Il TAR Abruzzo salva dall’abbattimento 469 cervi: la stagione venatoria si è conclusa a Marzo

Il TAR Abruzzo salva dall'abbattimento 469 cervi: stagione venatoria si è conclusa lo scorso Marzo

Abruzzo – La vicenda della caccia al cervo in Abruzzo si conclude, almeno per la stagione venatoria appena trascorsa, con una vittoria per le associazioni animaliste.

Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) Abruzzo ha dichiarato “cessata la materia del contendere” nel ricorso presentato contro la delibera regionale che autorizzava l’abbattimento di 469 cervi, di cui 142 cuccioli.

La decisione del TAR si basa sul fatto che la stagione venatoria si è conclusa lo scorso Marzo, rendendo di fatto inefficace l’atto impugnato.

Questa conclusione arriva dopo un acceso dibattito e una battaglia legale iniziata lo scorso Ottobre. La delibera della Regione Abruzzo aveva suscitato forti reazioni a livello locale e nazionale, portando le associazioni animaliste a presentare ricorso.

Inizialmente, il TAR aveva respinto la richiesta di sospensiva, ma il Consiglio di Stato aveva ribaltato la decisione, accogliendo il ricorso cautelare e bloccando temporaneamente gli abbattimenti.

Le associazioni avevano contestato con forza il piano regionale, definendolo frutto di un censimento “manipolato” e denunciando un potenziale conflitto di interessi, in quanto il conteggio degli animali sarebbe stato effettuato dagli stessi Ambiti Territoriali di Caccia.

Il presidente di Animalisti Italiani, Walter Caporale, aveva parlato di una “strage mascherata da gestione faunistica“, sottolineando la scarsa incidenza dei danni causati dai cervi rispetto agli ingenti fondi stanziati per altri indennizzi agricoli.

La mobilitazione contro la delibera aveva visto la raccolta di oltre 136.000 firme online e l’invio di numerose lettere al presidente della Regione.

Tuttavia, mentre le associazioni animaliste celebrano questa “vittoria”, sul fronte opposto resta alta la preoccupazione e la protesta degli agricoltori abruzzesi.

Proprio nella giornata di ieri, i rappresentanti delle principali associazioni agricole hanno consegnato al presidente del Consiglio regionale quasi 10.000 firme per chiedere interventi urgenti e risolutivi contro i danni causati dalla fauna selvatica, non solo cervi, ma anche cinghiali e lupi.

Durante un’audizione in Conferenza dei capigruppo, gli agricoltori hanno espresso la necessità di accelerare i tempi dei risarcimenti, attuare un efficace piano di contenimento dei cinghiali e affrontare le problematiche legate ai danni causati da cervi e lupi.

Hanno inoltre richiesto una riforma delle leggi regionali che disciplinano i danni da fauna selvatica e l’attività venatoria.

La decisione del TAR, pur salvando i cervi dall’abbattimento previsto per la scorsa stagione, non risolve dunque il complesso problema della convivenza tra fauna selvatica e attività agricole in Abruzzo.

La tensione tra animalisti e agricoltori rimane elevata, e la Regione sarà chiamata a trovare soluzioni che tengano conto delle diverse esigenze e sensibilità in campo, bilanciando la tutela della biodiversità con la necessità di proteggere il lavoro e il reddito del settore primario.

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