Tagliacozzo – Un altro appuntamento, del cartellone della stagione di prosa al Teatro Talia, che coinvolge nel buon umore il pubblico presente. La rassegna è voluta dall’Amministrazione Comunale di Tagliacozzo grazie al Sindaco Vincenzo Giovagnorio e all’assessore alla cultura Chiara Nanni in collaborazione con il CSA (Circuito Abruzzo Spettacolo).
Un’appropriata e simpatica concomitanza con la giornata della Donna la presentazione del lavoro teatrale “Le nostre donne” di Eric Assous, presentato dalla Compagnia Teatrozeta di L’Aquila, con Edoardo Siravo, Martino d’Amico e Manuele Morgese, la regia è firmata da Livio Galassi.
Eric Assous autore della pièce “Le nostre donne” è nato a Tunisi nel 1956 ed è autore, regista e sceneggiatore. Tra i tanti riconoscimenti vinti va annoverato il Premio Molière.
L’apertura del sipario rileva una scenografia strutturata in modo elegante che ben definisce, nell’arredo bianco e dalle enormi gigantografie di nudi femminili , l’appartamento di un professionista e di un uomo che vive da solo.
Una commedia tutta al maschile. La solita serata di tre amici per la solita partita a carte. Max (Edoardo Siravo) e Paul (Martino D’Amico) sono in attesa di Simon (Manuele Morgese), in ritardo all’appuntamento. Quando arriva è trafelato, confessa di aver strangolato la moglie e chiede complicità e l’alibi ai due compagni. Max e Paul combatteranno su due fronti, consegnare l’amico alla giustizia o far prevalere la loro relazione amicale dando supporto all’omicida.
Nasce il lavoro che va letto oltre le righe, dalla briosità, ritmo ed ironia ben interpretate, emergono le reali considerazioni di uomini nei confronti delle rispettive mogli, ma anche l’esplosione di sentimenti verso quel rapporto duraturo e statico di amicizia. Donne che pur assenti sulla scena sono predominanti nella vita di ognuno dei tre. Un grottesco predominio che poi si manifesta in una dolce sottomissione e palese necessità del rapporto: ”..quando è qui non la sopporto, quando va via mi manca”. Emerge tutto dalla bravura degli attori, sarcasmo, paura, egoismo fino a giungere a una rivalità manifesta anche con il rinfaccio. “A me piace tutto quello che tu detesti” urlerà Paul a Max.
Tutto ritornerà a quella normalità intessuta di tacito sentimento d’affetto tra i tre uomini, quando giunge la telefonata dal Commissariato che comunica a Simon che la moglie, viva, lo ha denunciato per tentato omicidio.
Un Edoardo Siravo protagonista della scena, che calza perfettamente la veste di un uomo all’apparenza fuori da ogni problematica, per poi far emergere una profonda sensibilità, dimostrata anche nel momento della confessione: il rammarico terribile di non aver avuto figli.
Una regia pulita ma colorata nel dosare i ritmi teatrali, sempre contenuti, ma non per questo meno efficaci nella loro ilarità. Gli applausi del pubblico hanno dimostrato il grande apprezzamento nei confronti dei tre attori.
Video a cura di Manuel Conti
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