Luigi Liberati: la fine misteriosa di un genio marsicano

Tagliacozzo – Questa è la storia di Luigi Liberati, un vero uomo di genio. Nato a Tagliacozzo nel 1870, Luigi ha brillato fin da giovanissimo per il suo ingegno. Cresciuto nella bottega di fabbro di suo padre Domenico, Luigi dimostra di avere un sorprendente talento nella costruzione di meccanismi complessi come quelli che regolano il movimento degli orologi di torri e campanili.

Luigi si diploma e in breve tempo viene nominato direttore della centrale elettrica di Tagliacozzo. Le responsabilità legate alla professione non lo distolgono dall’attività creativa e meccanica. A lui, infatti, si deve l’invenzione di una delle prima serrature di sicurezza con sistema di allarme elettrico: un’autentica novità per gli inizi del Novecento. Il suo acume e le sue ideazioni meccaniche ed elettriche vengono apprezzate a livello regionale e nazionale. Luigi si sposa con Agata e mette al mondo sette figli.

La storia della nostra terra ci insegna che i primi del Novecento sono anni difficili per cui in tanti vanno a cercare fortuna altrove. Lo fa anche Luigi: parte per l’America lasciando a Tagliacozzo moglie e figli. Nel Nuovo Continente il nostro geniale conterraneo si fa immediatamente notare e apprezzare per il suo estro e la sua spiccata intelligenza.

Ermanno salvatore

Soprattutto, Luigi porta con sé idee e progetti da brevettare nell’azienda che produce serrature per casseforti in cui lavora. Il successo è immediato e il 1 luglio del 1911, Luigi con altri amici festeggiano la sua promozione sulle rive del Lago Hanover ed è proprio qui che la storia del piccolo grande genio marsicano raggiunge il suo tragico, misterioso epilogo.

Probabilmente Tagliacozzo non ha ancora onorato in maniera degna un suo cittadino così speciale. Ermanno Salvatore ha recuperato e scritto l’affascinante storia di Luigi Liberati per non dimenticare chi fosse e cosa abbia fatto. Il sogno di Ermanno, tutto sommato, non è poi così assurdo: intitolare una strada o una piazza di Tagliacozzo a Luigi Liberati, inventore. (M.T.)


Piccoli estratti dalle ricerche di Ermanno Salvatore:

A soli vent’anni aveva costruito con le sue mani i primi ingranaggi in ferro per gli orologi da montare sulle vecchie torri o sui campanili delle chiese di Tagliacozzo. Uno di questi meccanismi, riconducibile al genio di Luigi Liberati, è ancora conservato nel campanile della Chiesa di San Nicola. Si trova in stato di abbandono e sarebbe auspicabile rimetterlo in funzione….

verso la fine dell’800, il ragazzo inventa un trapano manuale a colonna, un insieme di piccole ruote dentate mosse da una manovella che permette alla punta in ferro di girare e di perforare qualsiasi superficie.

Nel 1903, in occasione dell’Esposizione Agricolo- Zootecnica Abruzzese, gli viene assegnata la medaglia d’argento per la sua serratura elettro-meccanica, qualche anno dopo a Milano, in una simile circostanza, viene premiato con una medaglia d’oro.

 

In allegato la ricerca integrale con tutti gli approfondimenti

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