Elezioni, Stefania Pezzopane: “Sconfitta storica per il Pd. È un tempo oscuro”

“È una sconfitta storica, si chieda scusa e si riparta con umiltà, dalla parte delle persone. L’esito delle elezioni politiche purtroppo era ampiamente prevedibile. E non era una questione di sondaggi. La valanga di voti per Giorgia Meloni era percepibile per chi sta tra la gente. Bastava parlare con le persone. Non può essere la destra a raccogliere il disagio popolare, perché purtroppo questo è avvenuto. Meloni è la vera vincitrice di queste elezioni. Per il Pd la sconfitta è pesante, senza appello”. Così, in una nota, Stefania Pezzopane, deputata uscente e consigliera comunale di minoranza a L’Aquila.

“Troppi errori: una linea politica incerta, un’agenda Draghi senza Draghi, una alleanza debole e contraddittoria, una campagna elettorale senza messaggi forti e senza priorità programmatiche. L’ossessione della Meloni, ho avuto l’impressione che le desse ancora più visibilità e centralità. E poi l’assurda ed improvvisa mortificazione del campo largo e la barriera verso Conte, nostro Presidente del Consiglio della Pandemia e del Pnrr. In queste condizioni l’esito era purtroppo scontato. Non è utile scaricare responsabilità su altri. Letta ha annunciato l’avvio del congresso perché è necessario rifondare e rigenerare il nostro partito. La ripartenza deve essere immediata, non possiamo aspettare. Non può esserci assoluzione ma solo reazione.

Occorre organizzare da subito una seria e forte opposizione in Parlamento. Tornare a parlare al paese. Occorre aprire una profonda fase di discussione sul futuro del Pd, sulle alleanze, sulle politiche da fare e bisogna celebrare a tutti i livelli i congressi, non per “contarci” (i capi corrente abbiano l’umiltà di capire che non se ne può più di accordi di vertice) ma per costruire una forza politica democratica e riformista. Quale spazio vuole occupare il Pd? Perché ha abbandonato il campo largo? Abbiamo colto che il M5s di Conte, pur ridimensionato, si è candidato come forza progressista, arginando la sua decadenza e ripartendo senza di noi, parlando di temi sociali?

È un tempo oscuro. Pensare a vie di fuga o scorciatoie è un errore. Dobbiamo andare molto più a fondo e a questo deve servire un congresso vero. In questi 10 anni il Pd ha governato senza un mandato chiaro, sempre per senso di responsabilità ed in permanenti emergenze, in un continuo compromesso con i diversi alleati di governo. Grazie a chi ha comunque creduto in noi e ci ha sostenuto consentendoci di essere la prima forza di opposizione. Serve un nuovo Pd per costruire un nuovo e diverso centrosinistra. Se non ora quando”.

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