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FormiAMOci sulLA SICUREZZA. A Scurcola presentato il convegno sulla sensibilizzazione per la sicurezza sul lavoro

In Italia, secondo il CNR, ci sono ancora 75.000 ettari di amianto da rimuovere e circa 34 milioni di metri cubi da bonificare
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Scurcola Marsicana –Indetta dall’amministrazione del Comune di Scurcola, grazie all’attenzione del Sindaco Olimpia Morgante, presentata nella Sala Consiliare la conferenza sulla sicurezza sul lavoro: InformiAMOci sulLA SICUREZZA

Relatori il dott. Ettore Di Biase agronomo e amministratore di Lo Studio S.r.l.; il dott. Massimo Lombardo Coord.Regionale Osservatorio Nazionale Amianto Consulente Ambiente/Energia; la dott.ssa Rosa Mei medico del lavoro LoStudio S.r.l.; il dott. Silverio Spurio sociologo e istruttore di Judo

Con l’intera amministrazione abbiamo voluto questo incontro proprio perché di sicurezza sul lavoro se ne parla poco e purtroppo le cronache nazionali , e anche le nostre locali, ci pongono di fronte ai terribili episodi che non vorremmo accadessero.– dichiara la sindaca Olimpia MorganteOrmai le morti bianche e gli incidenti stanno diventando una piaga sociale con un risvolto drammatico. Si lavora in condizione di assoluto pericolo. Le norme vengono trascurate, la Legge c’è ma non chi la fa rispettare.”

Nella realtà odierna parlare di sicurezza vuol dire parlare di prevenzione, considerando che un tempo non esisteva la conoscenza di un sistema di protezione. E’ emerso nel convegno che le prime norme sono quelle dei Regi Decreti degli anni ’50 che tutelavano solo alcune tipologie di lavoratori come coloro che operavano nelle miniere; per la prima volta in seguito anche alle rivendicazioni femministe, si ottengono le riforme legislative a tutela delle donne lavoratrici, in special modo le mondine .

Le buone pratiche” così come segnalato dal dott.Ettore Di Biasesono le procedure che ogni azienda deve applicare e attuare affinché ogni lavoratore, nell’esercizio della sua attività, possa seguire la prevenzione con il rispetto delle regole. Il datore di lavoro, così come gli stessi lavoratori ,deve investire in prevenzione, deve esserci un cambiamento culturale da ambo le parti. L’imprenditore non più come un padrone e il lavoratore non più come strumento di profitto.”. Il lavoratore deve cambiare atteggiamento e il datore deve investire nella prevenzione.”.

Il dott. Massimo Lombardo ha esposto il grave ed enorme problema del “killer silenzioso”: l’amianto.

Nuovi studi hanno rilevato che le particelle di amianto aerodisperse, non sono le uniche ad essere cancerogene, ma lo sono anche le micro particelle che, venendo a contatto direttamente con l’epidermide, riescono a penetrare attraverso il circolo capillare del sistema venoso per poi depositarsi sulle parti molle dei tessuti interni degli organi. Provocano così le malattie come carcinomi polmonari, della tunica vaginale, del testicolo. Ancor oggi in Italia, fonte il CNR, ci sono ancora 75.000 ettari di amianto da rimuovere e circa 34 milioni di metri cubi di amianto da bonificare”.

Questo è solo ciò che si conosce. E’ emerso che i cantieri di bonifica non riescono a garantire uno smaltimento di tutto l’amianto considerando i costi sono elevati, e lo Stato non mette a disposizione dei fondi o quanto meno sono insufficienti. Tutto grava di conseguenza sul cittadino o sulle imprese, pertanto la bonifica va a rilento ed è insufficiente. L’Italia non ha presentato in tal senso, alla Comunità Europea, dei progetti sull’Asset dei finanziamenti 2014/2020 per la decontaminazione delle aree. Va detto che l’amianto può essere denaturato in materiale che non è più tale, si scompone nei suoi componenti: quali magnesio e silice. Una trasformazione che può diventare prodotto commerciabile.

La normativa che abbiamo in Italia sulla sicurezza sul lavoro è abbastanza esaustiva, basterebbe solo metterla in atto. Questa la considerazione della dott.ssa Rosa Mei.Oggi viviamo in un mondo di contraddizioni perché a fronte di una legislazione attenta, c’è poi una realtà lavorativa diversa. Il lavoro scarseggia, il lavoratore è sempre più ricattato, le aziende tendono a spendere il meno possibile. Certo non tutte le aziende sono così, per fortuna, in molte la prevenzione è alla base del loro sistema interno. Bisogna dire che la prevenzione ha un costo e pertanto se non ci sono controlli precisi e puntuali ,su tutte le attività lavorative, troveremo sempre colui che lavora senza rispettare la normativa e può fare prezzi concorrenziali a fronte di chi si attiene alla Legge sulla prevenzione dei propri lavoratori. La ditta deve sapere che al 99% il controllo avverrà, si otterrà quindi l’obbligo dell’applicazione delle regole, lavorando in completa sicurezza.

Nell’intervista rilasciata il dott. Saverio Spurio sottolinea che i rischi partono dalla nostra percezione. “La gente pensa che il judo sia uno sport pericoloso, e praticarlo significa affrontare il rischio. In realtà il calcio presenta maggiormente il pericolo di subire incidenti traumatologici durante la propria attività sportiva. Questo per dire che bisogna puntare sulla propria percezione, vale a dire migliorare il nostro concetto di percezione del rischio, e nel momento in cui miglioriamo questa facoltà, ne abbiamo più coscienza e conoscenza, e ne possiamo ridurre i livelli. Spesso e volentieri il lavoratore cade in quello che noi sociologi definiamo “delirio di onnipotenza” : a me non accadrà! In alcune situazioni si eccede in prudenza dimenticando quelli che sono poi i veri elementi di rischio. Quando si abbassano i propri livelli di percezione tendiamo a mollare la conflittualità con la controparte che, invece, dovrebbe garantire le condizioni di sicurezza.”.

Il lavoro non deve creare malattia né tantomeno la morte. E’ necessaria sia la conoscenza della valutazione del rischio del proprio ambito lavorativo, che la collaborazione tra le figure istituzionali preposte al fine di effettuare controlli serrati ed indagini, non influenza ed anticipate.

La sicurezza non ha mai un costo perché la vita umana è il bene in assoluto che ogni persona deve difendere. Non si dovrebbe valutare il lavoratore come fonte di reddito, ma l’uomo al centro del lavoro.

Il maggior nemico del lavoratore è il lavoratore stesso.

Al termine della conferenza è stata inaugurata la targa commemorativa delle vittime sul lavoro donata al Comune di Scurcola dal concittadino e artista Enzo Fausto Colucci.

Ha coordinato l’incontro l’assessore Francesco Tortora

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Luisa Novorio

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