Avezzano – “Il progetto di rinnovamento del centro città rappresenta una radicale trasformazione urbana che coinvolge tutti coloro che in quelle aree hanno diversi interessi e, questi, naturalmente il mondo del commercianti. Una simile rivisitazione, però, esige anche il coinvolgimento di tutti gli attori interessati in quanto su di essi pendono le conseguenze di ogni scelta che si possa effettuare. In questo progetto riteniamo che nulla debba essere lasciato al caso e men che meno si debba lasciare spazio ad una eventuale fase di sperimentazione”. Lo scrivono i commercianti del centro della città di Avezzano al sindaco Giovanni Di Pangrazio.
“Proprio sul mondo del commercio sono pesate negli anni le conseguenze di modifiche al tessuto urbano, rivelatesi errate o comunque dannose per le nostre attività, prima tra tutti la concessione senza criterio di licenze per nuovi Super Iper Mercati, l’anello veloce, la copertura di Piazza del Mercato e la pista ciclabile. Potremmo già elencare quanti danni e chiusure di attività hanno prodotto tali decisioni. Ed a queste iniziative possiamo aggiungere i provvedimenti estemporanei di chiusura del centro, ad orari ed in giorni ritenuti corretti e che invece hanno visto spesso un numero ridicolo dí utilizzatori, con buona pace di coloro che, per ignoranza ma anche con arroganza, hanno contribuito alle desolanti immagini di un centro città deserto, o quasi.
Dobbiamo ricordare che i commercianti sono imprenditori e datori di lavoro che non svolgono attività per passatempo, ma che anzi rappresentano famiglie la cui quotidianità dipende dal frutto del loro lavoro e quindi possiamo dichiarare con certezza che non sarà possibile che si debba tollerare alcuna fase di sperimentazione, perché i danni prodotti da tali iniziatile del passato sono ancora visibili. Dalle esperienze di tante altre città scaturisce un elenco di risultati mai univoci, anzi essi mostrano con crudezza quanti errori ossono esser commessi nell’atto di varare provvedimenti dí quoto genere.
Vediamo infatti che alcuni progetti hanno rivitalizzato efficacemente i centro- città, Ul(m riciWtízzato etlica.mente i CCntro-Cittil, altri Inumo dovuto ripiegare su chiusure “intelligenti”, ed altri ancora hanno fallito miseramente. Ci sembra opportuno accompagnare queste nostre riflessioni con le firme dei titolari di 70 attívitá commerciali che rappresentano la quasi totalità di quelle esistenti e consultate nel centro città, con oltre 300 dipendenti e relative famiglie, quindi una delle più imponesti forze lavoro della zona.
In conclusione desideriamo affermare la nostra netta contrarietà ad ogni forma dí chiusura permanente al traffico, fermo restando l’indiscusso gradimento ad abbellire e valorizzare la nostra città. Pertanto si chiede a codesta amministrazione un nuovo incontro affinché si possa tener conta del lavoro di oltre 300 famiglie che da svariati decenni operano nel centro di Avezzano”.
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