Aquiloniam, Cominium, Velia, Palumbinum ed Herculaneum: dove si trovavano le località citate da Tito Livio?
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È vero: Aquiloniam, Cominium, Velia, Palumbinum ed Herculaneum non sono località dell’Abruzzo. Però va anche detto che fino al 1963 l’Abruzzo e il Molise erano una sola Regione, ed ecco spiegato il mio...
pieralice
Giacinto De Vecchi Pieralice, un erudito tra il carseolano e Roma
Giacinto De Vecchi Pieralice (1842-1906) fu un intellettuale con vasti interessi culturali nel campo umanistico e storico. Nacque a Castel Madama (RM) il 16 dicembre 1842 da Michele Pieralice ed Eufrasia...
Due donne di Civita d'Antino ritratte nei pressi di Palazzo Ferrante dal famoso artista danese Kristian Zahrtmann nel 1904
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Civita d’Antino – Il titolo originale dell’opera di Kristian Zahrtmann di cui parliamo è “Udenfor Seminariemuren i Civita d’Antino” che, tradotto in italiano, diventa...
Come vestivano i banditi Scarpaleggia e Simboli
Il banditismo nella Marsica nei secoli XVI-XVIII: complicità, aberrazioni e compromessi
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La necropoli di Val Fondillo
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Inaugurazione della ferrovia Roma-Sulmona il 18 Luglio 1888: per la prima volta il treno attraversò la Marsica
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Marsica – L’inaugurazione della ferrovia Roma-Sulmona nel 1888 fu un evento di grande importanza per l’Italia perché segno un passo fondamentale nello sviluppo delle infrastrutture di trasporto del...
Pescina e Venere nelle cronache giornalistiche di Edmondo Parisse
Pescina e Venere nelle cronache giornalistiche di Edmondo Parisse: L'ospedale, la ferrovia, il liceo scientifico l'istituto professionale e...
Pescina – Come semplice corrispondente locale del quotidiano “Il Tempo”, dagli anni ’70 fino agli anni ’90, ho cercato di riportare notizie ed avvenimenti riguardanti Pescina...
Cenni storici sul prosciugamento del lago Fucino
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Il Fucino era il terzo lago d’Italia per estensione, si stima avesse un’ampiezza di 155 chilometri quadrati ed una profondità massima di 22 metri, con un bacino di alimentazione di 890 km quadrati circa....
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Rischio incendi l’appello del WWF per un ferragosto responsabile: “necessaria la collaborazione di tutti per preservare il patrimonio boschivo regionale”

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Necrologi Marsica Antonio D'Angelo
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Oltre il 97% degli incendi in Europa è riconducibile all’attività umana: negligenza, imprudenza, inesperienza e disattenzione causano spesso roghi senza che ci sia la volontà di arrecare un danno, ad esempio in seguito a un’errata gestione di pratiche agricole o forestali come abbruciamento di stoppie e potature, o attività ricreative come barbecue e fuochi pirotecnici. A questo si aggiungono poi i roghi innescati intenzionalmente in modo criminale per provocare danno agli ecosistemi boschivi.  

Il ferragosto è uno dei giorni dell’anno maggiormente a rischio da questo punto di vista e perciò il WWF invita tutti ad attuare comportamenti corretti e responsabili, più che mai in questo periodo delicato. Alcune semplici regole per ridurre il rischio incendio: 

  • evitare di gettare mozziconi di sigarette in natura; 
  • accendere fuochi solo nelle aree predisposte e autorizzate, e in ogni caso evitare di farlo in condizioni metereologiche particolari, come clima molto secco o in presenza di vento. Non abbandonate mai le braci sul terreno; 
  • non accendere fuochi pirotecnici o altre tipologie simili (comprese le “lanterne volanti”); 
  • non dar fuoco alle sterpaglie in campagna (attività che in ogni caso va autorizzata) e seguire i consigli e le indicazioni presenti nel territorio dove si vive soprattutto se all’interno di un’area protetta; 
  • non parcheggiare sui prati, sia per il danno che questa azione può comportare al cotico erboso sia perché il motore può emettere scintille sull’erba secca; 
  • non abbandonare rifiuti nei boschi: possono essere facilmente infiammabili; 
  • avvisare subito il 115 in caso di avvistamento di fiamme, anche in presenza di un piccolo focolaio senza aspettare che diventi un incendio. 

    Un comportamento responsabile da parte di ogni singolo cittadino può aiutare ma la riflessione da fare sul rischio incendi va allargata anche a scale più ampie, In un’epoca caratterizzata da evidenti cambiamenti climatici gli incendi rappresentano una minaccia che necessita di un cambio radicale di strategia: diventa essenziale affrontare il problema prima che si manifesti, attraverso la pianificazione di adeguate metodologie di gestione e prevenzione del rischio. Le caratteristiche dell’Abruzzo che presenta un patrimonio boschivo diffuso, a ridosso di insediamenti e infrastrutture anche lungo la costa, fanno della nostra Regione una delle più esposte. Si tratta di minacce concrete che aumenteranno notevolmente nel tempo. Le tragedie di questa estate in tutta Europa, con danni incalcolabili non solo al patrimonio ambientale, ma anche a attività economiche, abitazioni e infrastrutture, impongono un deciso cambio di politiche. È necessario organizzare un nuovo articolato e capillare sistema di prevenzione. Le esperienze delle Oasi WWF che grazie al presidio dei volontari hanno limitato i danni di incendi scoppiati ad Atri e ad Anversa degli Abruzzi (quest’ultimo provocato da un fulmine), ma anche al cratere degli Astroni in Campania dove si è rischiata una tragedia di notevole proporzioni, ci indicano che è possibile attivare sistemi di controllo efficaci, che vanno però adeguati per poter essere utili in territori e contesti più complessi e delicati come molte aree dell’Abruzzo. 

    Servono interventi strutturali con ruoli chiari e definiti, ma soprattutto serve un forte e rinnovato impegno delle istituzioni. Si deve uscire dall’emergenza e comprendere che gli effetti dei cambiamenti climatici devono essere gestiti con nuove competenze e alleanze. Il WWF Abruzzo continuerà nella sua opera di presidio e prevenzione, lo farà anche attraverso i cittadini che sono invitati a mantenere comportamenti responsabili, soprattutto nelle attività all’aria aperta e nelle aree protette, ma è pure necessario chiamare le istituzioni alle proprie responsabilità. L’intera regione è a rischio, lo è la sua straordinaria natura, così come lo sono i cittadini e le loro attività. Gli effetti dei cambiamenti climatici sono sotto gli occhi di tutti, abbiamo fatto sinora ben poco per frenarli, ora dobbiamo fare molto di più e farlo subito e bene. 

    IL REPORT DEL WWF 

    Il WWF Italia ha recentemente prodotto un report “Spegnere oggi gli incendi di domani” che pone l’attenzione sul principio della precauzione rispetto alle previsioni di peggioramento del clima e aumento degli eventi meteorologici estremi nonché la necessità di prevenire incendi boschivi disastrosi che l’attuale sistema di lotta, aerea e a terra, non può affrontare efficacemente.  

    Gli incendi futuri non andranno spenti domani, ma prevenuti oggi! 

    Il WWF Italia ritiene che l’approccio settoriale debba essere sostituito da un approccio maggiormente integrato e adattativo, e che i cittadini debbano essere coinvolti nelle decisioni sulla gestione del rischio ma soprattutto nella sua attuazione. 

    I quattro principi sui quali sviluppare la strategia per affrontare il problema degli incendi sono secondo il WWF: 
  • prevenzione degli incendi boschivi, tramite idonea gestione forestale e agricola del paesaggio al fine di renderlo meno infiammabile, effettuando un monitoraggio che possa individuare le zone a maggior rischio, ma anche tramite un approccio “dal basso verso l’alto” che sensibilizzi, responsabilizzi e renda le comunità locali protagoniste nella prevenzione promuovendo corrette pratiche e abitudini; 
  • ripristino delle aree colpite dalle fiamme, quando necessario, con soluzioni “basate sulla natura”; 
  • assicurare i finanziamenti necessari a programmi e misure di prevenzione nonché ad integrarle nei piani di gestione del territorio, ad esempio riallocando parte delle ingenti somme ora destinate alla lotta attiva; 
  • miglior sinergia e dialogo fra tutti gli enti, settori e attori coinvolti nel problema a scala locale, nazionale e internazionale, evitando separazione delle competenze anche in un’ottica di pianificazione integrata del territorio. 

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