I Palazzi storici di Tagliacozzo

I Palazzi storici di Tagliacozzo|||||
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Tagliacozzo – Nei giorni scorsi è stata postata sulla pagina Facebook “Sei di Tagliacozzo se…” una bellissima foto di Tagliacozzo realizzata attraverso il volo di un Drone. La veduta dall’alto mi ha dato la possibilità di evidenziare alcuni degli antichi Palazzi situati per la maggior parte nel centro storico del Borgo. Ogni Palazzo racchiude in sé una storia di famiglie nobili che li abitarono sin dal XIV° secolo. Non si possono dimenticare le più famose: gli Orsini e i Colonna, che abitarono il Palazzo Ducale sin dal 1336 con Orso Orsini Signore di Tagliacozzo per finire a Filippo III° Colonna che fu l’ultimo Duca di Tagliacozzo allorquando nel 1806 Giuseppe Bonaparte, fratello del più noto Napoleone, abolì il feudalesimo.

Ma anche altre famiglie più o meno blasonate vissero in quei Palazzi come Giovanni Brancamati (Pal. 9 Via Beato Tommaso da Celano). Fu dotto farmacista ed esperto nella tecnica della micrografia che studiava le cause patologiche della scrittura con caratteri esageratamente piccoli. Anche i Conti Rota (Pal. 1 Piazza Argoli) di origine napoletana e i loro discendenti diedero lustro durante la loro esistenza a Tagliacozzo. Il più famoso fu Bernardino Rota insigne poeta e commediografo.

Cosa dire poi del barone Alessandro Mastroddi? (Pal. 22 Piazza Argoli). Fu magistrato, poeta e soprattutto architetto. Nel 1818 progettò il suo Palazzo che realizzò tra il 1824 e il 1830. Gli ultimi due Palazzi su cui desidero soffermarmi si trovano in Via dei Cordoni.

Le nobili famiglie che vi abitarono rispondevano al nome di Filippo e Tommaso Resta. Il Palazzo di Filippo Resta (Pal. 18) si trova sulla destra salendo Via dei Cordoni, fu Marchese di Sogliano e Capitano Generale delle truppe Pontificie. In età avanzata si ritirò nel suo Palazzo di Tagliacozzo dove morì il 20 novembre del 1853.

Il Palazzo di Tommaso Resta (Pal. 17) si trova di fronte al Palazzo di Filippo.

Tommaso fu Comandante della Milizia provinciale del “Secondo Abruzzo Ulteriore” carica che gli fu conferita da Giuseppe Bonaparte. Le cronache di Corte raccontano che nel 1832 di ritorno dalla Francia il Re Ferdinando II° di Borbone volle soggiornare a Tagliacozzo accettando di buon grado l’ospitalità del Comandante Resta. In segno di ringraziamento per l’accoglienza ricevuta il Re concesse all’aristocratica famiglia il “privilegio della catena” ovvero la possibilità di ottenere l’immunità per coloro che, perseguitati dalla giustizia, fossero riusciti a rifugiarsi nel Palazzo. Una pesante catena sorretta da due semicolonne fu posta davanti all’entrata a suggello di quel privilegio.

Da alcuni anni la catena tra le due semicolonne non c’è più però gli Uffici delle Belle Arti abruzzesi potrebbero farne realizzare una copia in modo tale che al passante in visita a Tagliacozzo si possa raccontare la storia di quel privilegio e di quell’antico Palazzo.

1-Palazzo Rota; 2-Palazzo Gattinara; 3-Palazzo Novelli; 4-Palazzo Fallace; 5-Palazzo Mancini-Argoli; 6-Palazzo Pellacchi; 7-Casa Capoccio; 8-Palazzo De Leonibus; 9-Palazzo Brancamati ; 10– Palazzo Onofri (Uffici dei Dannidati); 11-Chiesa e Convento SS Cosma e Damiano; 12-Teatro Talia; 13-Palazzo Ducale Orsini-Colonna con annesse scuderie; 14-Palazzo Maussier; 15-Chiesa di San Francesco; 16-Palazzo Rosa; 17-Palazzo Tommaso Resta; 18-Palazzo Filippo Resta; 19-Palazzo Iacomini; 20– Palazzo Di Cesare; 21-Chiesa della Misericordia; 22-Palazzo Mastroddi; 23-Palazzo Tudoni; 24-Palazzo Valentini

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