Una poesia della scrittrice dei Marsi Maria Assunta Oddi esalta la bellezza dei monti
L’autunno sul crinale dei monti.
L’autunno sul crinale dei monti non ha foglie, né fiori appassiti,
Né bacche caduche di selvatiche rose, né frutti di sorbo caduti.
Dovunque il silenzio si fa immota agonia di pena taciuta.
Sia lieve il tuo passo viandante che non disturbi la quiete.
Ascolta le brezze che portano leggere la pace al tuo cuore in tumulto!
L’autunno sul crinale dei monti ha solo fragili fili d’erba tra sassi
Ad infilar gocce di rugiada come diamanti sul grembo del sole.
Guarda tra poco l’aspro vento scompiglierà l’incanto prezioso
Adagiato opaco sull’arido suolo a spegnere i mille riverberi.
Non disperare!
Torneranno un giorno nella tua memoria come ninnoli d’argento
Posati sulla mensola dell’antico camino profumati d’acero.
Ora il cielo adirato scava impietoso le radiche fragili di gelo
Per farne supremi fienili sotto le nubi in tempesta.
Solo s’ode nel frastuono il grido del gipeto che lento di saggezza
Ruota intorno alle cime a ricordare che è leggero il fato
Che governa la vita straziata ed esule dell’uomo: creatura
Nata per l’essenza luminosa dell’immortalità con le stelle lassù.