Santa Croce, la Regione avvia la decadenza della concessione Fiuggino. Blitz dei Nas allo stabilimento di Castelpizzuto

La Flacco ha fatto un’ispezione in località Cotardo. La Asl ha accertato che non sono rispettate le prescrizioni per la salubrità delle acque. La dirigente scrive anche al ministero. LEGGI I VERBALI PUBBLICATI IN ESCLUSIVA

Canistro. Più di una volta ha dichiarato di essere in possesso della concessione della sorgente “Santa Croce – Fiuggino” ma a breve anche questa potrebbe decadere.

Camillo Colella in persona, ma anche tramite i suoi legali, in più di un’occasione ha dichiarato di essere in possesso anche di un’altra concessione oltre a quella della Sorgente Sant’Antonio Sponga.

Lo scorso 6 dicembre, la dottoressa Iris Flacco e Giovanni Cantone (Regione) hanno fatto un sopralluogo al bottino in Località Cotardo dopo aver già diffidato la società a compiere qualsiasi lavoro nelle tubature. Il timore, infatti, è che le acque delle due concessioni possano mischiarsi in qualche modo.

La situazione ora però si complica ulteriormente in quanto il personale della Asl presente ha anche accertato che al bottino non vengono rispettate le prescrizioni di salubrità delle acque. Chissà in quanti in paese, ancora ogni giorno, raggiungono proprio quella località per “cogliere” l’acqua. Ora la Asl scriverà alla società e chiederà i dovuti interventi.

La dirigente della Regione non si è limitata solo a diffidare Colella a fare lavori sulle tubature. Ha anche avviato il procedimento per la decadenza della concessione della sorgente Fiuggino che, se tutto va bene, per il 27 dicembre dovrebbe vedere la chiusura del procedimento.

Intanto è notizia di ieri che il Riesame ha annullato il sequestro della valvola. Il reato che veniva ipotizzato era quello di danneggiamento ma il tribunale aquilano ha spiegato come la valvola fosse di proprietà della società pertanto il reato non poteva essere ipotizzato verso terzi. Qualcuno pensa che Colella possa nuovamente imbottigliare? Farlo, purché senza concessione, non è un reato. Avrebbe rilevanza solo sul piano amministrativo e dovrebbe ancora una volta, in caso, vedersela la Regione.

Fatto sta che lo stabilimento è bloccato da un fermo sanitario della Asl che ancora non riconsegna agli inquirenti i risultati della analisi fatte sulle bottiglie indirizzate alla ristorazione. Quelle che poi sono state sequestrate e che Colella ha fatto uscire dallo stabilimento. Sono comunque arrivate fino all’imbocco della Superstrada in quanto i carabinieri di Civitella hanno fermato il tir, hanno controllato bottiglia per bottiglia (alcune erano di aprile e quindi facevano parte di uno dei primi lotti sequestrati dalla Regione).

E così i militari se ne sono stati un giorno intero nello stabilimento e hanno ascoltato l’autista, Colella e gli operai. L’imprenditore molisano è stato denunciato per violazione di sigilli e nessuno potrebbe escludere nemmeno una misura cautelare nei suoi confronti. Il tutto in quanto era stato nominato custode del sequestro. Si rischia fino a cinque anni per questo tipo di reato.

Intanto la Flacco ora pare abbia (o stia per farlo) scritto al ministero per aggiornare la posizione dell’acqua Fiuggino. E’ il ministero infatti che dichiara minerali le acque ma a quanto pare a Canistro il ministero è un bel po’ che “non fa un salto”.

Intanto va avanti anche la nuova inchiesta sull’acqua trovata in vendita all’Aquila (e poi ritirata cautelativamente dall’esercizio commerciale) che porta sulle bottiglie il numero dei giorni in cui a Canistro gli operai erano in sciopero.

Dopo la vittoria della procura di Avezzano in cassazione, dove è stato annullato il provvedimento che a sua volta annullava a Colella il sequestro di 13 milioni di euro operato dalla Guardia di Finanza (contestualmente all’emissione del sequestro c’era stato anche l’arresto dell’imprenditore annullato per un invio tardivo di documentazione del gip al Riesame), nessuno può escludere nemmeno che una mattina ci si svegli con un nuovo provvedimento che vada a cercare proprio quei 13 milioni di euro.

I Nas di Campobasso sono stati a Castelpizzuto. Nulla si sa sull’esito del blitz.

Insomma, quella che sembra davvero una serie tv più che la vicenda che sta stravolgendo la vita di 75 persone che in quello stabilimento ci lavoravano da più di vent’anni, va avanti e l’unica consolazione è che la parola fine ancora non è stata scritta da nessuno.

INTANTO TERREMARSICANE E’ VENUTO IN POSSESSO DELLE CARTE UFFICIALI. ECCOLE:

IL SEQUESTRO DEI SILOS:

 

 

 

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