“Ruba” 23mila euro allo zio e li gioca al Bingo. Denunciato dai carabinieri

Un imprenditore marsicano aveva raccontato ai carabinieri di essere tornato dal Brasile e di aver trovato il conto svuotato di 23mila euro. I soldi erano stati prelevati dal nipote che li ha giocati al Bingo

Avezzano. Era andato in vacanza in Brasile e al suo rientro si era ritrovato il conto corrente svuotato di 23mila euro. Dopo una certosina e attenta attività di indagine, i carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Avezzano, hanno individuato il responsabile. E cioè chi, alle spalle dell’ignaro zio, faceva prelievi in banca, per giocare migliaia di euro in una sala Bingo.

Gli uomini agli ordini del tenente Marco Mascolo, hanno denunciato un cinquantenne di Avezzano, ritenuto responsabile di aver prelevato dal conto bancario dello zio, 23mila euro.

I fatti risalgono alla fine della primavera, quando un imprenditore di Avezzano si era presentato in caserma, denunciando la scomparsa del soldi dal suo conto corrente. L’uomo aveva detto di non possedere un bancomat e di non avere idea di chi potesse aver prelevato ben 23mila euro dai suoi risparmi.

L’imprenditore marsicano aveva anche detto che era appena tornato dal Brasile, dove aveva trascorso un periodo di vacanza. I prelievi, diversi, era non stati fatti tutti nel periodo compreso tra gennaio e marzo.

Dopo la denuncia, i militari si sono messi a lavoro per cercare il responsabile. L’indagine è stata avvantaggiata dal fatto che i prelievi in effetti erano stati fatti con un bancomat, che era di proprietà dell’intestatario del conto che però, a quanto pare, aveva dimenticato di averne uno a disposizione.

Fatto sta che i carabinieri, coordinati dal capitano Enrico Valeri, hanno ricostruito passo passo “l’operato” del “disattento” nipote, accertando che i prelievi erano stati tutti fatti con la stessa tessera, sottratta al suo proprietario. Con i soldi (la cifra è di 23mila euro), il nipote ha tentato la fortuna in una sala Bingo. Una fortuna che gli è costata una denuncia.

Alla fine delle indagini, infatti, il 50enne è stato deferito all’autorità competente.

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