Tagliacozzo – Prosegue senza sosta l’impegno del Vescovo Giovanni nel portare a tutti l’augurio di un Santo Natale. Questa mattina ha fatto visita all’Ospedale di Tagliacozzo, dove è stato accolto dal Direttore sanitario, il dott. Cisternino, dai medici Pendenza, Paris e Mercuri, e dalla caposala Centoletti. Nel corso della mattinata il Vescovo ha celebrato l’Eucaristia nella cappella dell’ospedale, concelebrata dal cappellano padre Basilio. Successivamente si è intrattenuto nei reparti per un saluto ai pazienti e agli operatori sanitari, esprimendo a ciascuno parole di incoraggiamento e vicinanza.

Durante l’omelia, il Vescovo Giovanni ha sottolineato il significato profondo del celebrare l’Eucaristia in un luogo di cura, specialmente in prossimità del Natale. «L’ospedale – ha ricordato – è uno spazio in cui fragilità e speranza si incontrano quotidianamente, rendendo particolarmente evidente il mistero del Dio che, nel Natale, sceglie di farsi vicino all’uomo e alle sue ferite, venendo nel mondo unicamente per amore. Richiamando la prima lettura e il Vangelo, il Vescovo ha evidenziato come «Dio entri nella storia reale, segnata da limiti e contraddizioni, senza escludere nulla. Anche la malattia e la debolezza – ha affermato – fanno parte di una storia di salvezza in cui ogni vita mantiene un valore infinito. Da qui il forte richiamo al tema della cura, intesa non solo come competenza professionale, ma come atto profondamente umano ed evangelico: attenzione, rispetto, prossimità».

Parole di sincero ringraziamento sono state rivolte alla Direzione, al cappellano e a tutto il personale sanitario, per l’unione di professionalità e qualità umane che rendono l’ospedale una vera comunità. Un saluto affettuoso è stato infine rivolto ai pazienti, con l’invito a riconoscere, anche nella prova, la piena dignità e bellezza della propria vita. La visita si è conclusa con l’augurio di un Santo Natale a tutti: un Natale di pace, consolazione e speranza, vissuto nella capacità di riconoscere il volto di Dio soprattutto nei più fragili.