tentativi: nel 1861 cercò di entrare nel neonato parlamento candidandosi nel collegio di Avezzano ma gli fu preferito il Magg. Gen. Mariano d’Ayala[30], già intendente di Aquila nel 1848. Altri tentativi di varcare la soglia parlamentare li fece nel 1876 (XIII legislatura) e nel 1880 (XIV legislatura) perdendo la sfida con Emanuele Lolli; nel 1882 tentò ancora di candidarsi nella XV Legislatura, ma anche in questo caso non riuscì ad essere eletto. Fu consigliere e assessore comunale di Avezzano in più occasioni e sindaco dal 27 giugno 1876 al 28 agosto 1877.

Nel 1876 fondò la Società Operaia del Mutuo Soccorso, di cui fu Presidente fino al 1885 e, come tale, il 13 gennaio 1878 tenne un solenne elogio funebre in memoria del re Vittorio Emanuele II.

Dal 1877 al 1888 fu ispettore onorario ai Monumenti e Scavi del Circondario di Avezzano e redasse un manoscritto sulla storia di Avezzano che purtroppo è andato smarrito.

Morì il 23 gennaio 1888 e sul suo feretro il grande amico Vincenzo Cerri pronunciò un toccante elogio funebre che esaltava le doti morali e umane del caro defunto.

Orazio Mattei sindaco

Orazio partecipò attivamente nel corso degli anni alla vita politica avezzanese sia come consigliere, sia come assessore comunale; il 27 giugno 1876 divenne sindaco ricoprendo l’incarico per circa un anno. Queste le attività svolte durante il suo mandato.

Nella prima seduta erano eletti nella giunta comunale i signori G. Corbi, G. Resta, E. Mattei, E. De Clemente e i supplenti L. Altobelli e P. Orlandi. 

Nella seduta del Consiglio del 6 luglio 1876 veniva respinta la richiesta di sgravio daziario del fornaio Carlo Pietrobattista di Magliano venditore di pane in Avezzano e il 13 luglio si deliberava il pagamento di lire 40 al maestro di scuola Cesare Posta, mentre nel successivo mese di agosto veniva assegnato un sussidio di lire 400 a favore dei contadini di S. Pelino, il cui raccolto era andato distrutto per un incendio.

Nella seduta del 17 ottobre il Consiglio ritienne opportuno assicurare gli stabili comunali dal rischio di incendi per la somma di lire 97,24 e in quella successiva del 24 ottobre deliberò l’istituzione della prima classe ginnasiale nelle scuole avezzanesi.

Nelle sedute del 13 e 16 novembre si presero provvedimenti per accelerare la costruzione del nuovo camposanto di Avezzano nell’area adiacente alla chiesa di S. Maria in Vico.

Nella seduta dell’8 febbraio 1877 furono nominati tre medici chirurghi e in quella del 1° maggio si dette l’incarico agli avvocati V. Cerri e F. Martin per definire i confini tra Avezzano e Luco.

Nelle sedute del 17 maggio e 28 agosto si deliberava la realizzazione della strada equicola-albense che toccando Cappelle giungeva a Cese sul torrente Raffia e la selva di S. Maria delle Grazie.

Dopo quest’ultima deliberazione del Consiglio comunale Orazio Mattei decadeva dall’incarico e gli subentrava il delegato straordinario Ambrogio Freida in data 15 settembre 1877[31].

All’inizio del suo mandato di sindaco Orazio ospitò nella sua casa privata Theodor Mommsen dal 18 al 21 luglio 1876 e organizzò in onore dell’illustre epigrafista tedesco un banchetto pubblico al quale parteciparono le autorità civili e militari della città per una spesa di lire 106,40[32].

Orazio Mattei ispettore

Mattei manifestò la sua forte passione per l’archeologia ben prima di essere nominato ispettore del Circondario marsicano. Nel maggio 1864 Orazio, che conosceva il tedesco, ospitò in casa sua Wolfang Helbig che in quegli anni viaggiava nell’Italia Meridionale per le sue ricerche archeologiche[33]. Tra il 1868 e il 1871 partecipò allo scavo della vasta necropoli romana scoperta sull’antica via Valeria in località Monumento tra Magliano e Albe che portò alla luce numerose tombe. Dalla necropoli si rinvennero 26 iscrizioni che furono pubblicate dal suo amico Gianfranco Cipriani tra il 1868 e il 1870 e dallo stesso Mattei nel 1871[34].

Con la pubblicazione di queste iscrizioni Mattei fu notato dal mondo accademico e divenne Membro Corrispondente dell’Instituto Archeologico Germanico, per la zona di Avezzano, dal 1872 fino al 1888 e divenne il punto di riferimento per la ricerca epigrafica nell’area fucense di Theodor Mommsen che alla fine degli anni settanta dell’Ottocento stava ultimando la preparazione del volume IX suo Corpus delle iscrizioni latine[35].

Dal 18 al 21 luglio 1876 Orazio fece visitare a Mommsen i paesi di “Alba Fucense, Luco, Trasacco, Pescina, San Benedetto, Cappelle, Le Cese e Civita d’Antino”, oltre ovviamente ad Avezzano e alla ricca raccolta lapidaria che era stata allestita in quagli anni da Cipriani e dallo stesso Mattei nei locali dell’ex Convento di San Francesco divenuti sede del tribunale avezzanese.

Nel 1883 erano presenti 30 iscrizioni nella raccolta lapidaria e divennero 40 al momento dell’inaugurazione del museo avvenuta nell’agosto 1888, pochi mesi dopo la scomparsa di Orazio avvenuta nel gennaio 1888.
Orazio Mattei fu nominato ispettore ai Monumenti e Scavi per il Circondario di Avezzano con decreto regio del 3 maggio 1877.

Decreto di nomina

Qualche mese dopo aver ricevuto la nomina d’ispettore, Orazio inviò una relazione al sottoprefetto di Avezzano su un’antica tomba che era stata scoperta a Lecce nei Marsi. L’ispettore seppe dal sindaco di Lecce che la sua relazione non era mai pervenuta in Prefettura all’Aquila, così in data 27 febbraio 1878 si premurò di inviare un secondo rapporto al prefetto Giacomo Ferrari, il quale ne fece copia conforme e la inviò al Direttore degli Scavi Giuseppe Fiorelli, che pubblicò la scoperta su Notizie degli Scavi di quello stesso anno.

La scoperta era relativa a una tomba a camera rinvenuta in una cantina del capomastro Antonio Spallone a Casale Taroti che sulla lastra calcarea fungente da porta portava incisi i nomi dei tre defunti; la tomba era stata eretta a Publius Octavius Tertius, alla moglie Attia Prima liberta di Attia e ad Attia Cnidia liberta di Quintus, sebbene, come fece notare l’ispettore, nella tomba furono ritrovate le ossa di soli due cadaveri. 

L’iscrizione (CIL IX 3820) fu donata da Antonio Spallone al museo avezzanese il 18 giugno 1889 e oggi si trova presso il lapidario di Avezzano posto nel seminterrato del palazzo comunale.

CIL-IX-3820
CIL-IX-3820

Nel febbraio 1882 l’ispettore inviò al prefetto Gaetano Pacces una relazione con due calchi di iscrizioni che erano state scoperte rispettivamente a S. Benedetto dei Marsi e Albe.

L’iscrizione di S. Benedetto, incisa su pietra calcarea, ha il seguente testo (CIL IX 6348): Corneli/us Scipio / Cartha/gine / capta. È riferita al trionfo su Cartagine nel 146 a.C. di Publio Cornelio Scipione Emiliano, detto l’Africano minore e un frammento dell’epigrafe oggi si conserva a S. Benedetto dei Marsi in via Romana n. 24, murata all’esterno di un fabbricato di proprietà della famiglia Di Benedetto.

L’altra epigrafe rinvenuta ad Albe è relativa a un’iscrizione sacra (CIL IX 6349) in cui il pretore Lucius Helvacius figlio di Gaio e nipote di Marco, fa dono al dio Vulcano su delibera del senato albense. Il cippo calcareo, a tronco di piramide, oggi è conservato nel nascente museo antiquario di S. Pietro in Albe.

Nell’aprile 1882 l’ispettore segnalò al prefetto Pacces la scoperta di una tomba nel territorio di Albe. Il prefetto inoltrò la relazione della scoperta a Fiorelli che la pubblico su notizie degli Scavi di quello stesso anno.

L’ispettore precisò nella sua relazione che la tomba era stata scoperta il 3 aprile 1882 nel vocabolo detto Fossa Cesa, a nord dell’antica città di Alba Fucens, durante i lavori di aratura che stava eseguendo il contadino Carminantonio De Bernardinis, fittavolo di un terreno di proprietà di Don Angelo Pace. Nella tomba, databile al II secolo d.C., si rinvennero otto o dieci aghi crinali di osso e avorio, oltre a uno scheletro di minuta dimensione che portava allacciata al collo una collanina con filo d’oro, lunga cm 31,5 e con 21 perle di fattura grossolana. L’ispettore fece un disegno della collana e la allegò alla sua relazione.

Albe Collana con filo doro. Disegno Mattei 1882-©-ACS
Albe Collana con filo doro. Disegno Mattei 1882-©-ACS

Sul finire del 1885, durante i lavori per la costruzione della ferrovia Roma – Sulmona nella tratta S. Marie – Celano, fu scoperta una necropoli romana tra Celano e Paterno. L’ispettore si recò sul posto e stilò una relazione sulle tombe rinvenute da inviare alla Direzione Generale per le antichità. Nella sua relazione datata 27 dicembre, Mattei fece presente che il vasto sepolcreto era situato in località Casanova, esattamente nei pressi del casino dei signori Iatosti, ma non presentava aspetti di particolare interesse. Era formato da tombe con grossi tegoloni di nessun interesse storico e non riportavano alla luce reperti di particolare interesse artistico, era un sepolcreto di cittadini di basso ceto sociale. 

Alla fine di gennaio 1886 il sepolcreto si dimostrò più vasto del previsto, così il direttore Fiorelli decise di continuare gli scavi assegnando la direzione archeologica all’ispettore di Sulmona Antonio De Nino, che aveva già fatto una simile esperienza con la direzione gli scavi della necropoli di Alfedena. I risultati degli scavi diretti da De Nino portarono alla stessa conclusione cui era pervenuto Mattei: la necropoli di Casanova non aveva un particolare interesse archeologico. 

La relazione sulla necropoli di Casanova fu l’ultima redatta da Mattei. Dopo la sua morte quattro candidati cercheranno di ricoprire la carica d’ispettore ai monumenti della Marsica: gli avezzanesi Angelo Cerri ed Emanuele Lolli, Fabiano Blasetti di Petrella Liri e il ciociaro Ercole Canale Parola. La scelta ricadde su quest’ultimo[36].

Paterno – Planimetria della necropoli – D. Avico 1886 © ACS

Bibliografia di Aurelio Mattei

La bibliografia di Aurelio Mattei che ci è pervenuta è riferibile a due sole relazioni che l’autore a inviato al direttore del Museo di Napoli in data 2 e 15 luglio 1808 conservate all’Archivio di Stato di Napoli nei fascicoli 2266 e 2268. La relazione del 2 luglio riferisce sulla scoperta fatta dal sig. Pietro Paolo Calvacchi, in località Penne presso Luco dei Marsi, della metà inferiore di una statua, di una lapide con iscrizione, di monete antiche e di alcuni idoletti. La relazione del 15 luglio riferisce sulla scoperta di un’iscrizione romana (CIL IX 3885) fatta da un mastro scalpellino, in località Corno di Penna presso Luco e di un’altra iscrizione romana (CIL IX 3898) rinvenuta a Trasacco in località Chiaffino o S. Angelo.

Entrambe le relazioni sono state pubblicate succintamente dal Ministero della Pubblica Istruzione in Documenti inediti per servire alla storia dei musei d’Italia, vol. 2°, Firenze – Roma 1879, p. 40.

Bibliografia di Orazio Mattei

La bibliografia di Orazio Mattei consiste in alcuni scritti che vengono di seguito riportati:

  • Saggio di matematica elementare che il convittore Orazio Cavalier Mattei darà nel Real Collegio di S. Francesco, Aquila 17 settembre 1844. Opusculo di 26 pagine disponibile presso la biblioteca Bruno Malajoli di Napoli.
  • Theses metaphisicae quas in Regio Aquilano Collegio Societatis Iesu, Vincentius Rosati cler, et Horatius Mattei E R. C. propugnabant, Aquila 9 agosto 1844. Opusculo di 9 pagine disponibile presso la biblioteca Bruno Malajoli di Napoli.
  • Appendice ai Marmi Albensi, n. 4 dispense (4 fogli sciolti + 1 errata corrige) pubblicate in Avezzano tra il 1° e 10 marzo 1871. Copia dell’Appendice è disponibile presso la Bibliothèque de l’Ecole Française de Rome.
  • Azione Sacra, Avezzano 1872. Opusculo di 20 pagine disponibile presso la biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.
  • Per le solenni onoranze funebri in memoria di Vittorio Emanuele II Re d’Italia, Avezzano 1878. Opusculo di 13 pagine disponibile presso il Centro Studi Marsicani di Avezzano.
  • Manoscritto sulla Storia di Avezzano, è irreperibile.

Per ulteriori approfondimenti su Aurelio e Orazio Mattei:

  • Castellani, Orazio Mattei – Ispettore degli Scavi e Monumenti del Circondario di Avezzano (maggio 1877 – gennaio 1888), in Quaderni di Archeologia d’Abruzzo, 5/2013-2015, Sesto Fiorentino (FI) 2022, da p. 69 a p. 78.
  • Castellani, Ispettori ai monumenti e scavi nella Marsica, ed. Kirke 2021 (Aurelio Mattei da p. 57 a p. 59).
  • Castellani, Ispettori ai monumenti e scavi nella Marsica, ed. Kirke 2021 (Orazio Mattei da p. 101 a p. 108).
  • Castellani, Nascita e sviluppo della Raccolta Lapidaria di Avezzano, in Epigraphica LXXX, Faenza (RA) 2018, pp. 475-494. (cfr L’Année Epigraphique 2018, n. 618). (Orazio Mattei da p. 476 a p. 479).

______________________________________________________________________________________________________

NOTE

[1] Dal catasto onciario di Avezzano del 1780 si evince che Ladislao Mattei aveva un patrimonio di 1766 once.
[2] Società Economica del 2° Abruzzo Ulteriore, Generale adunanza del 30 maggio 1836, necrologio di Aurelio Mattei, p. 18.
[3] G. Rivera, La città dell’Aquila negli ultimi anni della monarchia napoletana, vol. II, Aquila 1918, p. 295.
[4] I Ruoli dei Contribuenti per il Macinato e per i possessori di Animali del 1822 sono conservati in Archivio di Stato di L’Aquila sezione di Avezzano (ASAqA).
[5] Archivio di Stato di L’Aquila (ASAq), Intendenza, s. II, Affari dei Comuni, b. 476A, lettere del 6 aprile, 14 giugno 1822.
[6] Ivi, lettera dell’11 novembre 1822.
[7] ASAqA, fondo ASCA, Delibera del Decurionato del 13 gennaio 1823.
[8] ASAq, Intendenza, s. II, Affari dei Comuni, b. 477A, lettere del 10 e 27 ottobre, 10 novembre e 10 dicembre 1822, 19 gennaio 1823.
[9] Ivi, lettere del 1° dicembre 1822, 19 gennaio, 13 aprile, 4 maggio, 14 settembre 1823, 22 gennaio, 3 giugno 1824.
[10] F. Belmaggio, Avezzano nel tempo e i suoi sindaci, Avezzano 2000, p. 104.
[11] ASAq, Intendenza, s. II, Affari dei Comuni, b. 480B, 29 luglio 1832.
[12] Ivi, b. 479B, lettere del 20 novembre 1828, 10 gennaio, 16 febbraio e 9 agosto 1829.
[13] Ivi, lettere del 5 ottobre, 20 novembre 1828 e 1° gennaio 1829.
[14] Ivi, b. 479A, lettere del 3 e 24 luglio, 31 agosto, 11 settembre, 19 e 23 ottobre 1828, 15 marzo, 25 aprile, 8 e 28 settembre, 13 dicembre 1829.
[15] Ivi, b. 479B, lettere del 30 ottobre 1828 e 4 giugno 1829.
[16] Ivi, lettere del 29 febbraio e 26 marzo 1829.
[17] Ivi, b. 478, lettere del 19 ottobre e 14 novembre 1828.
[18] Ivi, b. 479B, lettere del 12 luglio, 20 settembre e 10 dicembre 1829.
[19] ASAq, Intendenza, Serie I, Affari Generali, cat. 27, b. 4791B, fasc. 47, lettera di Arditi del 17 novembre 1829.
[20] T. Mommsen, Corpus Inscriptionum Latinarum, vol. IX, Berlino 1883.
[21] C. Castellani, Ispettori ai monumenti e scavi nella Marsica, ed. Kirke 2021, p. 58.
[22] ASAq, Intendenza, s. II, Affari dei comuni, b. 483B, Ruolo dei Contribuenti per il Macinato del 1841. [23] G. Jetti, Cronache della Marsica (1799-1915), Napoli 1978, p. 121, nota 26.
[24] G. Di Leonardo–M. R. Bentivoglio, Internazionalisti e repubblicani in Abruzzo 1865-1895, Mosciano S. Angelo (TE) 1999, p. 140.
[25] Calendario generale del regno d’Italia, 1862, p. 789.
[26] Annuario della Istruzione Pubblica del Regno d’Italia del 1868-69, Torino 1869.
[27] F. D’Amore, in www.terremarsicane.it/garibaldini-marsicani-a-monterotondo-e-mentana-2-3-novembre-1867/, 20 giugno 2016.
[28] G. Di Leonardo–M. R. Bentivoglio, Internazionalisti e repubblicani in Abruzzo 1865-1895, p. 138.
[29] Calendario generale del regno d’Italia, per i rispettivi anni.
[30] Calendario generale del regno d’Italia, 1862, p. 59; www.storia.camera.it, Atti del Parlamento Italiano, tornata del 7 marzo 1861, p. 175.
[31] F. Belmaggio, Avezzano nel tempo e i suoi sindaci, p. 202.
[32] Archivio storico del commune di Avezzano (ASCA), Musei, serie XI, sottoserie 4, b. 14.
[33] A.M. Voci, Wolfgang Helbig a Napoli 1863-1865. Archeologia e politica dopo l’annessione, Napoli 2007, pp. 195-197.
[34] Per un refuso tipografico l’opera di Mattei è riportata da G. Pansa, Biblioteca storica degli Abruzzi di Camillo Minieri-Riccio, supplemento III, Lanciano 1891, p. 30, come Appendice ai marmi albesi anziché albensi.
[35] T. Mommsen, Corpus Inscriptionum Latinarum (CIL), vol. IX, 1883.
[36] C. Castellani, Nascita e sviluppo della Raccolta Lapidaria di Avezzano, in Epigraphica LXXX, Faenza (RA) 2018, p. 479.

author avatar
Cesare Castellani

PROMO BOX

Screenshot_2024-05-02-14-23-48-955_com.facebook
FB_IMG_1714650716356
FB_IMG_1714649543920
FB_IMG_1714641129487
"Omaggio a Domenico Penna", a Pereto una mostra dedicata all'artista marsicano
Screenshot_2024-05-01-09-23-19-376_com.android
Contest fotografico Focaracci 2024: ecco gli scatti più belli di quest'anno
Visita istituzione del prefetto Giancarlo Di Vincenzo al Comune di Massa d'Albe
donnain
Ad Aielli si lavora a un nuovo, importante murale, sindaco Di Natale "Commissionato da un prestigioso ente"
440139136_941342204661027_73972357441852524_n
ISWEB Avezzano Rugby in serie A1
Ferrani esulta dopo il gol al Fano C
madonna di pietraquaria
Bruno Angelo Paponetti
Adeguamento energetico e per accesso ai disabili presso lo Stadio dei Marsi: il Comune di Avezzano si prepara a far partire i lavori
FB_IMG_1714573288857
cop
IL MAGGIOCIONDOLO
gia
"inseguivo il sogno di una vincita che non arriva mai"
mele -terremarsicane-1
Screenshot_2024-05-01-09-23-19-376_com.android
wp-1703120931888

NECROLOGI MARSICA

Necrologi Marsica Dolores Del Campanile
Dolores Del Campanile
Vedi necrologio
Necrologi Marsica Giulio Maiocchi
Giulio Maiocchi
Vedi necrologio
Necrologi Marsica Maria Teresa Occhiuzzi
Maria Teresa Occhiuzzi
Vedi necrologio
Necrologi Marsica Vincenzo Giardini
Vincenzo Giardini
Vedi necrologio
Necrologi Marsica Marcello Taglieri
Marcello Taglieri
Vedi necrologio
Necrologi Marsica Ivana Di Genova
Ivana Di Genova
Vedi necrologio

Testata giornalistica registrata al Tribunale di Avezzano (AQ) n.9 del 12 novembre 2008 – Editore web solutions Alter Ego S.r.l.s. – Direttore responsabile Luigi Todisco.

TERRE MARSICANE È UN MARCHIO DI WEB SOLUTIONS ALTER EGO S.R.L.S.

Non è possibile copiare il contenuto di questa pagina