Home Attualità Aquiloniam, Cominium, Velia, Palumbinum ed Herculaneum: dove si trovavano le località citate da Tito Livio?

Aquiloniam, Cominium, Velia, Palumbinum ed Herculaneum: dove si trovavano le località citate da Tito Livio?

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È vero: Aquiloniam, Cominium, Velia, Palumbinum ed Herculaneum non sono località dell’Abruzzo. Però va anche detto che fino al 1963 l’Abruzzo e il Molise erano una sola Regione, ed ecco spiegato il mio interesse, da curioso, di sapere dove fossero ubicate.

Le loro posizioni precise sono ancora misteriose e sulle stesse sussistono numerose ipotesi enunciate da diversi studiosi che, pur avendo condotto un enorme lavoro, non sono giunti a una conclusione accettata da altri studiosi, lasciando il problema aperto.ù

Per sapere, o meglio per cercare di sapere, mi servo dei libri scritti da Filippo Pece, che non conosco, il tutto riferito all’anno 293 a.C.; ci riuscirò? L‘autore ha scritto pagine che danno una descrizione particolareggiata e analitica dello svolgimento della terza guerra sannita e si riferisce all’anno 293 a.C.

Riporto quanto scritto da Filippo Pece. Tito Livio le riporta tutte e cinque nella sua Storia di Roma. Secondo Edward Togo Salmon Aquiloniam sarebbe Montaquila -IS-: l’architetto Franco Valente sostiene che Aquilonia è Pietrabbondante -IS-; la ricercatrice Stefania Capini la colloca nel territorio di Colli a Volturno -IS-; l’archeologo Adriano La Regina la identificata con la città Sannita che sorgeva sul Monte Vairano, in agro di Baranello -CB- e anche il professor Gianfranco De Benedictis, che conduce ricerche e scavi archeologici, la mette sul Monte Vairano.

Insomma ognuno dice la sua, sta di fatto però che le località riportate nel testo dell’articolo sono esistite, ma non si sa dove. Lo studioso non procede attraverso suggestioni e ipotesi, ma ci guida e ci accompagna lungo le vie percorse dalle legioni Romane comandate dai consoli Papiro Cursore e Spurio Massimo.

Questa mia curiosità è venuta fuori, leggendo il libro di Filippo Pece, quando a pagina 18 nomina anche Opi, riportato nel secondo capitolo dal titolo: “I CONSOLI LUCIO PAPIRO CURSORE E SPURIO VARVILIO MASSIMO SI DIRIGONO, IL PRIMO AD AQUILONIAM, IL SECOMDO A COMINIUM”. Ora piace riportare la strada, seguita allora da Fabio Massimo Rulliano, la cosiddetta “Via dei metalli” che, attraverso San Donato Val Comino, Forca d’Acero, sale verso i giacimenti d’argento, di rame e di ferro dei monti della Meta e che superata Opi, entra nella valle del Sangro in direzione di Aufidena.

Particolare impegno Filippo Pece lo ha messo nell’individuazione dell’antica Aquiloniam, identificata, dopo attento studio, nell’altura di Torre S. Maria dei Vignali, vicino a Pescolanciano, prossimo al Tratturo Castel di Sangro-Lucera. Mi sono soffermato solo su Aquiloniam.

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