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Oggi l'ultimo saluto a Raffaeldonato De Gregorio, il 46enne ritrovato senza vita nel fiume Sangro

Abruzzo – Oggi in molti porgeranno l’ultimo saluto a Raffaeldonato De Gregorio, il 46enne originario di Atessa e residente a Vasto, il cui corpo senza vita è stato ritrovato nel fiume Sangro il 18 Novembre. I funerali si terranno alle ore 15 presso la chiesa di Santa Maria Maggiore, a Vasto, dove amici, familiari e conoscenti si riuniranno per onorare la sua memoria.

Dopo il ritrovamento del cadavere dell’uomo, le forze dell’ordine hanno avviato immediatamente le indagini per comprendere le cause del decesso. Nella mattinata di ieri, il riconoscimento ufficiale del corpo è stato effettuato dai familiari presso l’obitorio dell’ospedale clinicizzato di Chieti.

Secondo le analisi effettuate, l’uomo potrebbe aver accusato un malore mentre si trovava sulla sponda del fiume, e, incapace di reagire, sarebbe caduto in acqua privo di conoscenza.

L’auto di Raffaeldonato è stata ritrovata nel territorio di un comune limitrofo a quello di Lanciano, dove la salma è stata recuperata. Questo elemento va ad avvalorare la tesi che il corpo sarebbe stato trasportato a valle dalla corrente.

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Identificato il cadavere ritrovato nel fiume Sangro

 

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Nuovi servizi in farmacia

Da oggi, in provincia di L’Aquila, fino al 31 dicembre, sarà possibile consegnare al punto più vicino il kit per la ricerca di sangue occulto nelle feci

L’AQUILA – Da oggi fino al 31 dicembre prossimo si potrà consegnare il kit per la ricerca di sangue occulto nelle feci, che viene generalmente inviato dalla Asl al domicilio dell’utente, alla farmacia più vicina. Un’opzione, a titolo gratuito e senza prenotazione, che si aggiunge ai test, già introdotti il 4 settembre scorso nelle farmacie aderenti all’accordo nazionale con le associazioni del settore, riguardanti holter pressorio e cardiaco, ecg, monitoraggio di terapie per la broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) e vaccinazione covid. Si tratta dell’iniziativa sperimentale promossa dalla Regione, denominata ‘farmacia di comunità, avviata anche in altre realtà italiane, mirata ad agevolare l’accesso del cittadino ad alcune prestazioni e a ridurre le liste d’attesa. 

Nell’ottica di una ulteriore, costante agevolazione nella fruizione di servizi sanitari, soprattutto nelle aree interne, la direzione aziendale della Asl della provincia di L’Aquila, diretta dal manager Ferdinando Romano, ha recepito e dato attuazione alla nuova formula che vede protagoniste le farmacie.

Nella Asl 1 Abruzzo hanno aderito al progetto 87 farmacie su un totale di 141Per avvalersi delle prestazioni dal proprio farmacista, gratuitamente e senza necessità di prenotazione al Cup, l’utente deve presentare l’impegnativa del medico di famiglia o del pediatra, con prescrizione fatta su ricetta rossa o ricetta bianca intestata.  

Nel comprensorio della Asl della provincia di L’Aquila, 40 delle 87 farmacie aderenti sono urbane (situate in centri con più di 5.000 abitanti) e 47 rurali (ubicate in località con meno di 5.000). Un aspetto importante per cercare di offrire nuovi servizi nelle località periferiche e con pochi abitanti dove è meno facile portare nuove prestazioni anche per le caratteristiche orografiche del territorio aziendale.

Si può consultare l’elenco delle farmacie a cui rivolgersi e prendere visione di tutte le informazioni al link https://www.asl1abruzzo.it/archivio2_notizie-ed-eventi_0_1109_8_4.html

L’auspicio è che l’inserimento tra le prestazioni, già erogate dalle farmacie, del kit per ricerca del sangue occulto possa spingere l’utenza a sottoporsi al controllo per prevenire il tumore del colon retto. Questo tipo di indagine, affidata all’iniziativa dell’utente, se fatta nei tempi indicati dalla Asl, può infatti rivelarsi decisiva per scoprire e fronteggiare tempestivamente la neoplasia. Un invito a praticare con diligenza la prevenzione su cui l’azienda sanitaria è costantemente mobilitata con iniziative di sensibilizzazione nei confronti della popolazione e una campagna di comunicazione sugli screening oncologici all’insegna dello slogan ’10 minuti che valgono una vita.’

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L'unico centro di recupero di fauna selvatica abruzzese non accoglie più animali feriti, WWF: "È inaccettabile"

Abruzzo – Il Centro Recupero della Fauna Selvatica (CRAS) di Pescara, gestito dai Carabinieri Forestali, non accoglie più animali feriti. Il Centro ormai da anni rappresentava l’unico riferimento per l’Abruzzo per il soccorso e il recupero degli animali feriti (ad eccezione di quelli presenti all’interno delle aree protette) e, come denunciato più volte dal WWF Abruzzo, era in preoccupante affanno con poche risorse e poco personale.

Da tempo effettuava turni di chiusura nel fine settimana e con difficoltà riusciva a provvedere al recupero degli animali, visto che in Abruzzo manca da sempre una rete che organizzi il sistema per il primo intervento, la raccolta e il trasporto della fauna ferita.

Nel CRAS venivano, comunque, soccorsi e curati molti animali, dalle specie più comuni fino a quelle più rare e si riusciva in diversi casi a garantire il recupero e il rilascio in natura degli stessi. Depotenziato negli anni, con sempre meno risorse – si era già denunciata l’assenza di fondi per il Centro nella Legge di stabilità regionale 2024 a fronte dei 115.000 euro concessi alle associazioni venatorie – attualmente il CRAS non eroga più il servizio di soccorso.

Che fine farà dunque la fauna selvatica ferita nella nostra Regione? Verrà lasciata alla propria sorte agonizzante lungo le strade dopo gli incidenti stradali, in difficoltà nei boschi e nelle campagne, caduta dal nido, con le zampe rotte o ferite sanguinanti per le fucilate di qualche cacciatore o bracconiere?

“È inaccettabile che in una Regione come l’Abruzzo – dichiara Filomena Ricci, delegata del WWF Abruzzo – che ospita 107 specie incluse negli Allegati II (specie di interesse comunitario la cui conservazione richiede zone speciali di conservazione), IV (specie di interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa) e V (specie di interesse comunitario il cui prelievo nella natura e il cui sfruttamento potrebbero formare oggetto di misure di gestione) della Direttiva ‘Habitat’ oltre a tutte le specie più comuni, si debba constatare scarsa attenzione e nessun interesse verso la fauna.

Si trovano i soldi per pagare studi con l’unica finalità di aprire la caccia al cervo (con i risultati che conosciamo), ma non si trovano poche decine di migliaia di euro per finanziare chi dovrebbe soccorrere la fauna? A chi dovranno rivolgersi ora i cittadini che si imbatteranno nella fauna in difficoltà? Oggi in Abruzzo pare non ci sia nessuno in grado di rispondere a questa domanda.”

Fonte: WWF Abruzzo
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Trasacco – Trasacco piange la prematura scomparsa di Antimo Catarinacci, deceduto ieri nella sua abitazione. Aveva 62 anni. L’uomo era rientrato a casa dopo un allenamento quando ha accusato un malore. Nonostante i tempestivi soccorsi, per lui non c’è stato nulla da fare.

Lascia la moglie, i tre figli e i nipoti. I funerali si terranno domani, venerdì 22 novembre, alle 14, nella parrocchia Madonna del Perpetuo Soccorso. La salma è a disposizione presso la casa funeraria Luciani, dalle 9 alle 13 e dalle 14.30 alle 19.

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Il compositore marsicano Giordano D'Alfonso

Avezzano – Il m° Giordano D’Alfonso è il vincitore del concorso internazionale per giovani compositori “Premio Annarosa Taddei” 2024.
La finale della 12^ edizione della kermesse si è svolta il 12 e 13 novembre scorsi a Roma. Giordano D’Alfonso, giovane pianista, compositore e docente di pianoforte nella scuola dell’associazione musicale Golden Music di Avezzano fondata dalla maestra Francesca Polidori nel 2018, ha conseguito la vittoria nella ‘categoria quartetto d’archi’ con il brano “6943: andante e ritorno”. Prestigiosa la giuria, formata da compositori e musicisti statunitensi, russi, iraniani ed italiani.

“Sono molto contento per questo risultato conseguito -dichiara entusiasta il m° Giordano D’Alfonso – dedico questa vittoria a chi ha sempre creduto in me e ai miei colleghi ed amici della Golden Music”.

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Oggi, 21 Novembre, è la Giornata nazionale dell'Albero

Oggi, 21 Novembre, è la Giornata nazionale dell’Albero, un’occasione importante per riflettere sull’importanza che gli alberi rivestono sia per il pianeta che per la vita delle persone. Diverse le iniziative messe in campo, a livello territoriale ma anche a livello nazionale, per sottolineare l’importanza degli alberi.

Gli alberi” spiega Legambientesono i nostri più grandi alleati contro la crisi climatica. In particolare nelle aree urbane, dove entro il 2050 si stima vivrà il 70% della popolazione mondiale, il loro contributo è fondamentale.

Migliorano la stabilità dei terreni contro il dissesto idrogeologico, incrementano la permeabilizzazione del suolo contribuendo a mitigare gli effetti degli eventi climatici estremi, trattengono gli inquinanti atmosferici (le polveri sottili), attutiscono i rumori fino al 70% e assorbono CO2. 

La vegetazione in città riduce l’effetto “isola di calore”; se posizionati nelle vicinanze degli edifici, gli alberi possono ridurre la necessità di utilizzo dei condizionatori d’aria con un risparmio di energia stimato dal 20 al 50%“.

Inoltre, gli alberi sono anche un importante patrimonio culturale e storico. Sono stati presenti sulla Terra per milioni di anni, e hanno giocato un ruolo importante nella storia e nella cultura di molte civiltà. Gli alberi sono stati sacri per molte culture, e sono stati oggetto di riti e di cerimonie. Sono anche simbolo di speranza, di rinascita e di vita.

La Giornata nazionale degli Alberi rappresenta anche un richiamo alla responsabilità di ciascuno di noi. La deforestazione, il disboscamento illegale e la crescente urbanizzazione minacciano le risorse naturali e la salute del nostro pianeta. Proteggere gli alberi, piantare nuovi alberi e conservare le aree verdi urbane sono azioni che possiamo compiere quotidianamente per contribuire a costruire un futuro più sostenibile.

Le scuole, le associazioni ambientaliste e le amministrazioni locali giocano un ruolo fondamentale nell’organizzazione di eventi e attività educative che, in questa giornata, sensibilizzano i più giovani sul valore delle piante e sugli strumenti necessari per preservarle.

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Comune di Avezzano

Assessore Basilico: “I colori cupi della violenza purtroppo sono molti, noi ripartiamo dal rosso per affrontarli tutti insieme, con il supporto della Polizia di Stato”.
Attivato servizio gratuito di aiuto psicologico anche per uomini maltrattanti.  

Avezzano – Il Comune di Avezzano, nell’ambito del progetto “Comunità coesa, città più sicura”, grazie alla Polizia di Stato, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre, organizza, per il pomeriggio di sabato 23, presso il Centro Commerciale “I Marsi”, un pomeriggio di sensibilizzazione sul tema. Saranno funzionari e psicologi della Polizia di Stato per incontrare i visitatori del centro commerciale e parlare di violenza fisica, psicologica, sessuale ed economica. Per chi lo desidera, c’è la possibilità anche di un ascolto “protetto”. Inoltre, in occasione della Giornata mondiale il Comune, sempre nell’ambito del progetto, ha deciso di presentare un nuovo servizio alla collettività, in particolare rivolto agli uomini maltrattanti. Pertanto, tutti coloro che capiscono di avere problemi a relazionarsi con gli altri e a gestire la rabbia o che sentono di avere relazioni o comportamenti violenti, prima che sia troppo tardi, possono scrivere a [email protected]. Una psicologa sarà pronta a leggere e a rispondere per dare aiuto e sostegno. Insieme, si concorderà il percorso più adatto. Il servizio è gratuito. “La sensibilizzazione è sempre necessaria, soprattutto con l’organizzazione di giornate a tema, in cui chi difende si mette a totale disposizione della comunità. Sabato, – afferma l’assessore Basilico – attiveremo con gli esperti anche uno sportello di “ascolto protetto” in loco: speriamo che possa aiutare qualcuna ad uscire fuori dalla propria tana di privazioni e di buio. Oggi più che mai si rende prioritaria, e lo dico anche da avvocato, una rete di tutela costante e sicura: l’esperienza negativa della pandemia ci ha fatto comprendere quanto siano importati e “salvavita” i supporti psicologici”. 

“Con il progetto “Comunità coesa, città più sicura”, il Comune di Avezzano già da un anno – dichiara il prefetto a riposo Amalia Di Ruocco – si sta impegnando anche nelle scuole del territorio comunale, attraverso corsi di sviluppo delle capacità dell’intelligenza emotiva, a educare alla non violenza, al rispetto di sé stessi e degli altri e alla costruzione di relazioni positive, basate sui principi di equità e inclusione, così da avere una società sicura perché tutti i componenti, coesi, promuovono il bene comune”. 

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Canistro – Ancora atti vandalici, a Canistro, alla rete sentieristica. Purtroppo, alcune segnalazioni di sentieri sono state danneggiate o distrutte da incivili che, con il loro comportamento irresponsabile, mettono a rischio la sicurezza di chi percorre i sentieri per escursioni, sport o semplici passeggiate nella natura.

“Ogni atto di vandalismo – scrive il Comune di Canistro – è una ferita non solo per l’ambiente, ma anche per la comunità che sfrutta questi percorsi per godere della bellezza del nostro territorio e per lo sviluppo sostenibile della zona.

Chiediamo a tutti di essere vigili e, in caso di segnalazioni, di contattare le autorità competenti. È importante collaborare per preservare il nostro patrimonio naturale e garantire che queste zone rimangano sicure per tutti. I segnali divelti e rotti sono stati prontamente ripristinati, ma il danno resta”.

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ospedale-avezzano

Sulla base delle informazioni arrivate dai territori, le percentuali di adesione allo sciopero dei medici, dirigenti sanitari, infermieri e professionisti sanitari “sono state molto alte, fino a punte dell’85% compresi gli esoneri previsti per legge”.
È quanto dichiarano Pierino Di Silverio, segretario Anaao Assomed, Guido Quici, presidente Cimo-Fesmed, e Antonio De Palma, presidente del sindacato degli infermieri Nursing Up.  “Un segnale importante – scrivono in una nota – che dovrebbe far riflettere sulle condizioni di lavoro inaccettabili negli ospedali e sulla condivisione delle ragioni della protesta “.


I sanitari hanno manifestato a Roma in Piazza SS Apostoli. I principali motivi della protesta, sottolineano Anaao Assomed e Cimo-Fesmed e gli infermieri ed altre professioni sanitarie del Nursing Up, toccano i contratti di lavoro, compresi quelli dell’ospedalità privata, a cui “vengono assegnate risorse  assolutamente insufficienti”; mancata detassazione di una parte della retribuzione; mancata attuazione della normativa sulla depenalizzazione dell’atto medico e sanitario; esiguo ed intempestivo incremento dell’indennità di specificità infermieristica, senza estensione alle ostetriche.

In piazza anche per protestare contro l’assenza di risorse per l’immediata assunzione di personale; la mancata introduzione di norme che impegnino i ministeri competenti all’immediata attivazione di Presidi di Pubblica Sicurezza negli ospedali italiani al fine di renderli luoghi sicuri per il personale che vi opera; mancata riforma delle cure ospedaliere e territoriali; mancata contrattualizzazione degli specializzandi di area medica e sanitaria, e mancata previsione di retribuzione anche per quelli di area non medica. Inoltre l’ammissione ai benefici per il riconoscimento del lavoro usurante e la richiesta di sospensione per la figura dell’assistente infermiere e infine concreta abolizione del vincolo di esclusività per gli infermieri ed i professionisti sanitari ex legge n 43/2006.

Il testo della Manovra, considerata “deludente” dai sindacati, “conferma la riduzione del finanziamento per la sanità rispetto – affermano le organizzazioni mediche – a quanto annunciato nelle scorse settimane”, scrivono i sindacati.

Per quanto riguarda poi l’arrivo di infermieri stranieri, per Nursing Up si tratta di “una misura tampone su una ferita profonda, soprattutto considerando il numero di colleghi italiani all’estero che rientrerebbero in presenza di condizioni contrattuali dignitose”.
La misura non risolve “la carenza di valorizzazione economica e contrattuale alla base dell’abbandono e della disaffezione dei giovani verso i nostri percorsi formativi”, sottolineano gli infermieri, chiedendo il perché il governo “abbia posticipato al 2026 il piano di assunzioni”.

La manovra prevede inoltre un aumento dell’indennità di specificità medica di 17 euro per i medici e 14 per i dirigenti nel 2025, 115 nel 2026 per i medici e zero per i dirigenti , mentre per gli infermieri circa 7 euro per il 2025. L’Intersindacale dei dirigenti medici, veterinari e sanitari chiede al governo che questa sia finanziata direttamente in busta paga, opponendosi alla defiscalizzazione che “non aumenta la massa salariale”. Inoltre, aggiungono, “abbiamo già segnalato che le risorse devono essere anticipate già dal 2025 ed essere distribuite equamente tra i dirigenti”.

Malcontento anche tra i medici liberi professionisti, che contestano la preclusione alle prescrizioni di farmaci con piani terapeutici e alle certificazioni per patologia ai fini di esenzione.

“Ovviamente è un diritto scioperare. Noi abbiamo ricevuto i rappresentanti sindacali dei medici più di una volta e li incontreremo anche dopo questo sciopero. Siamo disponibili, come sempre è stato, non solo ad incontrarli ma a cercare di risolvere alcune questioni che sono rimaste in ballo”,  ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci a margine della presentazione dello spot per la campagna nazionale per l’uso consapevole degli antibiotici.  Sul tavolo del confronto fra il ministro e i sindacati dei medici ci potranno essere “tra i problemi rimasti in sospeso”, dalla “defiscalizzazione della indennità di specificità per tutti gli operatori sanitari ad un piano pluriennale di assunzioni nel servizio sanitario nazionale”, ha detto Schillaci.

I sindacati: “Adesioni fino all’85%”

Sulla base delle informazioni che arrivate dai territori, le percentuali di adesione allo sciopero di medici, dirigenti sanitari, infermieri e professionisti sanitari “sono molto alte, fino a punte dell’85% compresi gli esoneri previsti per legge”. E’ quanto dichiarano Pierino Di Silverio, segretario Anaao Assomed, Guido Quici, presidente Cimo-Fesmed, e Antonio De Palma, presidente del sindacato degli infermieri Nursing Up.  “Un segnale importante – scrivono in una nota – che dovrebbe far riflettere sulle condizioni di lavoro inaccettabili negli ospedali e sulla condivisione delle ragioni della protesta “.

Sindacati: “Difficoltà a causa di esoneri dalla protesta”

Alcune difficoltà organizzative della protesta dei medici e degli infermieri si sarebbero verificate, secondo quanto riferiscono Anaao-Assomed, Cimo-Fesmed e NursingUp, a causa delle disposizioni delle Asl sui contingenti minimi di lavoratori da garantire nei servizi. “Occorre evidenziare – hanno spiegato – che lo sciopero è stato indetto da tre organizzazioni sindacali, e che in buona parte dei servizi del SSN una percentuale di professionisti anche in molti casi superiore a quanto previsto dalla normativa vigente è stata esonerata dallo sciopero per garantire i contingenti minimi, impedendo quindi loro di astenersi dal lavoro”.

“Segnaliamo infine – hanno aggiunto – che circa il 20% delle Aziende non ha dato al personale disposizioni sul contingentamento minimo per lo sciopero, creando grandi difficoltà per circa 20.000 medicie 100.000 infermieri e professionisti sanitari”.

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