Città del Vaticano – Con una piazza San Pietro gremita di fedeli, il cardinale protodiacono Dominique Mamberti ha annunciato al mondo l’elezione del nuovo Pontefice con la formula solenne:
“Annuntio vobis gaudium magnum: habemus papam, eminentissimum ac reverendissimum dominum, dominum Robertum Franciscum, sante romane ecclesie, cardinalem Matrevost. Qui sibi nomen imposuit Leonem decimum quartum.”
È ufficiale: il nuovo Papa è Robert Francis Prevost, che ha scelto il nome di Leone XIV, richiamando esplicitamente il pontificato di Leone XIII, il Papa della giustizia sociale.
Un Saluto di Pace e Speranza
Affacciatosi dalla loggia centrale della Basilica di San Pietro, Leone XIV ha iniziato il suo primo discorso con un messaggio di pace, riecheggiando il saluto del Cristo risorto:
“La pace sia con tutti voi! Fratelli, sorelle, carissime, questo è il primo saluto del Cristo risorto, il buon pastore che ha dato la vita per il gregge di Dio.”
Con queste parole, il nuovo Pontefice ha voluto far giungere il suo messaggio non solo ai presenti, ma a tutti i popoli, ovunque essi siano.
Un’Invocazione alla Pace: La Forza Disarmante del Cristo Risorto
Nel cuore del suo discorso, Leone XIV ha ribadito il concetto di pace come dono divino, una pace che non si impone con la forza ma che è “disarmata e disarmante, umile e perseverante”. Ha ricordato che questa pace proviene da Dio, il quale “ci ama a tutti, incondizionatamente”.
Richiamando la figura di Papa Francesco, il nuovo Pontefice ha voluto sottolineare la continuità con il messaggio del suo predecessore:
“Ancora conserviamo nei nostri orecchi quella voce debole ma sempre coraggiosa di Papa Francesco che benediva Roma. Il Papa che benediva Roma dava la sua benedizione al mondo, al mondo intero, quella mattina del giorno di Pasqua.”
Il Male Non Prevarrà: Un Messaggio di Speranza e Fiducia
Uno dei passaggi più intensi del discorso è stato senza dubbio quello in cui Leone XIV ha esortato i fedeli a non temere, ma a rimanere saldi nella fede:
“Dio ci vuole bene, Dio vi ama a tutti, e il male non prevarrà. Siamo tutti nelle mani di Dio.”
Questa affermazione ha suscitato un grande applauso tra i presenti, rafforzando l’idea di un Papa che intende essere un punto di riferimento spirituale, un pastore coraggioso e determinato nel ribadire la centralità della fede in un mondo incerto e spesso segnato dal male.
Un’Appello all’Unità e al Dialogo
Leone XIV ha proseguito il suo discorso invitando i fedeli a camminare insieme come un popolo unito, mettendo al centro il dialogo, la riconciliazione e la costruzione di ponti:
“Pertanto, senza paura, uniti, mano nella mano con Dio e tra di noi andiamo avanti. Siamo discepoli di Cristo, Cristo ci precede, il mondo ha bisogno della sua luce, l’umanità necessita di lui come il ponte per essere raggiunta da Dio e dal suo amore.”
Il nuovo Papa ha insistito sull’importanza di un’umanità che cammina insieme, aiutandosi reciprocamente a costruire ponti di dialogo e a unire i popoli attraverso la carità e la giustizia sociale.
La Missione di Leone XIV: Una Chiesa Missionaria e Sinodale
Nel momento successivo, Leone XIV ha voluto ringraziare Papa Francesco e i confratelli cardinali che lo hanno scelto come successore di Pietro. Ha espresso la sua gratitudine ricordando il carisma di Sant’Agostino, di cui si considera figlio spirituale:
“Sono un figlio di Sant’Agostino, che ha detto ‘Con voi sono cristiano e per voi vescovo’ e in questo senso possiamo tutti camminare insieme verso quella patria che Dio ci ha preparato.”
Il messaggio è chiaro: Leone XIV intende guidare una Chiesa missionaria, sinodale, aperta al dialogo e attenta agli ultimi.
Un Saluto alla Chiesa di Roma e al Popolo di Perù
Rivolgendosi poi alla Chiesa di Roma, il nuovo Papa ha esortato i fedeli a essere una Chiesa accogliente, aperta e missionaria, paragonando le braccia aperte della piazza di San Pietro all’abbraccio universale della Chiesa:
“Questa piazza con le braccia aperte, a tutti, tutti coloro che hanno bisogno della nostra carità, della nostra presenza, il dialogo, l’amore.”
Un momento particolarmente emozionante è stato il saluto al popolo di Ciclayo, in Perù, dove il cardinale Prevost ha svolto una parte significativa del suo ministero episcopale:
“E mi permette anche una parola, un saluto a tutti quelli e in modo particolare al mio amato Dio da Ciclayo, in Perù, dove un popolo fedele ha accompagnato il suo vescovo, ha condiviso la sua fede e ha dato tanto, tanto per seguire sendo l’Iglesia fedele a Gesù Cristo.”
Una Chiesa Vicina ai Sofferenti e ai Bisognosi
Il nuovo Pontefice ha poi rivolto un pensiero speciale a tutti i sofferenti, esortando la Chiesa a rimanere accanto a chi è nel bisogno:
“Vogliamo essere una Chiesa sinodale, una Chiesa che cammina, una Chiesa che cerca sempre la pace, cerca sempre la carità, cerca sempre di essere vicina specialmente a coloro che soffrono.”
Una Preghiera alla Madonna di Pompei
Infine, Leone XIV ha concluso il suo discorso con una preghiera a Maria, la Madre di Dio, ricordando che proprio oggi si celebra la supplica alla Madonna di Pompei. Invitando i fedeli a pregare insieme, ha recitato l’Ave Maria, chiedendo a Maria di intercedere per la pace nel mondo e per la sua missione come nuovo Vescovo di Roma.
“Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori. Adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.”
Con queste parole, Leone XIV ha concluso il suo primo discorso, lasciando un messaggio di fede, speranza e amore, un appello a restare uniti nella fede e a costruire una Chiesa missionaria, aperta, accogliente e vicina ai più bisognosi. Un inizio forte e deciso per un pontificato che si preannuncia segnato dal carisma agostiniano e da una profonda attenzione alle periferie del mondo.