Esattamente 25 anni fa, l’11 Gennaio 1999, moriva, a soli 59 anni, Fabrizio De André, uno dei cantautori più importanti, amati e stimati del mondo della musica italiana. Un poeta che musicava parole che sono entrate a far parte del tessuto culturale italiano. De André è il poeta dei vinti, colui che con la sua voce ha cantato la vita di chi non ha voce, di chi non ha scelta, di chi vive ai margini e di chi si ribella.
Fabrizio De André, l’anarchico gentile che con la sua arte ha sfidato il potere di chi opprime e sfrutta, di chi mente e inganna, di chi divide e uccide, di chi odia e condanna. Un maestro di parole, ma anche di sogni e di vita per tantissime persone. Ha insegnato a molti il senso dell’essere vicini e solidali nell’accettazione della diversità, qualsiasi diversità.
De André ha avuto il coraggio di esplorare, con intelligenza e immensa sensibilità, le profondità abissali dell’animo umano. Si è avvicinato con delicatezza e passione alle storie degli ultimi, a quella umanità marginale e sofferente che ha descritto nelle sue canzoni. Tra i suoi dischi più amati, possiamo citare:
Per celebrare il 25° anniversario della morte di De André, tutti i suoi dischi in studio sono stati ristampati in vinile, arricchiti da annotazioni autografe e documenti inediti. Per ricordarlo, per tutta la giornata di oggi, dalla filodiffusione di via Garibaldi, a Genova, sarà trasmessa una playlist dei suoi più grandi successi: ci saranno “Crêuza de mä”, “Bocca di Rosa”, “La Città vecchia”, “La guerra di Piero”, “Andrea”, “Il pescatore” e naturalmente non potrà mancare “Via del Campo”.
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