Dalle ore 9:00 alle ore 17:00 di lunedì 12 febbraio, è indetto uno sciopero nazionale del personale del Gruppo FS, Trenitalia, Trenord e Trenitalia Tper, proclamato dalle Organizzazioni Sindacali. I treni possono subire variazioni o cancellazioni. Non sono previste modifiche alla circolazione per i treni Alta Velocità e Intercity.
L’agitazione sindacale può comportare modifiche al servizio anche prima dell’inizio e dopo la sua conclusione. Ulteriori informazioni sugli altri canali web del Gruppo FS Italiane, assistenza clienti e biglietterie. Attivo call center 800 89 20 21. I viaggiatori potranno richiedere il rimborso del biglietto secondo quanto previsto dalle Condizioni Generali di Trasporto di ciascun vettore, consultabili sul sito delle singole Imprese Ferroviarie.
A scioperare sono i lavoratori del settore trasporti su rotaia, in particolare macchinisti e capitreno. Lo sciopero è stato indetto dall’assemblea nazionale PdM/PdB. Il personale ferroviario in agitazione si sente ignorati dai sindacati e dunque hanno proclamato sciopero nazionale sulla nuova piattaforma.
COSA RIVENDICANO MACCHINISTI E CAPITRENO?
- 8 ore di giorno. 6 ore di notte. Sia in a/r che su RFR.
- 7 ore per servizi diurni con RFR
- Max 4 notti/mese, 1 per sestina
- Riposo settimanale min. 58 ore e 2 giornate solari.
- Riposo giornaliero 16 ore, 18 dopo prestazione notturna. 18 o 20 ore dopo servizio di ritorno in RFR.
- RFR min 7 ore al netto dei tempi di spostamento e refezione
- Refezione min 45′ in fascia 12-14 e 19-21
- Turni rotativi con visibilità a 6 mesi
- +400€ sul minimo contrattuale
- +400€ sulle competenze accessorie ferme da 20 anni
I PUNTI
COSTRUZIONE DAL BASSO
“Per la prima volta da anni, una piattaforma è nata dalle idee del personale dei treni, tanto del settore merci che di quello viaggiatori, coinvolto in prima persona, unite alle proposte dei sindacati di base. L’Assemblea Nazionale ha poi approvato la piattaforma e ha indicato nello sciopero la prima delle iniziative per rivendicarla”.
L’ORARIO DILAVORO
“Negli ultimi anni è enormemente cresciuto il disagio del personale dei treni rispetto ad un lavoro divenuto sempre più insostenibile sul piano fisico e sociale. Non è più rinviabile un importante miglioramento della normativa di lavoro”.
LA RETRIBUZIONE
“Urge recuperare potere di acquisto. 800€ di aumento (500€ al netto) per colmare almeno il gap degli ultimi 3 anni con un’inflazione fuori controllo. Le competenze accessorie sono, di fatto, congelate da oltre 20 anni, svilendo quelle attività caratterizzate da rischi, disagi e responsabilità che, peraltro, non sono esclusive del personale dei treni”.