Marsica – Wilderness associazione italiana chiede, attraverso una missiva indirizzata al Parco Nazionale d’Abruzzo, al Ministero dell’Ambiente, alla regione Abruzzo e alla Presidenza Comunità Parco Nazionale d’Abruzzo, il ritiro dell’ autorizzazione per alcune parti dell’iniziativa denominata “Le Ciaspolate Poetiche nel Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise” prevista per il 24 e 25 febbraio 2024 in località La Cicerana (Lecce nei Marsi) e Difesa (Pescasseroli) in ambito del Parco Nazionale d’Abruzzo e Zone Speciali di Conservazione europea.
“La scrivente Associazione – si legge – ha appreso, da notizie diffuse sui media, che in data 24 e 25 febbraio prossimo il Parco Nazionale d’Abruzzo sarà coinvolto in un’iniziativa turistico-culturale che, nonostante i suoi buoni propositi e encomiabili finalità turistiche, educative e culturali, non si ritiene esse siano compatibili con la primaria finalità di conservare i valori naturalistici del Parco e, soprattutto ed anche, la difesa dell’Orso bruno marsicano; un animale per la cui protezione in tanti si muovono, ma spesso malamente ed anche contrariamente alle sue esigenze di vita.
Un Parco Nazionale istituito proprio ed anche per questa finalità, non dovrebbe assolutamente metterla da parte o fingere — utilizzando le solite terminologie giustificative che quasi sempre si rivelano mistificazioni della realtà —, per favorire le parti della suddetta iniziativa che andrebbero ad incidere ai danni e dell’orso marsicano.
Il programma della suddetta iniziativa prevede visite, ancorché guidate (classico escamotage per sostenerne la bontà e fattibilità!) escursioni di, quanto meno decine e decine di persone, nelle due aree di “foresta vetusta” che meriterebbero un approccio molto soft, con limitato numero chiuso (non a pagamento, bensì più democraticamente con la regola del primo arrivato prima servito), e finanche chiuso realmente nei periodi critici per la vita dell’orso marsicano (e quello invernale e di inizio primavera lo è!).
Ci si riferisce in particolare alla zona della Cicerana con il suo cosiddetto EcoRifugio posto a poche centinaia di metri dalla “foresta vetusta” del Moricento, nota zona di svernamento dell’Orso marsicano. Ma anche a quella della Difesa di Pescasseroli, dove ogni anno viene interessata da discutibili esposizioni di “ArteParco”. Entrambe zone di altissimo valore sia quali habitat primario dell’orso marsicano, sia quali rimasugli di “foresta vetusta”, valore persino e quasi per assurdo, riconosciuto dallo stesso programma della suddetta iniziativa: “… dove sorgono le Foreste più antiche d’Europa, abitate dall’Orso bruno marsicano e dal Lupo italico…”.
In quanto al suddetto EcoRifugio, si ribadisce il fatto che sia scandaloso che un’opera realizzata abusivamente ormai tanti anni or sono, di cui fu poi previsto l’abbattimento, sia poi invece stata, prima risparmiata, poi fatta adattare a rifugio per finalità turistico-commerciali, nonostante la sua presenza così prossima ad una delle località naturalisticamente più delicate dell’intero Parco Nazionale. Un’opera che andrebbe, come era stato previsto, smantellata, riportando quella collina al suo antico stato di pascolo. Si ricorda che è recente la politica di tali iniziative prevista dall’Unione Europea per situazioni simili. Questo sì sarebbe un emblema di cui il Parco dovrebbe e potrebbe menare vanto, non il giochino terminologico dell’EcoRifiigio! Eco, era il pascolo che un tempo dominava quella collina, non la struttura abusiva realizzatavi!
Fino a quando non si avrà il coraggio di fare abbattere opere come questa, simbolo e macchia indelebile di abusivismo a danno della natura (che non può certo sanarsi semplicemente appiccicandogli il termine di “EcoRifugio”: perché ecologico non è affatto solo per la sua esistenza!) sarà difficile sostenere che si sta facendo di tutto per salvare l’orso marsicano e difendere il suo habitat.
Si ripete e si precisa: la presente non è per contrastare in toto l’iniziativa in oggetto, ma solo le parti che andrebbero ad interferire negativamente sulla vita dell’Orso marsicano ed il suo habitat. Parti di iniziative che meriterebbero quanto meno dei processi di VIA o VIncA, visto che entrambe le località succitate ricadono in Zone Speciali di Conservazione europee”.
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