Home Attualità “Una rosa bianca” per ricordare la Giornata dei Caduti 

“Una rosa bianca” per ricordare la Giornata dei Caduti 

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Il 4 novembre, anniversario della firma dell’Armistizio firmato a Padova presso Villa Giusti che sancì la fine della Prima Guerra Mondiale, è la giornata dedicata all’unità nazionale e alle forze armate. In ogni borgo, paese e città oggi vengono depositate corone di fiori per onorare i “caduti” in battaglia per un fine nobile a vantaggio della comunità.

Pur se rinunciarono alla propria vita come difensori della libertà, della uguaglianza, della fraternità sono ancora presenti non solo nella memoria dei familiari ma dell’intera Nazione. Chi “cade” per Amor di Patria non muore mai solo se il suo sacrificio si fa testimonianza dei valori da trasmettere alle nuove generazioni. Basterebbe il dono di una rosa ad omaggiare la forza, il valore e la tenacia dei nostri soldati mai dimenticati.

Una rosa bianca
Una rosa bianca per te,
soldato amico
affinché diventi poesia
di candida luce
sulla tua anima eterna.
Una rosa bianca per te,
tenera e profumata
dai venti primaverili
sull’abbraccio dell’erba novella
per dimenticare il freddo acciaio
delle armi affilate sul rasoio dell’odio
affamate di sangue.

La vita dura eppure così bella
Ancora è adorna di petali
Nel nubile tempo dell’amore.
Sulle croci di legno dei cimiteri
Nel silenzio scende mesta la sera.
Oh, sulla terra dei sepolti
Non ci sono maschere né veli
A nascondere il volto della luna
Raccolta nel cavo delle materne madri
A rigenerare fiori con rugiada di pianto.
Una rosa bianca stillante grazia divina
Come il tuo volto che mai conobbe rughe.
Una rosa bianca per te
Ma senza l’uncino feroce delle spine.

Straziò il tuo cuore solo il feroce ruggito della guerra!
I tuoi occhi fanciulli mai arresi ai disperati giorni
Inseguono il vorticare dell’aquilone
Fin dove finisce l’arcobaleno.
Al di là del muro scrostato d’ombra
Radicata e incompresa è il tuo desiderio
Di pace.
Una rosa bianca per te,
soldato fratello
che nello spaesato mondo
inquieto sulla cesoia dei confini
ti fai zattera sull’altare del sole
alzando le veli all’ignoto.

Per te, una rosa bianca che nemmeno
Il gelo novembrino, né i tralicci delle inferriate,
Né il filo spinato sulle arse trincee potranno scalfire.
Una rosa bianca per te,
come te, difficile a imparare,
Nel memorabile dono della vita
immortale.

necrologi marsica

Violetta Salvati (Iole)

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