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La Marsica di Tommaso Brogi (1900) – Parte VII

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La Marsica di Tommaso Brogi (1900)
Tradotta e resa leggibile da Franco Francesco Zazzara
>> Capitolo primo
   >> Capitolo secondo
>> Capitolo terzo
>> Capitolo quarto
>> Capitolo quinto
>> Capitolo sesto

C’erano ancora i Conti dei Marsi a Valva ( Corfinio )e numerosi monasteri che venivano donati nel Sangritano .

SIGENULFO . Pose la sua residenza principale a Castel S. Angelo nel Carseolano . Egli non lasciò figli .

RAINALDO :- Si stabilì nel Castello di Oricola . Nel 1067 donò la Chiesa di San Silvestro di Pereto con altri possedimenti , all’Abbazia di Farfa e si intestò l’atto di donazione come “ Conte della Provincia dei Marsi “.

Si sposò con una figlia del Principe di Capua Pandolfo , che si chiamava Aldegrima . Sul punto di morte dispose che tutti i suoi possedimenti fossero donati all’Abbazia di Cassino “per il bene dell’anima propria e della moglie”. Ebbe solo una figlia , di nome Maria . Secondo gli storici la donazione a Cassino fu fatta da Rainaldo in odio al fratello Berardo oppure , per l’alterigia e l’ambizione della moglie , nobildonna normanna , che forse voleva essere la Contessa dei Marsi , al posto del cognato Berardo  .

Con tutte le donazioni che ricevettero , le abbazie di Cassino e di Farfa divennero feudatarie al posto dei De Berardi .

Dopo l’occupazione della Marsica da parte dei Normanni , i Castelli e i possedimenti dei Berardi passarono ad altre mani .

Berardo V° .- Fu Conte dei Marsi . Nell’anno 1048 donò il Castello di Rosciolo al monastero benedettino che si trovava in Valle Porcaneci (Porclaneta).Nel 1061 donò all’abbazia di Farfa la Chiesa della SS.Trinità che era in Avezzano , cento moggi di terra vicino al Lago Fucino . Anche i figli e nipoti continuarono nelle donazioni  alle Abbazie di Farfa e di Cassino , come se un senso di sconforto avesse preso i membri della nobile Casata dei Berardi , rassegnato ai sentimenti di religione .

La moglie di Berardo V° si chiamava Gemma , con la quale ebbe due figli , Berardo e Teodino.

In quegli anni di Sigenulfo , di Rainaldo e di Berardo V° , ci fu la “lotta per le investiture” e la riforma ecclesiastica affrontata con notevole coraggio da Ildeprando, papa Gregorio VII° ( 1075) . Egli proclamò riforme in ogni dove , bandì guerra contro i potenti , per la simonia delle investiture . Gran parte del clero però , tra cui il vescovo Trasmondo ( uno della Casata dei Berardi) defezionò . Il papa Gregorio VII° subì persecuzioni ,sofferenze, calunnie , pericoli di vita ; morì in esilio (1085) a Salerno . L’imperatore Enrico IV° fu il suo principale nemico , come uomo e come re . Dopo la scomunica , coperto del cilicio , si recò a Canossa a chiedere pace e perdono . Ma i figli Corrado ed Enrico gli si ribellarono . Enrico gli tolse il regno . In seguito Enrico V° , detto “lo Sterminatore d’Italia” , si sottomise al papa nell’anno 1122.

I Normanni conquistavano l’Italia con Roberto il Guiscardo , Puglia , Calabria e ricevette il titolo di Duca di queste Regioni dal Papa Nicola II°. In Sicilia per liberarla dagli infedeli Greci e Saraceni , Roberto fu il paladino della Santa Sede . Suo fratello minore Ruggiero conquistò la Sicilia nell’anno 1072 e la liberò dalla schiavitu’ dei Musulmani . Egli tenne per sé solo Palermo e Messina . Nel secolo XI° i normanni si trovavano alle porte della Marsica ; i De Berardi erano preoccupati poiché essi calpestavano ogni diritto con le loro oppressioni e disponevano a loro piacimento le terre che occupavano trattando da subalterni i loro Baroni . I Conti dei Marsi si rifugiavano sotto “le ali del perdono di Dio” e partecipavano alle prime Crociate , con Rainaldo , al comando di Boemondo (1093) .

BERARDO VI°. Si conoscono di lui due donazioni ; la prima del 1096 insieme con sua madre Gemma alla Chiesa di San Cesidio in Trasacco e la seconda del 1098 , in cui si scrive che donò all’Abbazia di Cassino la Chiesa di San Martino nei pressi del Lago Fucino . .

Gli imperatori Enrico IV° e V° non si occuparono piu’ della Contea dei Berardi  e non poterono arrestare l’avanzata dei Normanni in questo territorio  . Nel 1125 ad Enrico V° succedette Lotario II° di Sassonia che , chiamato da Roberto di Capua e dalle lagne di tanti baroni oppressi, scese in Italia nell’anno 1137 con un grande esercito contro Ruggiero che era succeduto al Duca di Puglia Guglielmo .  Il papa Innocenzo II° incoraggiò la spedizione di Lotario contro Ruggiero , che parteggiava per l’antipapa Anacleto II° . Ruggiero fu costretto a rifugiarsi in Sicilia . A Lotario successe Corrado III° di Franconia  . Ruggiero ritornò nel continente (in Italia)  .

La “pace” dei Berardi :—-In circa duecento anni di donazioni fatte a conventi da parte dei Berardi , si capisce come quei conti fossero stati molto religiosi , ma non dimenticarono neppure di essere dei despoti e ricordavano ai monaci il loro ascendente . La proprietà monastica nella provincia dei Marsi era molto cospicua , essa poteva formare uno stato ; era libera , indipendente e a sua custodia non c’erano armi e armati , ma l’universale venerazione . I monasteri però si trovavano alle prese con feudatari potenti e forti e i monaci (temibili anch’esse sia per le importanti relazioni che avevano e sia per la loro forza morale di cui disponevano ) riuscivano quasi sempre ad ottenere il loro intendimento .

I monasteri piu’ importanti della Marsica erano quello di Santa Maria in Luco e quello di Santa Maria in Cellis in Carsoli , entrambi dotati di Castelli , chiese coorti, privilegi e diritti , case e terreni . Le nostre contrade apparivano fantastiche : monti boscosi ed inaccessibili , pianure e valli in gran parte deserte ed incolte , sentieri aspri e difficili , piccoli borghi che prendevano il nome dalla loro chiesetta . Di tanto in tanto allo sguardo del viandante si offrivano mura merlate , innestate sopra roccie inaccessibili : erano torri e rocche circondate dal silenzio .Ai piedi di quelle fortezze si adunavano , come ricoverati ,bassi e tristi abitazioni , in cui gli abitanti menavano vita disagiata e circoscritta a non piu’ dello  spazio di quello che si vedeva. Quanta sottomissione c’era nei confronti dei loro signori! .Quanta paura li circondava! .Quanti torti , stenti e sofferenze si consumavano in silenzio ! .Il sospetto , l’arbitrio regnavano sovrani , li rendevano timidi , trepidanti . I loro “padroni “ commettevano reati a piu’ non posso che restavano impuniti . Queste miserie portavano  con serenità nella fede indiscussa in Cristo ,nel credere di poter raggiungere un dopo , nell’oltretomba , una vita migliore per il compenso alle sofferenze terrene . Nel fortilizio piu’ alto viveva il feudatario : solingo , con la moglie ed i figli ,lontano dal volgo , austero , sospettoso , temuto ed ubbidito . Da fanciullo non era  abituato al vivere socievole ,non era  mai contrastato . Egli sin da giovane non temeva rimproveri , ma acquistava un carattere capriccioso ,orgoglioso , fiero , stravagante . Nella Marsica c’erano i Castelli di Luco , Paterno ,Colli di Monte Bove , Albe , Rosciolo , Celano ,Trasacco  ;Pereto , Pescina ..e molti altri . I Conti dei Marsi ebbero residenza sia nello Spoletino che in Marsi  , la loro Casata fu chiamata dei Gran Conti  perché di sangue reale ( da Carlo Magno) ed investita di una vastissima Contea . Secondo lo storico Zazzara il suo stemma era di sei monti verdi , uno sull’altro , in un campo col sole . Il Giaconi invece scrive che lo stemma dei Berardi era tagliato orizzontalmente da una fascia con nel mezzo la lettera Z .

IL celebre Monastero di Apinianici al tempo dei Berardi era ricchissimo : possedeva estese terre insieme a ville e chiese  , come si legge da un elenco fatto redigere dall’abatessa Ermengarda con il numero dei servi e serve nella Valle del Flaturno ( anno 874 d.C.). I Baroni , che non avevano potestà sui monasteri , cercavano in tutti i modi di assorbirli . Il monastero di Apinianici  dipendeva da quello di San Vincenzo al Volturno , ma le monache pretendevano di esserne liberate . Ciò faceva comodo al Conte Rainaldo senior , che le appoggiava in questa loro richiesta .  Nell’anno 968 venne nella Marsica il Duca-Marchese Pandolfo per decidere fra l’Abate Paolo che presentò un libro in cui reclamava la proprietà del monastero di Apinianici a quello di San Vincenzo al Volturno . Per contro l’abatessa Ermengarda sosteneva che da secoli il monastero era stato libero ed indipendente . Fu data ragione all’Abate  , che venne reinvestito di tutti i suoi diritti . Ma le monache continuarono a disporre a loro piacimento del monastero . L’abate ricorse allora all’imperatore Ottone I° che , con il Placito tenuto personalmente nei pressi di Marsi, rinvestì di nuovo l’abate del Volturno del possesso sul monastero di Apinianici . Il conte Rainaldo occupò il monastero , per cui si tenne un altro placito nel 981 con Ottone II°, che lo restituì alle suore . Rainaldo restò malcontento , perché quei campi e quei sevi del monastero gli facevano molto comodo . Egli stipulò con l’abate Goffredo una enfiteusi temporanea . Nel 990 l’abate del Volturno chiese all’imperatrice Teofonia , madre di Ottone III°, la conferma del giudizio dei suoi predecessori . Ma il conte Rainaldo giunse ad una risoluzione radicale ; fece invadere il monastero , fece cacciare le monache e violò la clausura , cosa ben grave per quei tempi . L’abate andò a Roma nel 997 , durante l’incoronazione di Ottone III° , accusando il Conte Rainaldo del fatto . A Roma ci fu il giudizio , di fronte a due vescovi: Rainaldo fu costretto a reinvestire l’abate del Volturno nel monastero di Apinianici , con la promesse di proteggere il monastero . L’anno dopo il Conte Rainaldo stipulò con la Badessa Teuza , con il consenso dell’abate . un’enfiteusi di 29 anni sui terreni e i servi che lavoravano nella valle del Flaturno del monastero di Apinianici . Con il tempo il monastero di Apinianici , per le molestie e le angherie subite dai gran Conti dei Marsi iniziò a decadere ed a sparire .

ODERISIO :–    Figlio di Oderisio Conte dei Marsi , entrò molto giovane nel monastero di Cassino . Fu di indole docile , modello di vero monaco per la costante e scrupolosa osservanza delle regole monastiche . L’abate Desiderio lo nominò prefetto del monastero . Fu ordinato Cardinale-Diacono nel 1060 in Laterano dal papa Nicolò II°. Desiderio abate volle , sul punto di morte , nominare Oderisio Abate di Cassino , carica che tenne per piu’ di diciotto anni . Ampliò il monastero e vi fece costruire accanto l’ospedale . Dal papa Urbano II° ottenne il privilegio generale della libertà non solo del monastero di Cassino ,ma anche di tutti quelli ad esso soggetti ,insieme con i loro possedimenti .

TRASMOMDO :- Era il fratello di Oderisio , entrò nel monastero di Tremiti . Si distinse nello studio delle lettere e della filosofia  . Fu in seguito nominato abate a Cassino . L’arcidiacono lldebrando lo difese , nella tensione che si era creata con alcuni monaci ribelli e lo fece trasferire all’abbazia di San Clemente a Casauria e Trasmondo in seguito divenne Vescovo di Valva . Chiamato a Roma dal papa Alessandro II° ,fu nominato Cardinale nella chiesa del Laterano . Il suo successore ,Gregorio VII°  , per i suoi meriti lo nominò arcidiacono della Chiesa di Santa Maria in Dominica , a Roma . Trasmondo , non si sa per quale motivo ,nell’anno 1080, abbandonò la sua sede episcopale , forse seguace degli scismatici in quegli anni di lotta per le investiture . Il papa Gregorio ne restò molto dispiaciuto e lo fece chiamare  , lo inviò presso il monastero di Cassino in attesa del suo giudizio .Trasmondo non ubbidì al papa e si schierò con l’antipapa . Voleva continuare ad essere il vescovo della sua Diocesi : il papa scrisse ai maggiorenti della Diocesi di non portare ubbidienza al loro vescovo , considerandolo come un intruso e togliendogli i beni della chiesa che fece amministrare dal suddiacono Giovanni .Questa separazione di un primate della Chiesa , distintosi per nobiltà e dottrina , fece grande impressione ; se ne avvantaggiò il partito scismatico . Nel concilio dell’anno mille , il papa Gregorio minacciò di deporre l’imperatore Enrico IV° , confermando l’elezione di Rodolfo e reiterò la scomunica contro gli usurpatori delle investiture ecclesiastiche , tra cui anche Trasmondo . Egli si pentì e si ritirò nel monastero di Cassino  , rinunciando al Vescovado . Trasmondo dovette stare vicino ad importanti uomini di partito , da quì l’ambizione , le lusinghe sobillatrici e la scarsa fermezza del suo carattere , lo allontanarono dai sani princìpi ricevuti da giovane . Condusse invece una vita inquieta e travagliata . Durante il suo vescovado egli fece costruire la Cattedrale di Valva (Corfinio) .

TEODINO :- Era figlio di Berardo V° Conte dei Marsi . Entrò giovane nel monastero benedettino di Rieti . Papa Alessandro II° lo volle a Roma e lo nominò cardinale diacono nella Chiesa in Laterano e dopo Arcivescovo della città di Roma .

BERARDO :- La sua vita è stata scritta da Giovanni da Segni : fu ritrovata fra antiche carte nella Chiesa di Trasacco e ritrascritta da Fernando Ughelli  . Suoi genitori furono Berardo VI° Conte dei Marsi e Teodosia , nacque nel Castello di Colli di Monte Bove . Per alcuni atti di pietà , sin da fanciullo , destava ammirazione in tutti . Si presagiva che sarebbe diventato molto importante . Studiò per otto anni nel monastero di Cassino. Fu chiamato a Roma dal papa Pasquale II° , che lo insignì della dignità di suddiacono e nominato governatore della Campagna . Nel suo esercizio “ era amato da tutti , non come si voleva bene ai Conti , ma come un propugnatore della verità ed un apostolo della carità”. Odiato dai Baroni , fu richiamato a Roma ; fu nominato cardinale diacono di S. Angelo , dopo cardinale prete di S. Crisogono . Infine fu consacrato Vescovo e gli fu assegnata la Diocesi dei Marsi . Quello che fece durante il suo episcopato è stato scritto dal suo biografo Giovanni da Segni e può essere così riassunto : “distrusse la simonia , separò le parentele , soccorse i poveri , difese i fanciulli e le vedove ….estirpò tutti i vizi..” . Dopo venti anni di questo santo ed operoso ministero , morì dopo aver predetto il giorno e il mese della sua morte . Fu canonizzato santo ed è Patrono della Diocesi dei Marsi .

GERARDO . Fu monaco a Cassino , quando c’era l’abate Desiderio . Nel 1111 fu eletto abate proprio del monastero di cassino , al posto di Brunone. Fu acerrimo propugnatore dei diritti dell’Abbazia  ; ottenne dal papa la conferma della sua libertà .

ODERISIO . Era il figlio del Conte Oderisio de Sangro .Fu monaco a Cassino . Studiò le lettere e le scienze e divenne ottimo oratore e scienziato . Fu nominato Cardinale diacono nella chiesa in Laterano dal papa Pasquale II°.  Nel 1123, dopo la morte di Gerardo , fu nominato abate a Cassino . Dopo tre anni il papa Onorio II° lo destituì perché il Conte Adenulfo aveva rancori contro di lui . Oderisio non ubbidì e fu scomunicato insieme con i monaci suoi solidali . Nacqueo discordie e lotte sanguinose ; alcuni monaci furono uccisi e molti dovettero fuggire .

LEONE OSTIENSE o Marsicano :–Fu cardinale –vescovo di Ostia . Il suo stemma fu quello dei Gran Conti dei Marsi  . A quattordici anni entrò nel monastero di cassino, durante il periodo dell’Abate Desiderio . Fu maestro di “ Disciplina Religiosa”. E’ famoso per essere stato uno dei piu’ dotti ed eruditi del suo tempo e si intendeva di affari . Fu consigliere di molti papi e dei monaci di cassino .Papa Pasquale II° lo nominò Cardinale Vescovo di Ostia . L’Abate Oderisio lo incaricò di scrivere la Storia del Monastero di Cassino : fu scrittore integerrimo e molto veritiero .

 LA MARSICA sotto i NORMANNI

Da quasi cento anni i Normanni erano riusciti a fondare una bella Monarchia a Napoli . La Marsica chiese il consenso del papa Onorio II° per essere governata da un Re . Innocenzo II° , conoscendo la furbizia ( come una volpe )di Ruggiero ,non voleva ciò . Il papa fu sconfitto in battaglia e fatto prigioniero . Ma Ruggiero , pretendendo il titolo di Re , gli si inginocchiò . Ottenne così l’investitura per il Regno di Sicilia , con il giuramento di fedeltà alla Santa Sede e con un tributo  annuo di 600 monete d’oro per la Puglia e la Calabria . A Ruggiero mancava l’annessione della Provincia dei Marsi  . Affidò questo compito a suo figlio Anfuso , che era Principe di Capua ,nell’anno 1140 .  La conquista durò molti anni . Il Normanno si fermò alle porte della Marsica , dove oltre al valore militare di quel popolo , gli si sarebbe opposto anche il volere del Papa . Il re in persona andò a Cassino nel 1142 e chiese la resa che gli fu accordata , come scrisse un monaco :-“terra Marsorum se regi traditit “. Non si conoscono le condizioni della resa , per certo i baroni e i Conti non ne furono entusiasti ..

Nell’anno 1154 morì il Re Ruggiero , suo figlio Guglielmo I° chiese a papa Adriano IV° la conferma dell’Investitura che gli fu negata . Scoppiò la guerra , che finì male per il Pontefice : nel 1155 venne firmata la pace con questa clausola , consegnati tre stendardi , di cui uno marso , al Re normanno .

Il paese dei Marsi , secondo il Codice provinciale , comprendeva il territorio reatino, forconese , valvese ,teatino ,amiternino , pinnese e marsicano . I normanni cancellarono il feudalesimo , con l’unificazione di tutta l’amministrazione al Regno . Si dispose dei grandi feudi come vollero ,sotto il loro volere grandi circoscrizioni presiedute da contestabili ( Capitanerie ) o da giustizieri ( Giustizierati) . In Marsica , nel 1187 , il Re Guglielmo II° il “Buono” , fece compilare il Catalogo dei Baroni del regno , per conoscere il numero dei soldati che potevano servire per le Crociate in Terra Santa . Il territorio descritto sopra venne chiamato “Principato dei marsi”, che faceva parte di una grande Contestabulia presieduta dal Conte Boemondo . La Marsica fu chiamata Valle Marsi , i suoi confini furono ad oriente del lago Fucino fino a Collelongo , a nord-est fino ad Aielli ed Ortona compresi , ad ovest tutto il carseolano e a sud-est tutta la Valle del Liri fino a Balsorano . Allorchè giunsero i normanni , il contado di Berardo VII° subì profondi mutamenti .

IL Conte Rainaldo di Celano teneva in servitu’Celano ,Foce, Aielli,Pescina , Venere , Vico in Marsi , Goriano Sicolo  di Valva , Aschi ed Ortona “, San Sebastiano in Marsi , Cocullo e Molino in Valva .

Rainaldo , Berardo e Ruggiero furono i discendenti dei Gran Conti dei Marsi . Rainaldo fu il feudatario capo , un valvassore maggiore ( ovvero signore libero ) durante il Regno normanno . Sotto i franchi-germani ebbero una dipendenza piu’ di nome che di fatto . I lontani imperatori non li controllavano . Sotto il dominio normanno , spogliati del loro feudo ,divennero dipendenti e gravati da servizi . Persero il titolo di Conti dei Marsi e d assunsero quello dei castelli dove risiedevano : Rainaldo di celano , Berardo e Ruggiero di Albe .

Altri feudatari riportati nel catalogo dei baroni furono i De Ponte , affini ai De Berardi .

Caino (Teodino) De Ponte aveva Marano , la metà di Scurcola Marsicana , la quinta parte di Tremonti , la quinta parte di pereto .

Il fratello Rainaldo ( De Ponte) aveva la metà di Scurcola , la quinta parte di Poggio Cinolfo  ed la quinta parte di Tremonti .

Bonaventura di Tagliacozzo fu il figlio di Berardo e parente del papa Clemente III°. Aveva Tagliacozzo ( per dominio del Re), la metà di Castellafiume , la quinta parte di Poggio , di Tremonti e di Pereto.

AVEZZANO fu tolto ai De Berardi ; formò un feudo a sé . Al tempo dei Normanni ebbe come Signori Taddeo Gualtieri , Baldassarre ed Ettore .Nel 1182 si sa della Sentenza della Curia di Capua con la quale il Vescovo dei Marsi recuperò alcuni beni usurpati da Gentile , che era Conte di Manoppello , fratello di Gualtiero Arcivescovo di Palermo . Quando morì la regina Costanza , che era vedova di Enrico Hohenstaufen  di Germania ,figlio dell’Imperatore Federico , nell’anno 1198 , finì la dinastia dei Normanni .

Costanza lasciò per testamento il regno a suo figlio Federico , che aveva tre anni , con a balia il papa Innocenzo III° . Il papa era della famiglia Conti di Roma , dotto e profondo scrittore di etica  . Egli affidò l’educazione di Federico al dotto Cardinale Cenci , che divenne poi papa Onorio III° .

LA MARSICA SOTTO GLI SVEVI

PIETRO di Celano :-  E’ stato un personaggio molto importante : operoso , esperto , diventò il piu’ grande barone del Regno . Ebbe in dotazione i due contadi ( di Albe e di Celano ) riuniti . Nell’anno 1192 il re Enrico , durante la guerra contro Tancredi Conte di Lecce delle Puglie , passò attraverso le terre in Marsica ,da Pietro di Celano ( Berardi ) , suo fedele. .Dopo la morte di Tancredi , Re Enrico tornò in Italia da vincitore ed andò a Palermo ; Il Conte Pietro lo avvertì con una lettera , di stare in guardia per una congiura contro la sua persona .. Alla morte del re Enrico , la regina Costanza si fece aiutare da Pietro Berardi di Celano per far uscire dall’Italia i tedeschi , odiati dal popolo , in special modo il loro capitano Marcovaldo . La regina Costanza affidò a Pietro un altro importante incarico , insieme con Bernardo conte di Loreto . Mentre ella rientrava in Italia dopo la morte di Manfredì , partorì un figlio di nome Federico , che fu lasciato al Duca di Spoleto . Nel 1197 , calmatesi le acque , Pietro da Celano e Bernardo , accompagnarono a Palermo il fanciullo di tre anni ( Federico ) . Nel 1198 madre e figlio furono incoronati con l’investitura di papa Innocenzo III° , con la conferma del tributo da parte di Puglia e Calabria di 600 monete d’oro e per la Provincia Marsi di 400 monete annue . . Costanza morì nello stesso anno 1198 e Marcovaldo ,radunato un esercito molto numeroso , per riprendersi la corona , si spinse nel regno , aiutato dal tedesco Diopoldo e da molti baroni . Papa Innocenzo, che era il tutore del fanciullo Re Federico ,mandò degli ambasciatori con molta moneta , al Conte di Celano ed a Riccardo di Teano  , perché si armassero per difendere il proprio Re :  Pietro e Riccardo sbarrarono il passo a Marcovaldo in Terra di lavoro , ma costui schivò lo scontro e si volse a Teano , che occupò . Da li’ si recò a Salerno ed in Sicilia , ma fra Monreale e Palermo dovette ritirarsi .

Diopoldo , di là del Faro , invase San Germano ; l’abate Roffredo si rifugiò , chiedendogli aiuto , da Pietro nella Marsica . Pietro affrontò Diopoldo nei pressi di Venafro  , dove venne sconfitto e dovette salvarsi con la fuga . Suo figlio Berardo fu fatto prigioniero e rinchiuso , nel 1200 , a Rocca d’Arce.

I Tesdeschi prevalevano ed il partito di Federico era scoraggiato . Nell’anno 1201 tornò in Italia il Conte di Brenna , il francese Gualtieri  . Egli , per il suo modo di fare gentile  ,ben inviso agli italiani , veniva chiamato proprio “il Conte Gentile” . Il papa trattò con lui , gli concesse grossi possedimenti e lo incoraggiò per scacciare i tedeschi dall’Italia . Al primo scontro ,Diopoldo fu sconfitto .

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