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Soldati spagnoli e francesi
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Federico Laguzzi parla delle sue idee per la città e del suo futuro: “Non credo che la mia età sia un limite, anzi”

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Avezzano – Spesso si rimprovera ai giovani di essere completamente disinteressati alla vita politica della propria comunità o della propria nazione. Molte volte, però, semplicemente non si pone l’orecchio alle numerose proposte e alle intraprendenti iniziative messe sul tavolo proprio dai ragazzi, tacciati di essere “poco esperti” nella gestione della “cosa pubblica”.

Per queste motivazioni, l’idea scendere in campo, per un ventunenne, non è una scelta da prendere sottogamba.
Federico Laguzzi, giovane candidato al Consiglio Comunale di Avezzano tra le fila di Mario Babbo, è un ragazzo classe 1998, studente di Scienze Politiche e Relazioni Internazionali alla Sapienza di Roma, nonché uno dei protagonisti della straordinaria stagione nel campionato di Serie B, in qualità di pilone destro, dell’Avezzano Rugby. Proprio quella maglia giallo-nera, indossata ogni domenica, ha aumentato il suo senso di appartenenza alla città di Avezzano e lo ha aiutato nella scelta di proporsi come nuovo volto per la gestione del capoluogo marsicano.

Il primo assaggio di liste, elezioni, voti e campagne elettorali, seppur in maniera molto ridotta, Laguzzi lo ha affrontato nell’anno scolastico 2016/2017, quando è stato eletto rappresentante degli studenti della sua scuola, il Liceo Scientifico Pollione di Avezzano.

Lo abbiamo intervistato per parlare delle sue idee per la città e del suo futuro:

“Spesso i giovani non sono interessati alla vita politica o, comunque, non a tal punto da parteciparvi attivamente. Come mai tu hai fatto questa scelta?”

“Non ritengo che la mia età sia un fattore penalizzante, anzi. Ho deciso di mettermi in gioco per Avezzano con il sorriso perché ritengo che i giovani debbano essere ascoltati in quanto parte integrante della società, nonché risorse fondamentali per far sì che il futuro della nostra città si possa basare sulla concretezza di ciò che essi un giorno saranno. Sono convinto del fatto che i giovani debbano rispettare il proprio territorio, che debbano averlo a cuore, non dimenticandone mai le tradizioni e mostrando il proprio attaccamento a una terra che va amata a tutti i costi, dalla quale nessuno vorrebbe mai separarsi. Oggi più che mai sostengo con tutto me stesso che i giovani debbano avere modo di esporre le proprie idee, affiancati dall’esperienza di persone che credono in loro, trovando un riscontro pratico e concreto per quanto riguarda le loro richieste e le loro esigenze, in modo particolare all’interno della nostra città. Ho la certezza che le idee dei giovani siano inondate da un valore aggiunto, ovvero la speranza di chi ha ancora fiducia nelle istituzioni, di chi è convinto e si batterà a tutti i costi per poter migliorare e ribaltare con razionalità la negatività che incombe ogni qualvolta si parli di politica ad Avezzano, troppo spesso associata alle logiche di favoritismi tra parenti.”

“Cosa ti ha convinto a scendere in campo a sostegno di Mario Babbo e come pensi di poter dare un contributo importante al comune?”

“Oltre che dalla stima che nutro per Mario Babbo come persona, sono stato fortemente motivato dal suo progetto civico poiché lo trovo altamente valido per la città di Avezzano, perfettamente realizzabile e privo dei classici ghirigori da campagna elettorale.
Nella mia visione della politica cerco tematiche valide, trasparenza, determinazione, chiarezza e ritengo fondamentale la volontà continua di mettersi in gioco per migliorare ogni giorno se stessi e ciò per cui si lavora, in questo caso la nostra amatissima città. La passione che da tempo coltivo per la politica, fatta crescere attraverso i miei studi, mi ha dato modo di cogliere la palla al balzo e di entrare in questo mondo all’età di ventuno anni. Tutto ciò che esigo dalla politica l’ho ritrovato nel progetto di Mario Babbo, un progetto che da qui a qualche anno potrà segnare una svolta decisamente in positivo per la nostra città e per la Marsica intera, anche grazie alla forte attenzione dedicata alle nuove generazioni. La mia idea è quella di portare idee giovani all’interno del comune di Avezzano, idee che saranno il frutto di un confronto tra tutte quelle dei giovani avezzanesi e saranno ponderate in base alle loro richieste ed esigenze. L’obiettivo, e quindi anche il grandissimo contributo che vorrei dare alla nostra città, è quello di riuscire ad avvicinare molti giovani alla politica attraverso il dialogo e il confronto, gettando delle basi solide per quello che sarà il futuro di Avezzano.”

Quali credi che siano i maggiori e più urgenti problemi da risolvere per Avezzano?

“I problemi di Avezzano sono numerosi e di varia entità. Penso immediatamente alla riqualificazione necessaria di varie aree della città, alle condizioni degli impianti sportivi abbandonati a se stessi da anni, alla situazione in cui versa il centro di Avezzano e, di conseguenza, tutte le attività commerciali lì collocate. Non bisogna, poi, escludere da questo ragionamento le periferie, troppo spesso dimenticate dalle precedenti politiche locali. A mio avviso, comunque, il problema principale resta quello della sanità; è inaccettabile il fatto che l’ospedale di Avezzano non sia considerato, come il suo bacino di utenza richiederebbe, dalla regione. Abbiamo perso, negli anni, molti reparti che costituivano delle eccellenze in Abruzzo ed il servizio di pronto soccorso, per carenza di strutture, mezzi e personale, è sempre più difficile da garantire. La concomitanza di questi fattori, molte volte, costringe i cittadini avezzanesi e marsicani a recarsi presso altre strutture ospedaliere regionali e questo è inaccettabile.”

“Per quanto riguarda il problema della sicurezza interna?”

“Il problema della sicurezza della città è una questione molto delicata che si risolve spesso attraverso dinamiche che vanno oltre le competenze del comune e del Sindaco in qualità di suo rappresentante. Nel limite delle proprie possibilità, l’amministrazione cittadina può adottare politiche di riqualificazione di alcune aree e di sensibilizzazione dei propri cittadini, attraverso l’organizzazione di eventi, convegni e giornate interamente dedicate alla sicurezza e alla legalità, soprattutto nelle scuole, fulcro della formazione dei cittadini. Il tutto non può essere riassunto con una politica da ‘sceriffi’ che mette solo una pezza temporanea ed inefficace ad una questione delicata e più complessa.”

La vostra lista è, almeno sulla carta, svincolata dai partiti, ma è stata subito appoggiata da Italia Viva e dal Partito Democratico, tu ti ritieni “lontano” dai classici raggruppamenti politici nazionali?

Per quanto ci si possa sentire lontani dalle logiche dei partiti in Italia, gli stessi sono comunque previsti come organizzazioni necessarie nel nostro ordinamento costituzionale per quello che riguarda la gestione della politica nazionale. Sarebbe un’ovvietà dire che poi alcuni partiti, se non tutti, siano degenerati a tal punto da far perdere la fiducia degli elettori nei loro confronti.
PD e Italia Viva sono, indipendentemente dal fatto che possano piacere o meno, due partiti organizzati e influenti nel panorama politico italiano. In ogni caso, penso che sia molto diversa la questione a livello locale, in cui la cosa che realmente conta, nella misura in cui si sostengano idee moderate e ragionevoli, è l’amministrazione della città; a parer mio, non è comunque da sottovalutare il loro appoggio nei confronti del progetto civico di Babbo, evidentemente ritenuto valido e realizzabile dalle parti politiche che hanno riconosciuto nel candidato sindaco una figura che ispira fiducia e concretezza.

“Credi che questo sia il punto di partenza per una lunga carriera politica? Vorresti continuare su questa strada dopo gli studi?”

“Sono fortemente motivato per questa nuova esperienza, soprattutto perché sento di avere molto da dire, da esprimere e, cosa più importante, molto da realizzare concretamente. Indipendentemente da come andrà, nulla potrà mai privarmi della passione che ho per la politica e della voglia di migliorare continuamente le cose. Di certo quest’esperienza sarà uno spartiacque per la mia vita e per la mia carriera, ma il mio sguardo sarà sempre proiettato al futuro.
Soltanto il tempo potrà dare una risposta a questa domanda, ad ogni modo posso assicurare che, da parte mia, c’è un forte desiderio di continuare su questa strada.”

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