Abruzzo – È di ieri la notizia, diffusa dall’Associazione Rewilding Apennines, relativa al ritrovamento, sui monti ricadenti nel territorio comunale di Cocullo, di 4 grifoni e 2 lupi morti. Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è intervenuto con i suoi nuclei cinofili antiveleno per controllare l’area, verificare l’eventuale presenza di altri animali morti e renderla sicura, purtroppo rinvenendo un’altra carcassa di lupo.
«Un episodio gravissimo – ha dichiarato il Direttore del Parco, Luciano Sammarone– che sembra legato all’uso di esche e bocconi avvelenati, non potendo comunque escludere per ora altri animali morti. Il criminale utilizzo di veleno resta la minaccia più grande per la fauna tra tutte quelle legate alle attività antropiche. Non avendo indicazioni precise è chiaro che non si può puntare il dito contro nessuno, ma essendo chiusa sia la caccia, sia la raccolta del tartufo, restano poche attività cui chiedere conto dell’episodio, peraltro in un’area estremamente delicata anche per la presenza dell’orso, purtroppo colpito in passato anche da queste pratiche maledette».
Colpiscono, leggendo il comunicato stampa di Rewilding Apennines, le parole della volontaria francese Lola Ratouis che ha affermato: «Quando sono venuta a fare volontariato per Salviamo l’Orso e Rewilding Apennines, sapevo che avrei dovuto affrontare situazioni difficili come la morte di animali selvatici che ammiro e rispetto. Tuttavia non mi aspettavo di affrontarla così… Sei buste di plastica che rappresentano la perdita di sei vite essenziali per l’ecosistema abruzzese».
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