Avezzano – “Ho assistito con sgomento e profondo dispiacere alla catasta di bugie e mistificazioni intorno al progetto “Città dello Sport”. É netto l’intervento della Presidente FIDAL Abruzzo, la professoressa Concetta Balsorio, principale artefice e motore del Progetto, curato in dettaglio in circa un anno e mezzo di costante lavoro, delegata alle strutture sportive e al connesso turismo dall’allora sindaco Giovanni Di Pangrazio.
“Ho ricevuto dal sindaco Giovanni Di Pangrazio l’incarico di interessarmi delle strutture sportive, al fine di pianificare un programma di sviluppo dei due settori cui ero delegata. Sin dai primi mesi del 2016, concordemente all’Amministrazione, ho dato vita a una serie di operazioni su tutti i fronti e, grazie ai fattivi contatti con il Credito sportivo, attraverso la Federazione di atletica leggera, in prima battuta sono stati indirizzati al progetto 1.353.000 euro; dopo un approfondito studio del territorio e delle strutture, dalla trasformazione dello stadio dei Pini, che sarebbe diventato a otto corsie e base d’appoggio per la preparazione atletica di vari sport, si è andato delineando il Villaggio olimpico e il progetto definitivo della “Città dello Sport”, in grado di ospitare competizioni nazionali e internazionali, con il velodromo e il rifacimento della palestra di arti marziali, l’inclusione delle strutture per il tennis – anche questo frutto di contatti e accordi col Presidente della società, come anche accordi per la collaborazione erano stati avviati con il Referente per l’Hockey – e della piscina federale; una serie di elementi che hanno poi permesso a ingegneri e tecnici di strutturare il Progetto, non certo ‘campato in aria’ e fondato, oltre che sulle competenze, su finanziamenti ben reali pure questi, come quello del CONI. Grazie ad altri canali, abbiamo potuto includere anche una foresteria che avrebbe ospitato non meno di 100 persone.
Nel contempo abbiamo aperto contatti con Enti del nord Italia che avevano già realizzato con successo progetti simili, per ottenere le migliori indicazioni al riguardo e, non ultimo, attraverso un legale specialista del settore, avviato una consultazione per l’ottenimento di fondi europei per ulteriori sviluppi.
Io so tutto il lavoro che sta alla base del progetto “Città dello Sport”, tutt’altro che un mero sogno o fantasia: lo è stato per trent’anni e finalmente si era concretizzato. Chi dice cose diverse lo fa per fini propri che non mi interessano e non mi riguardano, ma, a parte un paio di personaggi di contorno, che hanno fatto interventi in merito senza alcuna cognizione di causa, non voglio dire in malafede, sconcerta che l’attuale Amministrazione asserisca l’inesistenza o inconsistenza del progetto. Soprattutto perché, sin dall’insediamento di essa, mi sono messa a disposizione per un ‘passaggio di consegne’ relativo a tutto il lavoro fatto, pronta a donare il progetto ad Avezzano, e l’ho fatto unicamente per amore della mia città e dello Sport, gli stessi motivi per cui mi sono impegnata tanto per crearlo. I tempi per procedere vi erano tutti, con la buona volontà in tal senso si sarebbe trovato il modo di farlo, e se ne ricorderà bene anche il sindaco Gabriele De Angelis, che sono riuscita a incontrare solo dopo un mese dal primo contatto, sebbene avesse già avuto da me delucidazioni riguardo alla questione su cui sollecitavo attenzione, da lui oggi definita, ho appreso con sconcerto, ‘Fake news’, nel tentativo di sminuire e negare persino l’esistenza di un imponente progetto, ma le bufale sono ben altre, e i cittadini sapranno distinguere. Io non sono una politica e certe logiche non mi appartengono, ma ancor più perché ho speso il mio impegno, la mia reputazione e professionalità anche nelle sedi di governo nazionale del settore, delle Autorità sportive e dinanzi a referenti autorevoli in grado di supportare lo sviluppo della “Città dello Sport”, sento doveroso fugare questo castello di menzogne: sarebbe opportuno che chi le ha alimentate e diffuse, nel maldestro tentativo di dissimulare scelte improvvide, facesse, se non un passo indietro, almeno una parola di meno, con rispetto per chi si è speso per la città con passione e abnegazione, unicamente per vedere realizzata un’opera straordinaria e unica in Abruzzo, in grado di stimolare una sana e massiccia diffusione della cultura dello sport e al contempo dare un input all’economia, a pieno vantaggio dei giovani di oggi e delle future generazioni di questa povera Città e della Marsica.