Breve storia della Bicicletta

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Da zero a cento anni non c’è uomo, donna o bambino che non sia, almeno una volta, salito su di una bicicletta. Dalle statistiche risulta che sulla Terra è la bicicletta il veicolo più diffuso. Gli italiani, ogni anno, comprano più biciclette che automobili: 1milione e 650 mila pezzi, 200 mila in più rispetto alle auto. La bicicletta è un’invenzione piuttosto recente. Il primo esemplare, infatti, apparve sulle strade del mondo sul finire del 1700.

Questo veicolo incontrò subito le simpatie di tutti per la sua possibilità di moltiplicare il rendimento dell’energia umana e di trasformarla in velocità. Nel 1790 un francese di nome De Siorac o Sivrac costruì il primo veicolo a due ruote. Il suo scopo era quello di costruire un semplice giocattolo da usarsi solo per divertimento. Questo nuovo veicolo veniva mosso puntando i piedi a terra, con i quali ci si dava la spinta.

Nel 1818 un tedesco, Drais, applicò al veicolo un manubrio per poterne dirigere la marcia e una sella sulla quale il conducente potesse sedersi abbastanza comodamente. Nacque in questo modo il primo biciclo chiamato, dal nome dell’inventore, Draisine. Nel 1885 i francesi Pietro ed Ernesto Michaux applicarono due pedali al mozzo della ruota anteriore. Fu questa la vera data di nascita della bicicletta e i Michaux furono i primi ad impiantare la prima fabbrica di biciclette con 200 operai, capaci di produrre 140 bici ogni anno.

Nel 1865 le ruote della bicicletta passarono dall’essere di legno a quelle di metallo con gomme piene. Nel 1875 le ruote motrici assunsero dimensioni enormi diventando scomode e sproporzionate. Poi nel 1868 i francesi Mayer e Guilmet applicarono una trasmissione a catena che permise di ridimensionare le ruote . Nel 1888 l’inglese Dunlop applicò alle ruote della bicicletta i pneumatici, cioè tubi di gomma gonfiati con aria compressa. Dal 1900 in poi i modelli si sono evoluti fino ad arrivare ai giorni nostri in cui le biciclette sono di svariati tipi e per tutte le esigenze.

Oggi la continua rincorsa all’ecologia ha valorizzato maggiormente questo veicolo e quasi tutti i comuni italiano hanno fornito le strade cittadine di piste ciclabili. La cultura delle due ruote, fino a poco tempo fa prerogativa quasi esclusiva del nord Europa, si sta espandendo in tutti i paesi. Chissà, quando finirà il petrolio potrebbe essere l’unico mezzo con il quale spostarci, infondo l’unico carburante di cui ha bisogno è la buona volontà di pedalare. . .

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Violetta Salvati (Iole)

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