Avezzano – L’Avezzano Calcio celebra un vero “monumento” della fede biancoverde: Carlo Danti, per tutti “Monzon“.
Non è un calciatore, né un dirigente, ma un simbolo di passione pura che ha lasciato un segno indelebile, e letteralmente visibile, sullo stadio dei Marsi.
Carlo Danti vanta un primato che parla da sé: ha tinteggiato da solo le mura perimetrali dello stadio, un’impresa titanica compiuta gratuitamente, spinto unicamente dalla sua smisurata fede e passione per i colori avezzanesi.
Un gesto di devozione che va ben oltre il semplice tifo e che testimonia un attaccamento viscerale alla squadra e alla città.
Nonostante l’età che avanza, Danti è descritto come sempre “scattante“, un parallelo che rimanda al celebre pugile Monzon, da cui deriva il suo soprannome.
Un’energia inesauribile, unita a un cuore grande così, lo rende un esempio vivente di quanto l’amore per il calcio e per la propria squadra possa spingere a gesti straordinari.
Carlo “Monzon” Danti non è solo un tifoso, ma un pilastro della comunità biancoverde, un uomo che ha dimostrato con i fatti che la passione può davvero dipingere il mondo, o almeno lo stadio, di fede e amore.