Alessandra Gentile una giovane marsicana al primo Pet Therapy a L’Aquila

Avezzano – Dal sacco della Befana un altro bel regalo di questa terra dove i giovani dimostrano una valenza professionale ed imprenditoriale veramente meritevole.

Alessandra Gentile è una ventitreenne   laureata alla facolta di Scienze della Formazione e dei Servizi Sociali dell’Università di L’Aquila come educatore per la prima l’infanzia ed attualmente iscritta al secondo anno della specialistica per acquisire il titolo di educatore professionale.

La sua voglia di interagire sempre più e sempre meglio, nel settore professionale da lei scelto, l’ha portata a frequentare un corso di pet therapy e conseguire il titolo di operatore.

L a Pet Therapy può essere definita come Attività e Terapie svolte con l’ausilio di alcuni animali. Si definisce anche co-terapia in quanto la Pet Therapy costituisce un supporto o una integrazione alle terapie mediche e neuro-psicologiche, per la riabilitazione psico-fisica e il miglioramento della qualità della vita. Infatti è stato dimostrato che la presenza di un animale domestico può migliorare lo stato psico-emozionale . E’ una relazione uomo-animale in una prospettiva terapeutica, che si svolge in un contesto clinico specifico.

A L’Aquila si è svolto, primo evento del genere in Abruzzo “Quattro zampe per Natale” presso il reparto di Pediatria dell’Ospedale San Salvatore grazie all’associazione “Unica Beach” di Giulianova -Presidentessa Giusy Branella- coadiuvata dalla Associazione Pedagogica “il Sorriso” di Piane di Falerone (FM) diretta dalla pedagogista Monica Rizzieri.

Alessandra Gentile unica partecipante marsicana.

Come nasce la tua partecipazione all’ evento aquilano?

Sono stata contattata dalla dott.ssa Monica Rizzini, la professoressa che ha indetto il corso di Pet Therapy al quale ho partecipato lo scorso anno con il mio cane Zoe e quindi mi ha invitata a partecipare quale componente della sua equipe come sua assistente.

E’ un valore aggiunto al tuo percorso di studi la Pet Therapy?

Certo. E’ una co-terapia che va di pari passo con le terapie tradizionali e puo’ essere un aiuto, un sostegno a queste terapie e si basa, almeno il corso che ho seguito io è fondato sul sistema Siua, sulla interazione uomo-animale. La relazione che si va a costruire tra l’uomo e l’animale può apportare dei benefici e far uscire le persone da quelle che si possono definire “zone coperte”.

Qual’è l’età dei bambini che avete incontrato nel reparto di pediatria e come hanno interagito con l’animale? C’erano tanti bimbi alcuni molto piccoli di 16mesi e altri di 4 o 5 anni. Sono rimasta sorpresa. Nessuno tra le persone incontrate in corsia o all’interno delle stanze di degenza, nessuno ha avuto paura né alcuna forma di pregiudizio nei confronti degli animali. Siamo stati accolti molto bene, specialmente dai piccoli degenti.

Si pensa sempre che comunque l’animale sia portatore di germi e di infezioni, come si concepisce la sua presenza all’interno di una struttura ospedaliera?

L’animale prima di entrare in una tale struttura deve avere essere stato sottoposto a controlli rigidi e a vaccinazioni, che vengono riportare sul suo libretto sanitario, questo certifica che è in regola e quindi viene considerato al pari di una qualunque altra persona.”.

L’animale, nello specifico il cane, deve dimostrare di avere un’idole particolarmente mite?

Ancor prima del cane è l’operatore che deve seguire un corso, come quello a cui personalmente ho partecipato con la dott.ssa Monica Rizzieri a Porto San Giorgioper per poi sostenere un esame. Anche il cane, superato il 18 mese di età, deve essere esaminato da una equipe specializzata e se verrà considerato abile e con esito positivo, verrà certificata la coppia per operatore Pet Therapy e quindi si potrà partecipare a vari progetti presso strutture pubbliche o private.”.

Pet terapy è indicata non solo per il settore pediatrico ma ha anche una valenza per quello geriatrico?

Si, puo’ essere coordinato a qualsiasi tipologia di malato. Si può collaborare con uno psicologo che ha in carico un bambino iperattivo piuttosto che presso le strutture pubbliche come la scuola, facendo un progetto di zooantropologia didattica. Gli anziani possono beneficarne con   percorsi di attività basati sulla attivazione mentale diretti al singolo o ai partecipanti del gruppo, inoltre possono essere svolte altre azioni specifiche.”.

Come spieghi che sei stata l’unica marsicana a prendere parte a questo interessante progetto?

So che altre persone hanno conseguito il mio stesso attestato, personalmente ho avuto la fortuna di essere interpellata dalla dott.ssa Rizzieri per poter far parte della sua equipe. Vorrei ricordare che questa è stata la prima volta in Abruzzo che i cani sono stati portati all’interno dell’ospedale.”.

Potrà anche Avezzano beneficiare della Pet Therapy?

Ci sono già molte persone interessate. Bisogna prima di tutto partire diffondendo la cultura della Pet Therapy organizzando convegni ed incontri, e poi vorrei pubblicare la mia tesi della specialistica per poter poi applicarla alla pratica. Un progetto non lontano.”

In bocca al lupo Alessandra.

Un particolare ringraziamento al primario prof. Verrotti e alla dott.ssa Gentile dell’Ospedale San Salvatore per l’intelligente lungimiranza esprimendo il loro parere favorevole.

Un grazie va anche alle particolarissime “dottoresse” Ofelia ed Ambra , un golden retriever ed una meticcia di piccola taglia , che hanno allietato i piccoli ricoverati donando loro un sorriso.

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