Avezzano: 270 firme per debellare l’infestazione della processionaria

Avezzano – Sono oltre 270 le firme dei cittadini avezzanesi che hanno presentato  all’attenzione della amministrazione comunale, e per conoscenza alla ASL , la necessità di un intervento per debellare l’infestazione della processionaria nella zona di Via Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa.

La segnalazione e la richiesta non sono assolutamente da sottovalutare, anche se in effetti l’intervento di bonifica andava fatto in tempi  in cui le larve non erano ancora sviluppate,

20160415_160948I cittadini della zona manifestano tutta la loro preoccupazione per gli effetti che gli insetti possono avere, in particolar modo, sui loro bambini e sui loro  animali che passeggiano in prossimità degli alberi, invasi dai nidi.

E’  bene sottolineare ancora che la  processionaria, oltre a costituire un enorme danno per l’intero albero su cui si sviluppa il loro nido,  costituisce un serio  pericolo per l’uomo e gli altri animali.

I peli urticanti dell’insetto allo stato larvale sono velenosi  e possono  staccarsi dal loro dorso  ed essere trasportati  dall’azione del vento attaccandosi alla pelle  ed agli indumenti provocando una brutta reazione, oltre alla possibilità, non remota, che i cani o altri animali possano ingerirli causando la necrosi dei tessuti. Cosa avvenuta lo scorso anno, in pineta,  ad un cagnolino che riportò  gravi conseguenze  al cavo orale.

Chi avesse ripetuti contatti con la processionaria presenta reazioni che peggiorano con ogni nuovo contatto. In casi gravi può verificarsi uno shock anafilattico, con pericolo mortale (orticaria, sudorazione, edema in bocca e in gola, difficoltà di respirazione, ipotensione e perdita di coscienza). Il contatto con la pelle provoca  una dolorosa eruzione cutanea con forte prurito. La reazione cutanea ha luogo sì sulle parti della pelle non coperte, ma anche sul resto del corpo: il sudore, lo sfregamento dei vestiti facilitano la dispersione dei peli, causando spesso l’insorgere di un eritema pruriginoso. In caso di contatto con gli occhi si può verificare un rapido sviluppo di congiuntivite (con rossore e dolore agli occhi). Se un pelo urticante arriva in profondità del tessuto oculare, si verificano gravi reazioni infiammatorie e, in rari casi, la progressione a cecità. In caso di inalazione i peli urticanti irritano le vie respiratorie. Tale irritazione si manifesta con starnuti, mal di gola, difficoltà nella deglutizione e, eventualmente, difficoltà respiratoria provocata da un broncospasmo (restringimento delle vie respiratorie come si verifica per l’asma). In caso di ingestione si ha l’infiammazione delle mucose della bocca e dell’intestino accompagnata da sintomi quali salivazione, vomito, dolore addominale.” (processionaria/salute.it)

20160415_161015Sono vari i sistemi per debellare questo dannosissimo  lepidottero . Si parla di intervenire con  trattamenti insetticidi diretti sulle larve, anche se si eliminano  bruciandole,  bisogna prestare  molta attenzione perché  i peli urticanti  sono volatili e possono ugualmente attaccare l’uomo.  Un altro sistema è il taglio dei rami su cui sono attaccati i nidi.

Nella ricerca effettuata per approfondimento, si è individuato un sistema incredibilmente semplice ma di sicuro efficace,  ed è così descritto: “ il metodo consiste nel bloccare la “processione” mediante l’apposizione di una trappola a forma di imbuto sulla parte bassa del tronco. La base della trappola deve essere molto aderente al tronco affinché non ci siano vie di discesa, mentre la parte alta deve essere più larga del tronco al fine di permettere l’entrata delle larve. Queste, trovando la via bloccata, si fermano per qualche tempo nella trappola e possono così essere uccise con un utensile (es. una paletta di metallo) o ancor meglio, al fine di mantenere le distanze il più possibile, spruzzando sulle larve uno specifico insetticida da comprare in un negozio per l’agricoltura. Una volta uccise, le larve possono essere seppellite al fine di evitare la diffusione dei peli urticanti.”

Ed ancora: “Un secondo metodo consiste nell’avvolgere il fusto con del film plastico (prima della discesa delle larve, che avviene in genere dalla seconda quindicina di febbraio alla prima quindicina di marzo), su cui distribuire uniformemente della colla entomologica; quando è satura la trappola si sostituisce.”

Queste soluzioni  appaio dunque non distruttive delle piante e,  forse,  nemmeno eccessivamente costose.

Il patrimonio della pineta e del verde che, per fortuna, incornicia alcune zone della città, dovrebbe essere di prioritaria importanza, non solo per i cittadini. Nello specifico, soprattutto, è doveroso ogni intervento per assicurare la salute della popolazione avezzanese.

Gli abitanti che hanno sottoscritto la richiesta si sentono abbandonati  e si ritengono cittadini di serie B.

Sono quegli stessi cittadini che periodicamente puliscono le strade dove vivono,  sono quegli stessi cittadini che armati di guanti e sacchi raccolgono i rifiuti nello spazio verde circostante,  dove i bambini vanno a giocare.

Una richiesta presentata  al  Comune di Avezzano in data 5 aprile che a tutt’oggi  rimane  inevasa.

In Italia dal 1998 la lotta alla processionaria è obbligatoria nelle aree ritenute a rischio infestazione (cfr. Decreto Ministeriale 17.04.1998, poi abrogato e sostituito con D.M. 30.10.2007, pubbl. in G.U. 16 febbraio 2008, n. 40.).

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