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PD su caos trasporti “Marsilio taglia e privatizza e mette a rischio trasferimenti nazionali e assunzioni”

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NECROLOGI MARSICA

Necrologi Marsica Anna D'Amico
Anna D'Amico
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Necrologi Marsica Luigi Iacoboni
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“Con l’imminente apertura dell’anno scolastico i trasporti abruzzesi sono nel caos. Moltissimi i mezzi in attesa delle riparazioni, con il settore manutentivo sotto organico ed i concorsi avviati dalla precedente Giunta bloccati. Mentre TUA rischia di perdere l’affidamento in-house del 65% dei servizi, l’altro 35% non conosce il proprio destino visto che nessuna gara è stata ancora avviata, con la scadenza del 3 dicembre che si avvicina inesorabilmente. 

A fronte di tutto ciò, il presidente si occupa delle questioni romane, senza la benché minima preoccupazione sulle questioni del trasporto locale abruzzese. Senza un convinto cambio di passo sono messi a rischio i servizi, l’affidamento in-house ed il futuro dei lavoratori”, così il Partito Democratico sul comparto.

La vicenda dei Servizi minimi, strettamente connessa al mantenimento dell’in-house a TUA, è gestita in maniera approssimativa. “Tale condotta sta mettendo in serio pericolo il mantenimento in mano pubblica dei servizi TPL – riprendono i rappresentanti consiliari e regionali del PD.”

“In occasione della riapertura delle scuole già registriamo delle problematiche sui trasporti per alcuni Comuni e prevediamo disagi anche per il 16 settembre, quando ripartiranno tutte le attività scolastiche della Regione – afferma il consigliere Antonio Blasioli –  Le famiglie, soprattutto quelle residenti nelle aree interne, si interrogano sulla sicurezza dei mezzi pubblici con cui i figli arrivano nelle scuole, e devo dire che nutro più di qualche dubbio sul rispetto della L. 190/2014 che a partire dal 1 gennaio 2019 prevede l’impossibilità di utilizzare autobus Euro 0. La flotta mezzi di Tua è datata – aggiunge Blasioli – e chiedo a Tua ma anche alle prefetture e alle motorizzazioni civili di verificare se questi autobus possono circolare. Lo chiedo per la sicurezza degli alunni, dei pendolari e per la sostenibilità ambientale. Ricordo che il centrosinistra ha lasciato una eredità significativa, l’acquisto di 206 nuovi mezzi, di cui 75 da consegnare entro settembre 2019 e gli altri 94 entro i primi sei mesi del 2020. Un investimento importante – conclude l’esponente del Pd -che consentirà alla flotta di Tua, composta da circa 865 mezzi, con una media di funzionamento di 12 anni, di arrivare a 9 anni, avvicinandosi alla media europea che è di 6 anni.”

Il settore dei trasporti è prossimo al collasso senza una chiara strategia.

  • Tagli. Il taglio di 1 milione di chilometri sul territorio regionale, unitamente alla privatizzazione di 2 milioni di chilometri di corse, rappresenta un altro serio pericolo per le Aree interne d’Abruzzo che rischiano l’isolamento. Una scelta scellerata nata con l’obiettivo di ottenere risparmi sulla pelle degli utenti e dei lavoratori per sostenere altre relazioni di traffico in cui l’offerta risulta essere già molto ben distribuita e integrata. 
  • Privatizzazioni. Con la decisione assunta da TUA, di esternalizzare il servizio di vendita e distribuzione dei titoli di viaggio, biglietti e abbonamenti, si chiede se tale iniziativa, ha di fatto prodotto una migliore qualità/capillarità nella distribuzione con, conseguente, aumento dei ricavi da traffico. Quanto sopra perché, nei mesi scorsi e anche oggi, si è assistito e si assiste a lagnanze da parte dei fruitori del TPL, sulla difficoltà di reperire i biglietti e, da parte dei rivenditori, di potersi opportunamente approvvigionare. Per i motivi sopra indicati chiediamo di conoscere il complessivo delle vendite e relativi incassi dalla data di subentro del nuovo distributore per una opportuna comparazione con i dati storici di vendita, riferiti agli stessi periodi di quando TUA provvedeva in modo autonomo a garantire tale servizio.
  • Il caso Chieti. Sempre sul tema dei tagli, altro aspetto da respingere con forza è la chiusura dello stabilimento produttivo di Chieti, che verrà accorpato a Pescara. A fronte di un ipotetico risparmio di soli 100.000 euro annui, destinato ad essere azzerato dai maggiori costi per trasferimento dei bus per la manutenzione e per le partenze da Chieti, si priva il capoluogo teatino di un importante presidio, a danno della città e dei lavoratori che vi operano. Ancor più preoccupante è l’inquinamento e aumento del traffico prodotto dai bus che vanno avanti e indietro a vuoto da Chieti a Pescara e viceversa.
  • Sprechi. Una Giunta tanto zelante sui tagli che si dimentica però di ridurre le vere inefficienze, come la perdita di 125.000 euro, stavolta al mese, su alcune relazioni di traffico. Insomma, una maggioranza evidentemente incapace a perseguire politiche di razionalizzare i costi. 
  • Ritardi sui concorsi. A tutto ciò si aggiungono i colpevoli ritardi sui concorsi avviati lo scorso anno per garantire continuità al settore manutentivo e sulle gare per l’affidamento dei restanti servizi TPL non eserciti da TUA. Su quest’ultimo aspetto, vogliamo ricordare che la scadenza del 3 dicembre 2019 è prossima, mentre delle gare neanche l’ombra. Mancato questo obiettivo, l’Abruzzo si troverà a gestire il problema delle sanzioni con il taglio dei trasferimenti nazionali che causeranno inevitabilmente una contrazione dei servizi. 
  • Aeroporto. Il bilancio di esercizio 2018 non risulta approvato: mancano le risorse finanziarie tali da garantire la continuità operativa alla Saga per le attività di pubblica sicurezza, protezione civile ed emergenza sanitaria. Il Presidente Marsilio aveva promesso maggiori risorse per 1.100.000, ma nella seduta del Consiglio del 6.8.2019 sottrae 842.000 alla stessa società. 

Per Marsilio è ora si stabilirsi completamente in Abruzzo, concentrandosi sui problemi della Regione che è stato chiamato a governare e sui suoi cittadini.

TUTTE LE QUESTIONI APERTE

RITARDI SU PROCEDURE PER L’AFFIDAMENTO DEI SERVIZI TPL

Nonostante la normativa lo imponga, la Regione Abruzzo non ha ad oggi ancora avviato il procedimento per l’affidamento mediante gara dei tali servizi di Trasporto pubblico locale, conducendo l’Ente verso un taglio dei trasferimenti nazionali che comporterà, inevitabilmente, un peggioramento della qualità dei servizi all’utenza, con il rischio di nuovi aumenti delle tariffe.  

Gli obblighi di matrice comunitaria e nazionale impongono tre possibili modalità di affidamento del servizio di trasporto pubblico locale: la procedura di affidamento mediante gara, la gestione diretta e quella dell’aggiudicazione con affidamento diretto ad un soggetto distinto. L’affidamento diretto è però subordinato alla presenza di determinati requisiti specifici, come quello connesso all’obbligo di affidamento a favore di un soggetto giuridicamente distinto su cui l’autorità pubblica eserciti un controllo analogo a quello esercitato sulle proprie strutture (si deve trattare, dunque, di una società in house). Cosa che Regione Abruzzo con Deliberazione della Giunta del 29.09.2017, n. 539, ha fatto nei confronti della propria partecipata “Società Unica Abruzzese di Trasporto (TUA) S.p.A. Unipersonale” alla quale ha affidato, per il periodo 1.1.2019 al 31.12.2027, circa il 65% dei servizi di trasporto pubblico locale, per un contratto del valore di € 740.374.443,00. 

Il Regolamento (CE) n. 1370/2007 prevede un’applicazione graduale della nuova disciplina, disponendo che fino al 2 dicembre 2019 gli Stati membri adottano misure per conformarsi gradualmente alle disposizioni ivi contenute nell’articolo 5, al fine di evitare gravi problemi strutturali, in particolare per quanto riguarda la capacità di trasporto. Pertanto, per la restante quota dei servizi TPL non ricompresi da TUA nel regime di in house providing, circa 16,6 milioni di chilometri, per un valore di circa 35 milioni di euro, la Regione dovrà espletare le necessarie procedure di gara entro il 3 dicembre 2019. 

Qualora non fosse rispettato il termine di cui sopra, verranno applicate delle penalizzazioni in termini di “riduzione […] delle risorse del Fondo da trasferire alle regioni qualora i servizi di trasporto pubblico locale e regionale non risultino affidati con procedure di evidenza pubblica entro il 31 dicembre dell’anno precedente a quello di riferimento, ovvero ancora non ne risulti pubblicato alla medesima data il bando di gara, nonché nel caso di gare non conformi alle misure di cui alle delibere dell’Autorità di regolazione dei trasporti adottate ai sensi dell’articolo 37, comma 2, lettera f), del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, qualora bandite successivamente all’adozione delle predette delibere. La riduzione si applica a decorrere dall’anno 2021; in ogni caso non si applica ai contratti di servizio affidati in conformità alle disposizioni, anche transitorie, di cui al regolamento (CE) n. 1370/2007 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2007, e alle disposizioni normative nazionali vigenti. La riduzione, applicata alla quota di ciascuna regione come determinata ai sensi delle lettere da a) a c), è pari al quindici per cento del valore dei corrispettivi dei contratti di servizio non affidati con le predette procedure. Le risorse derivanti da tali riduzioni sono ripartite tra le altre Regioni con le modalità di cui al presente comma, lettere a), b) e c).” (Lettera “d”, comma 2, art. 27, D. lgs 50/2017)

SERVIZI MINIMI, LA SENTENZA NON DEFINITIVA DEL TAR DI PESCARA

Per comprendere fino in fondo la diatriba giudiziaria tra Regione Abruzzo e le Società private dei trasporti va inteso che per Servizi minimi di trasporto pubblico locale, si fa riferimento a tutti quei “servizi di trasporto terrestre di passeggeri che rappresentano una necessità sul piano dell’interesse economico generale” ma che “non possono essere gestiti secondo una logica meramente commerciale”. Laddove fallisce il mercato, le linee possono essere ricomprese nei servizi minimi; viceversa, le tratte devono essere gestite in regime di libero mercato. Fatta questa doverosa premessa, con ricorso 66 del 2018 viene impugnata la Delibera della giunta regionale n. 848/C del 28 dicembre 2017, attraverso cui la Regione Abruzzo ha individuato la rete dei cosiddetti servizi minimi. Una riforma attesa da oltre 20 anni. I ricorrenti lamentano il fatto che l’Ente abbia incluso in detta rete anche alcune tratte remunerative e quindi di interesse commerciale, inclusi anche alcuni collegamenti con Roma. Al ricorso sono stati presentati i motivi aggiunti, con le medesime censure, in seguito all’approvazione della Deliberazione nella seduta del 7 agosto 2018 del Consiglio regionale. 

La Regione nella propria difesa ha osservato che tutte le linee di traffico verso la Capitale sono state sottratte dalla rete dei servizi minimi. Il Giudice amministrativo, con Sentenza non definitiva pubblicata il 1.8.2018, fissando l’ulteriore trattazione all’udienza pubblica del 12 giugno 2020, ha disposto invece una verifica per stabilire se nei servizi minimi individuati figurino anche tratte commercialmente remunerative, sottratte al mercato. Rispetto a questa battaglia giudiziaria, fondamentale per il mantenimento pubblico del servizio, l’attuale maggioranza di governo – con un’iniziativa legislativa del delegato ai trasporti – ha tentato di inserire ope legis la linea Giulianova-Teramo-L’Aquila-Roma, iniziativa tanto irresponsabile quanto superficiale, su cui il servizio legislativo del Consiglio regionale ha espresso un parere negativo, sottolineando criticità sia sotto il profilo Costituzionale, che alcune violazioni di principi statali in materia. Infatti, il legislatore regionale non può sostituirsi all’amministrazione regionale, poiché la procedura di tali servizi è un’attività di esclusiva riserva della sfera amministrativa. 

Insomma, una Giunta che com’è già accaduto con la legge suo trabocchi, non solo intende seguire procedure illegittime, ma che produce danni per i cittadini abruzzesi, perché l’eventuale annullamento della Delibera sui servizi minimi, potrebbe far crollare l’intera impalcatura amministrativa per l’affidamento in-house della gestione a TUA, che garantisce il pieno controllo pubblico sui servizi di trasporto a tutela dell’utenza e dei lavoratori. Inoltre, dopo il dietrofront della maggioranza seguito alle nostre rimostranze rispetto a tale proposta di legge, la maggioranza ha approvato l’ennesima proroga delle concessioni per garantire copertura normativa all’esercizio da parte di TUA della linea Giulianova-Teramo-L’Aquila-Roma, unica tratta verso la Capitale non trasferita alla Società Sangritana Srl del Gruppo TUA. 

Le continue proroghe, in assenza di una soluzione stabile accompagnata da una riorganizzazione del servizio, stanno generando non poche sofferenze al bilancio aziendale, che conta perdite per 125.000 euro al mese, mettendo a rischio l’equilibrio economico-finanziario della risanata Società.

LA POLITICA DEI TAGLI E DELLE PRIVATIZZAZIONI

Al fine di coprire i maggiori costi, tra cui i 125.000 euro di perdite mensili, in occasione dell’audizione dei vertici dell’Azienda e del delegato ai trasporti sul progetto di Legge n. 42/2019, l’intenzione emersa durante il dibattito è quella di procedere al taglio di un milione di chilometri sul territorio regionale. 

Si tratta di una scelta che penalizzerà maggiormente le aree interne, aumentando la frattura con i centri offerta di servizi e ampliando ulteriormente le distanze. Il tutto in contrasto con la SNAI (Strategia Nazionale Aree Interne) su cui invece la Regione ha investito e sta investendo risorse per arrestarne la marginalizzazione. Se ciò non bastasse, la Giunta regionale con propria deliberazione del 29 luglio 2019, n. 439, ha anche autorizzato TUA al sub-affidamento a privati di servizi per 1.928.722 di chilometri, così suddivisi: 783.570 km in Provincia di L’Aquila, 487.184 km in Provincia di Pescara, 398.630 Km in Provincia di Teramo, 259.338 in Provincia di Chieti. 

La strategia della Giunta Marsilio è quella di ottenere risparmi tagliando servizi e lucrando sulla pelle (e le tasche) dei lavoratori, con ripercussioni anche sul piano del fabbisogno del personale di Tua. Privatizzare alcuni servizi equivale inoltre aumentare inevitabilmente le divisioni territoriali per via della differente qualità degli stessi. 

LA QUESTIONE CERELLA SRL

La società Autoservizi Cerella S.r.l., partecipata al 80,06% da TUA S.p.A., esercita servizi di trasporto pubblico locale su gomma in concessione regionale, con un programma di esercizio di 1.735.711,42 chilometri oggetto di contribuzione regionale. La società ha una flotta di 43 autobus e opera lungo direttrici essenziali sia della costa che nelle aree interne, in ambiti territoriali particolarmente complessi dal punto di vista geomorfologico e insediativo. 

Nel corso dell’esercizio 2018, sono intervenuti nella gestione della società Autoservizi Cerella S.r.l. una serie di fatti che hanno modificato il quadro gestionale aziendale, provocando squilibri tali da compromettere la struttura patrimoniale e la sostenibilità economica dell’azienda nel breve e medio periodo. Fra quelli di maggiore rilevanza perché hanno provocato tali sofferenze di bilancio:

  1. La condanna inflitta dal Tribunale Civile di L’Aquila con sentenza n. 276 del 29 marzo 2018. Nel respingere il ricorso ex art. 702/bis c.c. del 30.10.2014 proposto dalla Autoservizi Cerella S.r.l. contro la Regione Abruzzo per vedersi riconosciuti i conguagli a saldo delle erogazioni calcolati a norma della L.R. 9 settembre 1983, n. 62 per i servizi prestati nel periodo 2004/2012, Il giudice ha disposto il pagamento, a favore della Regione Abruzzo, della somma di € 1.498.983,94 euro. Contro la citata sentenza la società, con atto del 18.06.2018, notificato in data 28.06.2018, ha proposto ricorso in Appello e, su apposita domanda di sospensione ex art. 351 c.p.c., ha ottenuto dal Tribunale dell’Aquila l’Ordinanza di sospensione dell’efficacia esecutiva della medesima. Il procedimento risulta pertanto ancora sub judice; 
  2. Il corrispettivo pagato fino al 31.12.2018 dal concedente alla società Autoservizi Cerella S.r.l. per i servizi erogati, basato su un contributo chilometrico Particolarmente penalizzante per la società, per il quale la Regione Abruzzo negli anni trascorsi ha avviato il procedimento di ricalcolo dei contributi chilometrici corrisposti ai concessionari del trasporto pubblico locale, utilizzando una differente metodologia, applicata a decorrere dal 1 gennaio 2019. 

Tali circostanze gestionali hanno determinato, oltre a squilibri economici, anche crisi di liquidità per le quali la società, dopo aver fatto ricorso alle anticipazioni bancarie ed al credito (sia ordinario che straordinario), ha rappresentato alla Regione Abruzzo le proprie difficoltà tali da pregiudicare il regolare svolgimento dei servizi in concessione. La Regione con propria deliberazione del 15.12.2018, n. 980, ha dato mandato di Deliberare nell’Assemblea dei Soci di TUA S.p.A. la ricapitalizzazione della società partecipata Autoservizi Cerella S.r.l. per 500.000 euro. Questa iniziativa ha consentito alla S.r.l. di assicurare la continuità dei servizi di trasporto e il regolare pagamento delle retribuzioni dei lavoratori. Fatta questa ricostruzione storica dei problemi aziendali, con Deliberazione di Giunta del 12 agosto 2019, n. 467, la Regione approva il Piano di risanamento proposto dalla Società, nel mese di febbraio, in ottemperanza all’atto di indirizzo della Regione approvato in sede di autorizzazione all’aumento di capitale. Ma se da una parte la Regione con estremo ritardo autorizza in via sperimentale la ristrutturazione, dall’altra non si comprende quale strada intenda percorrere circa l’affidamento del servizio di trasporto pubblico locale attualmente erogato dalla società. Non è chiaro, infatti, se intende avviare le trattative per l’acquisizione del 19,94% delle quote societarie in capo a società di diritto privato, al fine di poter procedere alla fusione per incorporazione della stessa società in TUA S.p.A. e la successiva estensione del contratto oggetto di affidamento in house tra Regione Abruzzo e TUA S.p.A. con i chilometri di TPL che attualmente esercita la Autoservizi Cerella S.r.l., oppure assoggettare tali servizi TPL a procedura di affidamento mediante gara, decretando forse il de profundis della Cerella e dei suoi lavoratori. 

LA SOPRESSIONE DELLO STABILIMENTO PRODUTTIVO DI CHIETI

Per la Giunta Marsilio e la TUA di Giuliante, lo storico stabilimento produttivo di Chieti è da sopprimere per accorparlo a quello di Pescara. Una mortificazione per l’intero territorio teatino e per i lavoratori che vi operavano, costretti a raggiungere la sede di Pescara o altri stabilimenti. 

Al posto di adeguare il sito agli obblighi in materia di salute e sicurezza, si procede ad un taglio lineare per fare cassa. Si risparmierebbero, nella migliore delle ipotesi, circa 100.000 euro l’anno per l’affitto, peggiorando però il traffico, aumentando lo smog e i costi di esercizio con i trasferimenti a vuoto dei mezzi, mentre si continuano a perdere, senza soluzioni all’orizzonte, 125.000 euro al mese per alcune relazioni di traffico. Una scelta più di carattere politico che di natura tecnica. 

LO STALLO DEL CONCORSO E LE MANUTENZIONI

Con Ordine di Servizio n. 21/2018 del 7 febbraio 2018, la TUA S.p.A. ha indetto una selezione pubblica per la formazione di 7 graduatorie, per complessivi 55 posti, valida ai fini dell’assunzione di personale qualificato da inquadrare nel settore manutentivo e, in particolare, per le seguenti aree di specializzazione: Meccanico/Meccatronico/Elettronico, Carrozziere, Gommista, Meccanico, Elettrico, Manutentore. Nonostante le diverse criticità su questo settore, la Giunta e la direzione aziendale non sembrano intenzionate a far ripartire celermente le procedure di selezione del personale, che attualmente risultano ferme, mentre si procede sempre più spesso ad affidamenti urgenti per le manutenzioni. Ovviamente tutto ciò si traduce sempre maggiori ritardi nelle riparazioni dei mezzi e disservizi all’utenza, oltre che a carichi di lavoro insostenibili per gli operatori in servizio e a ulteriori poste in bilancio. 

TAGLIATE RISORSE ALL’AEROPORTO 

L’attuale maggioranza si dimentica dell’infrastruttura più importante della nostra regione l’Aeroporto d’Abruzzo, per il quale nel recente passato la Regione ha disposto circa 20 milioni di euro di investimenti attraverso il Masterplan (allungamento della pista di volo, costruzione del tunnel pedonale dalla stazione ferroviaria allo scalo, miglioramento della viabilità interna all’aereostazione), unitamente ad altri milioni di euro per la realizzazione di un piano strategico integrato di promozione e comunicazione, per la realizzazione di una campagna finalizzata a valorizzare turisticamente l’aeroporto d’Abruzzo e ad affermare, veicolare e promo-commercializzare il “Brand Abruzzo” nei mercati di riferimento. Ad oggi, infatti, non risulta approvato il bilancio di esercizio 2018 della Società Abruzzese Gestione Aeroporto, che invece doveva essere approvato entro il 30 aprile. Un fatto di non poco conto se si considera che, al momento, mancano le risorse finanziarie tali da garantire la continuità operativa alla Saga per le attività di pubblica sicurezza, protezione civile ed emergenza sanitaria secondo le modalità di Servizio di Interesse Economico Generale (SIEG). 

Purtroppo, nella seduta del Consiglio regionale del 6 agosto 2019 non solo non sono state destinate risorse finanziarie pari a 1.100.000 euro per tale finalità, ma sono stati sottratti 842.000 euro destinati alla promozione del brand Abruzzo.

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