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Le antiche armi dei Marsi

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In un giorno molto lontano, circa un milione di anni fa, un uomo primitivo camminava nella boscaglia, in cerca di cibo. Improvvisamente, tra gli alberi, scorse un animale peloso che ringhiava. Impaurito balzò indietro, in quel momento l’uomo capì che non aveva scampo. Afferrò un ramo da terra e colpì l’animale sul muso: la bestia scappò furiosa. Così, probabilmente, nacque la prima arma. Da allora,la vita dell’uomo migliorò: uccise per mangiare, si difese, abbattè gli alberi. Nel corso dei secoli l’uomo imparò a perfezionare le sue armi, prima scalfendo le pietre, poi , con la scoperta dei metalli, ottenendo lame taglienti e sempre più sofisticate.

Degli antichi guerrieri Marsi non ci sono pervenute molte notizie ma si può supporre, dai ritrovamenti archeologici che avessero un abbigliamento similare a quello dei Sanniti. I soldati indossavano una tunica di lino bianca o colorata, dalle maniche corte, che raggiungeva appena i fianchi ed era tenuta ferma alla vita da un’alta cintura di pelle. Queste cinture erano ricoperte di bronzo e munite di fibbie elaboratissime, con forte significato simbolico. Il petto era protetto da una piastra rotonda, spesso decorata con la figura di un animale. Le gambe erano protette da due gambali di bronzo che arrivavano al ginocchio. L’elmo, molto aderente, era sormontato da un cimiero e talvolta da un paio di corna, che permettevano di distinguere gli ufficiali dai semplici soldati. Completavano l’elmo un paio di penne d’aquila fissate ai lati. Le armi, il giavellotto (pilum) e il lungo scudo ovale rigato (scutum), sono state adottate dai Romani. Nel territorio marso si è attestata la presenza di officine specializzate nella lavorazione del bronzo e nella creazione di dischi corazza che recavano incisi simboli astronomici (sole splendente e stelle, chimera).

Usavano il gladius in uso al legionario romano, originariamente sviluppato dal modello della spada celtica di fanteria divenne, nel I-II secolo una daga con lama lunga circa 60 cm, a tagli paralleli o triangolari. Le spade erano a forma di foglia e potevano essere usate di taglio, a differenza delle spade-pugnale. Una parte della lama immediatamente sopra l’impugnatura era lasciata non affilata. Anche l’impugnatura era in bronzo, ma fusa separatamente e fatta in una lega differente, secondo un uso già conosciuto dalla media età del bronzo. Erano inquietanti, ed i Romani lo sapevano bene.

I guerrieri Marsi erano i più coraggiosi e temibili che avessero mai incontrati, infatti si sparse voce in tutto l’Impero che ci volevano 4 soldati romani per fronteggiare un solo soldato Marso. Di quei prodi non ci è arrivato molto, poche tracce nei reperti archeologici ma sono sicura che, nelle profondità della terra, si nascondano ancora tesori inestimabili che potrebbero farci capire meglio chi erano quegli uomini così valorosi da costringere i Romani ad allearsi.

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Violetta Salvati (Iole)

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