Bullismo e minacce tra i banchi di scuola: indagate cinque ragazze, quattro sono minorenni

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Bullismo e minacce tra i banchi di scuola: indagate cinque ragazze, quattro sono minorenni

Marsica – Un incubo quotidiano fatto di insulti, minacce e umiliazioni. È quanto avrebbero subito due studentesse da parte di cinque coetanee – quattro minorenni e una 21enne – ora denunciate e in attesa di essere interrogate nei prossimi giorni. Il caso è esploso il 27 marzo scorso, quando le due vittime hanno deciso di rivolgersi ai Carabinieri, presentando una denuncia. Da lì ha preso il via l’inchiesta, coordinata dalla Procura per i Minorenni dell’Aquila, che contesta alle giovani atti persecutori e comportamenti vessatori reiterati nel tempo.

Secondo l’accusa, le indagate avrebbero insultato ripetutamente le due compagne con espressioni pesanti come “stupide”, “handicappate di m…a”, “racchie”, deridendole costantemente, minacciandole di percosse (“ti trito, ti meno, ti mangio”) e impedendo loro di frequentare alcuni luoghi con intimidazioni continue. Le molestie, verbali e fisiche, avrebbero avuto un impatto devastante sulla vita delle vittime, provocando uno stato di ansia e paura tale da costringerle a cambiare le proprie abitudini: le ragazze, infatti, avevano iniziato a entrare a scuola solo dalla seconda ora pur di evitare le aguzzine.

Tra le indagate figura anche una 21enne, sorella di una delle minori coinvolte, che secondo l’accusa avrebbe partecipato attivamente alle persecuzioni. Non solo insulti diretti, ma anche offese via social: “stupide, handicappate di m…a, poco di buono”, e frasi come “non potrai mai essere al mio passo, sei una bambina”.

Ma non si sarebbe trattato solo di parole. La 21enne è accusata anche di aver costretto le due ragazze a recarsi nei bagni della scuola, minacciandole di percosse se non lo avessero fatto. Una volta dentro, avrebbe imposto il silenzio con frasi del tipo “zitte, fate parlare me”, obbligandole a restare in silenzio. In un episodio risalente al 26 marzo, avrebbe persino messo una mano in faccia a una delle due, facendole cadere gli occhiali. Due delle ragazze indagate sono assistite dagli avvocati Luca e Pasquale Motta.

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