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Il PNALM sulla presenza di troppi curiosi a Villalago: “Amarena e i suoi cuccioli meritano più rispetto e attenzione”

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Abruzzo – Questa primavera, l’orsa F17, nota a tutti con il nome di Amarena, è stata avvistata con 2 cuccioli dell’anno. Analogamente a quanto accaduto 3 anni fa, quando l’orsa venne avvistata con ben 4 cuccioli, Amarena è tornata a utilizzare una porzione di territorio semi-naturale, limitrofo al centro abitato di Villalago (AQ). E, sempre come 3 anni, fa la scelta di allevare i propri cuccioli “vicino” all’uomo non è stata dettata dalla scarsità di cibo in montagna ma molto probabilmente, per evitare diversi pericoli per i propri piccoli, a cominciare dall’infanticidio da parte di orsi maschi adulti.

Da subito il Parco ha organizzato servizi di sorveglianza giornalieri a Villalago, per monitorare il nucleo di orsi e garantire il rispetto dell’ordinanza del Sindaco Fernando Gatta, monitorando il comportamento dei curiosi (fortunatamente meno numerosi rispetto al 2020) che sin dal primo giorno si sono avvicendati nel Comune dell’alta valle del Sagittario.

Inizialmente abbiamo notato con piacere che rispetto a quanto accaduto tre anni fa, la quasi totalità dei presenti ha osservato un giusto comportamento, scattando fotografie da grande distanza, ed enfatizzando tale aspetto anche nei post che venivano pubblicati. Non sono ovviamente mancate le eccezioni di persone meno rispettose ma per fortuna queste, in principio, erano veramente una minoranza. Tutto ciò era evidente anche dalla semplice consultazione del materiale video-fotografico pubblicato: fotografie “ambientate” o al limite fortemente “ritagliate”.

Abbiamo continuato a svolgere il nostro lavoro, evitando in prima battuta di rilasciare comunicati o appelli ufficiali in merito, proprio per evitare di rilanciare ulteriormente la notizia, speranzosi di vedere finalmente sempre maggiore consapevolezza e rispetto nel comportamento delle persone. Ma, evidentemente, parafrasando Guglielmo Bruno, in arte Willie Peyote: quanto la memoria è corta, diventa tutto un lungo déjà vu.

Nell’ultima settimana abbiamo purtroppo riscontrato un aumento esponenziale nell’affluenza di persone a Villalago, ma soprattutto una progressiva riduzione di quella positiva attenzione iniziale a mantenere la “distanza” per far sì che i cuccioli non si abituassero alla presenza dell’uomo. Abbiamo visionato video e foto pubblicate appurando come, nonostante le ottiche con lunghezze focali pronunciate, la distanza è stata spesso minore, se non estremamente ravvicinata. Foto, come quelle riportante nel post, dove gli animali ritratti guardano fissi in camera, evidentemente consapevoli e disturbati dalla presenza degli esseri umani.

Abbiamo raccolto innumerevoli testimonianze, compresa quella del Sindaco Fernando Gatta, circa i comportamenti tenuti da molti dei presenti a Villalago, definiti da più voci come “fuori controllo”. Ci hanno raccontato di una fotografa giunta fin sotto l’albero dove Amarena era arrampicata e che mamma orsa, di tutta risposta, ha “soffiato” all’indesiderata presenza. Ci hanno raccontato, di un pick up che si aggira per il paese portando a bordo, nel cassone, persone munite di cavalletto e macchinetta pronte a scendere in caso di “avvistamento”. A titolo di esempio riportiamo tra le foto solo una delle tante testimonianze che abbiamo letto in questi giorni.

La situazione di Villalago desta molta preoccupazione e non solo all’amministrazione comunale e al Parco. La sensazione è che ormai, grazie alla sovraesposizione mediatica, si sia generata una sorta di effetto “liberi tutti” volto all’esasperante ricerca dello scatto perfetto e sensazionale. A Villalago continuano ad arrivare persone da tutta Italia, con l’unico obiettivo di fotografare un animale raro, a rischio di estinzione, che sta cercando di sopravvivere e di far sopravvivere due vite appena nate. E, aggiungiamo noi, che lo scopo, spesso, non è certo la foto da regalare ad amici e parenti…. Non dimentichiamo neanche di quanto cibo in passato le è stato fatto trovare. E almeno su questo, adesso, contiamo sulla consapevolezza delle persone: Amarena e i suoi cuccioli, non hanno bisogno di cibo facile.

Così come continueremo a dire che la presenza, solo apparentemente neutrale, di tante persone, giorno dopo giorno, settimana dopo settimana e mese dopo mese, non solo rafforza la confidenza in Amarena, ma soprattutto espone i cuccioli all’abituazione e alla confidenza, cioè a non temere l’uomo. Mentre sappiamo bene che per crescere selvatici e liberi devono il più possibile imparare ad evitare gli uomini.
Crediamo che Amarena e i suoi cuccioli meritino più rispetto e attenzione, più distanza dall’uomo, con o senza macchina fotografica.

Crediamo anche che sia giusto dare voce ai tanti che non frequentano i social, che hanno a cuore il destino di Amarena e dei suoi cuccioli che vorrebbero tanto poterla osservare ma sanno rinunciare e confidano nei comportamenti responsabili di tutti. È ancora nitido il ricordo di Carrito e di quanto la sua storia serva da insegnamento. In Nord America, studiosi e gestori, lo ripetono continuamente: un orso confidente è un orso morto. Molta di quella confidenza, spesso, dipende proprio dai nostri “amorevoli” comportamenti. Facciamo tutti un passo indietro e diamo spazio a mamma orsa!

Fonte: Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise
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Maria Tortora

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