Avezzano – Gian Mauro, uno dei nostri “Angeli del Velino“, sarebbe felice e orgoglioso di vedere la gioia di bambini e di adulti che si dissetano e si bagnano grazie all’acqua di un nuovissimo pozzo realizzato in suo nome nel villaggio di Kumpinda, in Malawi. Il progetto denominato “Un pozzo per la vita” è diventato realtà perché i genitori di Gian Mauro Frabotta, Maddalena e Mauro, grazie anche al contributo di amici e conoscenti, stanno lavorando da tempo affinché il sogno del loro ragazzo, scomparso tragicamente sul Velino a causa di una valanga il 24 gennaio del 2021, potesse divenire un atto di solidarietà concreta.
Un nuovo pozzo, capace di offrire alle popolazioni del luogo il prezioso dono dell’acqua potabile, è stato dunque inaugurato in Malawi, un Paese in cui la siccità, ormai da anni, genera desolazione e morte. Quella che poteva apparire come una sorta di utopia, grazie alla volontà, alla generosità e alla determinazione dei genitori di Gian Mauro, è divenuta una realtà utilissima, anzi, salvifica. Le persone che vivono nei pressi di Kumpinda, una zona remota del Malawi, potranno così evitare di contrarre malattie dovute all’assunzione di acqua non potabile.
Per lo scavo del pozzo è stato decisivo il ruolo della Onlus “Orizzonte Malawi” che ha coordinato il progetto in loco. Sempre presente e attento padre Mario Pacifici, missionario monfortano originario di Bergamo, che ha dimostrato in svariate occasioni la propria vicinanza alla famiglia Frabotta. Vale la pena ricordare che a inizio ottobre padre Mario, insieme a Gertrude e Coss, membri dell’Alleluya Band, uno dei gruppi musicali più noti e apprezzati del Malawi, hanno rivolto un canto di preghiera e di gratitudine al cospetto della tomba di Gian Mauro, ad Avezzano.
Nelle immagini giunte dal Malawi, è possibile osservare non solo i lavori di scavo e di realizzazione del nuovo pozzo, ma anche l’incontenibile felicità che un bene che a noi sembra scontato come l’acqua potabile, possa generare tra persone che di quel bene non potevano usufruire. L’acqua diventa, grazie al sogno di Gian Mauro Frabotta e all’impegno dei suoi genitori, un dono inestimabile capace di portare con sé anche amore, solidarietà, conforto e dignità nei confronti di popoli chi vivono tanto lontano da noi, tra gravi difficoltà quotidiane.