Carsoli – Violeta Blindescu é morta di stenti e privazioni, provata dal consumo di alcol, in un contesto di forte degrado. É questa la verità emersa dall’autopsia condotta sul corpo della giovane donna rumena trovata morta nella sua abitazione di Carsoli. A scoprire il corpo senza vita della donna, riverso sul letto, Dan George Gabinat, 46 anni, compagno di Violeta Blindescu e suo connazionale, che era stato ascoltato più volte dai carabinieri di Tagliacozzo e Carsoli, intervenuti sul posto al comando del capitano Silvia Gobbini. Il racconto dell’uomo era stato ritenuto contraddittorio e non chiaro in diversi punti; sul corpo della giovane donna, in stato di evidente denutrizione, erano stati rintracciati diversi segni di percosse, e l’appartamento in cui viveva era immerso nella sporcizia e nel degrado. Tutti elementi che avevano condotto ad assumere la misura cautelare dell’arresto nei confronti di Gabinat. In base agli esiti dell’esame autoptico, condotto dal dottor Cristian D’Ovidio, da cui è risultato che il decesso è avvenuto per cause naturali, il magistrato ha disposto l’immediata scarcerazione del quarantaseienne rumeno; non è stato possibile escludere che Violeta Blindescu sia stata vittima di percosse, ma queste non sarebbero state causa diretta della morte, tragico epilogo di una storia di privazioni, di povertà e di profondo disagio sociale.
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