Se vi capita di sostare a Tagliacozzo per qualche ora fate una passeggiata sul monte Civita dove potrete ammirare le rovine del Castello di Tagliacozzo.

Basta percorrere per qualche chilometro la provinciale che porta a Verrecchie e prima di arrivare ad un piccolo maneggio troverete sulla destra un sentiero che con pochi passi vi porterà sulla cima del monte. È inutile aggiungere che una volta arrivati sulla spianata del Monte Civita, il panorama che vi si porrà davanti è di quelli che solitamente vengono chiamati “mozzafiato”. Oltre a vedere come si distende Tagliacozzo lungo la vallata del fiume Imele potrete ammirare sulla sinistra del paese alcuni borghi arroccati sulle montagne come Poggio Filippo, Gallo e San Donato fino ad arrivare a scorgere il Castello Orsini a Scurcola.

Poco distanti da Scurcola ci sono Magliano dei Marsi, Antrosano e Cappelle. Volgendo invece lo sguardo sulla vostra destra vi apparirà Villa San Sebastiano e Corcumello. Se siete fortunati ad incontrare una giornata di tramontana è possibile arrivare con lo sguardo fino ad Avezzano. Ma veniamo alla storia del Castello che fu costruito intorno all’anno 1074 sul monte Civita (m.938) per difendere la popolazione dalle continue invasioni barbariche effettuate nel corso degli anni dai Goti, Ostrogoti, Galli, Longobardi e Saraceni.
La struttura dell’antico maniero era formata da una costruzione quadrangolare (30m. x 30m.) con quattro torrioni rialzati agli angoli. Al centro del Castello era stata realizzata una costruzione più bassa che racchiudeva un grande spazio, una specie di piazza d’armi. Nel lato del castello rivolto verso il Monte Difesa (m.1013) si adagiava lungo il declivio del monte una cinta muraria che terminava a valle con una porta chiamata Gozia.
Quindi le porte che cingono Tagliacozzo possono considerarsi almeno sei se aggiungiamo questa alle altre cinque tuttora esistenti. (Porta dei Marsi, Porta Corazza, Porta San Rocco, Porta Valeria e Porta Romana).

La prima comunità che s’insediò sul monte Civita proveniva dell’antica Carseoli distrutta dai Romani dopo un lungo assedio. La popolazione in fuga trovò rifugio in una spianata del Monte Civita che chiamarono Cassioli che poi nel corso degli anni cambiò il nome in Tagliacozzo.
Nei dintorni del Castello si venne a formare una vera e propria Cittadella a forma rettangolare (200 x 70m.) con gli abitanti che oltre ad aver costruito le case realizzarono intorno all’anno 1100 anche una piccola chiesa che chiamarono Santa Cecilia. Probabilmente fu la prima ad essere costruita e già nel XII° secolo faceva parte integrante di Tagliacozzo come testimoniato dalla bolla di Clemente III° del 1188 che tra le proprietà della diocesi annoverava “Sanctae Ceciliae cum titulis suis in Taleacotio”.

Nonostante il Castello nel corso degli anni sia stato più volte restaurato non riuscì a resistere al degrado e all’usura dei tempi andando lentamente in rovina. Fu così che gli abitanti della Cittadella iniziarono man mano ad espandersi a valle lungo la Via Valeria nella località che poi fu chiamata Alto la Terra. Come cita il Gattinara “ …. Nell’anno 1707 ancora in quel locale esistevano tre case che furono abbandonate perché minaccianti ruina e la famiglia Guadagnoli fu l’ultima ad uscirne”. Infine non va dimenticato che nei dintorni di Tagliacozzo esistevano ben visibili i castelli di Tremonti e di San Donato con i quali durante il Medioevo c’era un continuo scambio di segnali in caso di avvistamento di potenziali nemici.

Per completare la passeggiata, una volta discesi dal sentiero, si può ammirare l’antichissima chiesetta di Santa Maria del Soccorso eretta nel 1115 con il nome di Santa Maria in Furca…. Ma questa è un’altra storia.
