Incendio alla ditta “Marsica Ondulati” di San Benedetto dei Marsi: 52enne condannato a 4 anni e 6 mesi di reclusione

San Benedetto dei Marsi – Il tribunale di Avezzano ha condannato un imprenditore di San Benedetto dei Marsi, A.T., 52 anni, a 4 anni e 6 mesi di reclusione per incendio doloso e stalking. I fatti sono riconducibili all’incendio divampato la notte del 28 giugno 2016 presso la ditta Marsica Ondulati e portarono, già nel gennaio 2019, all’arresto dell’imprenditore. Per gli altri reati contestati, riguardanti numerosi incendi di autovetture avvenuti in un lasso di tempo di circa 7 anni, è intervenuta invece la prescrizione.

“Purtroppo – ha dichiarato Enrico Di Genova, proprietario della ditta Marsica Ondulati – nessuna condanna potrà mai restituirci la serenità persa dal 2016 ad oggi. Come nessun risarcimento potrà mai compensare tutto quello che abbiamo subito. Resto positivo per un aspetto di questa vicenda. Spero di aver dato coraggio a tanta gente che invece, per diversi motivi, sceglie la strada della non denuncia, dell’omertà. La delinquenza si annida nell’indifferenza, nella superficialità, nel quieto vivere, nel puntare il dito senza fare nulla e girarsi dall’altra parte. L’omertà uccide, la verità è speranza. Sin dall’inizio, e questo ci tengo a dirlo, molta gente ci suggeriva di lasciar perdere. E fin dall’inizio, ed è bene chiarirlo, ci siamo affidati alla giustizia senza paura.

Avremmo potuto scegliere altre strade tipo quella dell’omertà e del risarcimento assicurativo. La nostra azienda aveva la sola copertura per incendi accidentali quindi consegnando i video del nostro circuito di sorveglianza, che fortunatamente ha ripreso tutto, eravamo coscienti del fatto che non avremmo preso nulla dall’assicurazione. Nemmeno un euro. Oltre 300.000 euro di danni pagati con le nostre forze. Ad oggi posso dire che almeno una piccola soddisfazione l’abbiamo avuta. Peccato per le altre parti civili facenti parte del processo per le quali purtroppo è intervenuta la prescrizione. Desidero ringraziare tutta la mia famiglia, che con grande coraggio e dedizione per il lavoro si è rialzata senza perdersi mai d’animo, il procuratore Andrea Padalino che ha fatto un lavoro eccellente, il pm Elisabetta Labanti, il nucleo operativo di L’Aquila e non meno importante il nostro avvocato Luca Bruno”.