Morte dei due cuccioli di orso bruno marsicano, Enpa: “I bacini artificiali vanno messi in sicurezza ovunque”

Messa in sicurezza dell'invaso di Scanno: la denuncia degli ambientalisti dopo la morte dei due orsetti
Foto: PNALM

Abruzzo – L’Ente Nazionale Protezione Animali (ENPA) esprime profondo sconcerto e dolore per la tragica scoperta dei corpi di due cuccioli di orso bruno marsicano in un lago artificiale nei pressi di Scanno, in Abruzzo.

La notizia ha scosso profondamente le associazioni animaliste e la comunità scientifica, riaprendo con forza il dibattito sulla sicurezza dei bacini artificiali per la fauna selvatica.

Sebbene le cause esatte della morte dei due orsetti siano ancora oggetto di accertamento, l’ENPA punta il dito contro la pericolosità intrinseca del bacino.

La sua conformazione, caratterizzata da un fondale scivoloso e privo di vie di fuga, lo rende una vera e propria trappola mortale per qualsiasi animale selvatico si trovi accidentalmente al suo interno.

La gravità dell’accaduto è amplificata dalla specie coinvolta: l’orso bruno marsicano è una sottospecie rarissima, endemica dell’Appennino centrale, la cui popolazione è già in grave difficoltà numerica e ogni perdita rappresenta un duro colpo per la sua sopravvivenza.

La scomparsa di due giovani esemplari, potenziali futuri riproduttori, incide negativamente sul fragile equilibrio di questa specie simbolo della biodiversità italiana.

L’ENPA sottolinea come il problema della sicurezza dei bacini artificiali non si limiti ai confini dei parchi naturali e delle aree protette. Gli animali selvatici, mossi dalle loro esigenze vitali, non conoscono confini amministrativi e si spostano liberamente in territori ricchi di biodiversità come quello abruzzese.

Per questo motivo, l’associazione animalista lancia un appello urgente alle istituzioni affinché si intervenga con immediatezza per mettere in sicurezza tutti i bacini artificiali presenti sul territorio, anche al di fuori delle zone formalmente protette.

Attendiamo con apprensione ulteriori sviluppi da parte delle autorità competenti,” dichiara l’ENPA, “ma è chiaro che serve un impegno immediato e concreto da parte delle istituzioni, in particolare degli enti locali che conoscono a fondo il territorio.”

L’associazione evidenzia come la messa in sicurezza di questi bacini – attraverso interventi semplici e possibili – possa evitare il ripetersi di tragedie come quella di Scanno, non solo in Abruzzo ma in tutte le aree italiane dove troppi animali selvatici perdono la vita imprigionati o annegati in strutture artificiali.

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