Ancora una volta offriamo agli appassionati di storia risorgimentale (veramente pochi) le principali coordinate necessarie per orientarsi in questo periodo convulso e complesso che va dal 1860 al 1870.
Come ho già scritto in svariati saggi, nel 1860 una componente importante delle rivolte antiunitarie fu alimentata dal legittimismo borbonico e, successivamente, da quello papalino. Considerando la miseria, la fame di terra e, oltremodo, l’odio maturato dalla popolazione rurale del Meridione nel corso di tutto l’Ottocento nei confronti dei proprietari e dei benestanti, si può spiegare come il fenomeno raggiunse anche punte di efferata criminalità dal 1863 fino al 1874, quando ormai le speranze di restaurazione borbonica erano definitivamente tramontate.
Non fu da meno la repressione sardo-piemontese, che raggiunse talvolta la barbarie (nella foto, briganti marsicani a Pescina poco prima di essere fucilati).