Evade dagli arresti domiciliari, ma l’abitazione è fatiscente: marsicano assolto in Appello

una sentenza che costituisce un precedente giurisprudenziale nuovo ed importante
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Avezzano – Era stato condannato per evasione dal Tribunale di Avezzano alla pena di un anno di reclusione per essere stato sorpreso per le vie cittadine nonostante dovesse trovarsi ristretto agli arresti domiciliari. La Corte d’ Appello di L’Aquila, ribaltando la sentenza di primo grado, ha accolto l’impugnazione ed ha assolto, perché non punibile, il giovane straniero Y.S. difeso dagli avvocati Luca e Pasquale Motta.

É emerso, infatti, in secondo grado come l’appartamento indicato per scontare la misura cautelare, sito di fronte la Chiesa Santissima Trinità in via Garibaldi in Avezzano, fosse assolutamente inidoneo ad essere abitato poiché si trovava in condizioni di assoluta fatiscenza e pericolosità, privo di infissi e porte, con tetto pericolante tanto che, poco dopi i fatti, veniva addirittura demolito. L’imputato, quindi, era nell’impossibilità di rimanere all’interno dell’abitazione costituendo essa un gravissimo pericolo e minaccia per la sua incolumità fisica. Oltretutto, il suo allontanamento era stato contenuto in ambiti spaziali ristretti (era a poche centinaia di metri dalla sua abitazione) e temporali limitati (era uscito giusto il tempo necessario per procacciarsi da mangiare).

Inoltre, quando le forze dell’ordine intervenute lo hanno fermato, non ha opposto alcuna resistenza o violenza, ma si è consegnato immediatamente a queste comunicandogli le ragioni alla base della sua condotta. Pertanto, per i giudici di secondo grado il suo comportamento non era assolutamente da punire e con una sentenza che costituisce un precedente giurisprudenziale nuovo ed importante lo hanno assolto da ogni responsabilità.

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