L’Aquila – Un cittadino, qualche giorno fa, ha presentato un esposto al Prefetto della Provincia dell’Aquila, al Questore e al Sindaco della città per segnalare problemi alle funi che consentono all’impianto della funivia del Gran Sasso di muoversi fino a Campo Imperatore. Il MIT ha immediatamente predisposto dei controlli attivando l’Agenzia nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture stradali e autostradali. Delle verifiche approfondite sono state effettuate la scorsa settimana e si attendono gli esiti.
Il rischio è che per la stagione invernale in corso l’impianto possa restare fermo. In media sono circa 110.000 i passaggi annuali con la funivia del Gran Sasso che porta con sé un incasso di quasi 2 milioni di euro. L’eventuale sostituzione dei cavi impegna periodi non brevi e, secondo le previsioni degli esperti, comporterà una spesa di circa 3 milioni di euro.
Prima che il Ministero ordinasse i controlli, la funivia del Gran Sasso era stata chiusa per effettuare lavori di manutenzione. «Quest’anno abbiamo fatti due controlli, in uno, ogni 12, per verificare lo spostamento, sia pure ridotto, di una delle quattro funi. L’agenzia nazionale ci ha autorizzati. Poi, è arrivato l’esposto. La tragedia di Mottarone? In quel caso, la rottura è stata causata dalla mancata gestione dell’impianto, ci sono state omissioni gravissime e non fatti i controlli previsti dalla legge“, queste le parole del presidente del Centro turistico Gran Sasso, Dino Pignatelli.
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