L’Aquila – Collinzio D’Orazio, 51enne di San Benedetto dei Marsi, affetto da disabilità, venne trovato senza vita nel fiume Giovenco il 23 febbraio del 2019, anche se la sua scomparsa era stata segnalata dai familiari già dal 2 di febbraio. Oggi, presso la Corte d’Assise dell’Aquila, è stato aperto il dibattimento e, con esso, l’ammissione delle prove.
Gli imputati sono due: Fabio Sante Mostacci e Mirko Caniglia, entrambi di San Benedetto dei Marsi. In aula, oggi, si è proceduto con le deposizioni dei testi dell’accusa. Si tratta di ben 20 testimoni che vengono definiti “ordinari“, ossia non fanno parte delle forze dell’ordine ma sono amici o familiari di Collinzio D’Orazio.
Dinanzi al pubblico ministero Luigi Sgambati, quindi, si cercherà di capire cosa accadde a partire da quel 2 febbraio del 2019, giorno in cui D’Orazio venne visto per l’ultima volta davanti a un bar. Poi, per almeno tre settimane, di lui non si seppe più nulla fino al tragico ritrovamento del suo corpo nelle acque del fiume Giovenco. La vicenda processuale continua e in calendario sono previste altre due udienze: il 5 e il 19 dicembre 2022.
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