Capistrello – Tra non molto prenderanno il via i lavori di restauro dello sbocco dell’Emissario, a Capistrello. Saranno infatti avviate le opere di recupero dell’antico arco del I sec. d.C.. I finanziamenti per l’esecuzione dei lavori, come spiega l’archeologa Emanuela Ceccaroni, giungono dal Ministero della Cultura, stazione appaltante è il Segretariato Regionale dell’Abruzzo, direzione scientifica archeologica della Soprintendenza.
L’Emissario di Claudio rappresenta un’imponente opera idraulica che si sviluppa lungo il corso del fiume Liri. Fu costruito a partire dal 52 d.C. per volere dell’imperatore Claudio allo scopo di regimentare le acque del lago Fucino. Si tratta di una galleria lunga circa 6 chilometri, dotata di 30 pozzi di aerazione detti “cunicoli di Claudio”. Con la caduta dell’Impero Romano seguì un lungo abbandono fino a quando nella seconda metà dell’Ottocento il principe Alessandro Torlonia attuò l’impresa del prosciugamento del lago con il ripristino e l’ampliamento dell’Emissario.
Lo sbocco dell’Emissario, situato a Capistrello, si presenta come struttura realizzata in opus reticulatum (particolare tecnica di costruzione dei muri realizzati esternamente con piccoli cubetti di pietra disposti a diagonale) avente la caratteristica forma di un altissimo arco che contorna e definisce l’uscita dell’Emissario che si trova alla sua base.
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