Avezzano – Sono dovuti comparire ieri, davanti al collegio del Tribunale di Avezzano, due fratelli di origine magrebina, M.W., 27 anni, e M.W., 23 anni, accusati di rapina aggravata ai danni di un loro connazionale. Nel corso dell’udienza, non è stato possibile ascoltare l’unico teste, la persona offesa, perché risulta irreperibile. Le parti hanno fatto le richieste istruttorie e il collegio, presieduto da Camilla Cognetti e composto anche dai giudici Caterina Lauro e Paolo Lepidi, ha rinviato al prossimo 9 febbraio per l’esame della persona offesa e dei due imputati.
I fatti risalgono al mese di agosto del 2019 quando i due fratelli si sarebbero presentati a casa del loro connazionale, ad Avezzano, armati di coltello e tubo di ferro e lo avrebbero rapinato sottraendogli 380 euro. Subito dopo la rapina, la vittima si era recata al commissariato di polizia di Avezzano dove aveva sporto denuncia. Il malcapitato era stato in grado di riconoscere i rapinatori, persone già di sua conoscenza, in quanto connazionali. Titolare del procedimento è il PM Ugo timpano. I due imputati sono difesi dagli avvocati Mario Del Pretaro ed Angelo Raglione.
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