L’Aquila – Dopo la manifestazione tenutasi a Pescasseroli in data 11 maggio u.s., avente ad oggetto la denuncia della desertificazione dei servizi sanitari delle aree interne, desertificazione culminata, nel mese corrente, con l’ennesima privazione del medico per il servizio di emergenza/urgenza del 118, si evidenzia quanto segue.
Posto che, già nel mese di aprile, come nel mese corrente, il servizio del 118 è stato garantito unicamente da un infermiere e dall’autista dell’ambulanza, senza medico, è evidente che la carenza di personale medico nel servizio del 118, in Alto Sangro, va avanti da troppo tempo, con gravi ripercussioni sul diritto alla salute di tutti i cittadini e le cittadine dell’Alto Sangro, siano essi residenti nei Comuni del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise e/o turisti e turiste.
Diritto alla salute che, va detto, pur qualificato dalla Carta Costituzionale come fondamentale, rischia, stanti i fatti, di non essere, in concreto, tutelato dal Sistema Sanitario Nazionale.
Ciò non solo pregiudica il benessere dei cittadini e delle cittadine, ma determina una sempre crescente diffusione di sentimenti di sconcerto e di precarietà di vita nella comunità.
Comunità che, peraltro, di recente ha subito un aumento della tassazione per ripianare il deficit di bilancio delle ASL abruzzesi a fronte di una drastica contrazione dei servizi sanitari.
Di fronte a siffatte circostanze, è necessario provvedere con urgenza ad una programmazione seria e concreta di ripristino dei servizi sanitari nell’area dell’Alto Sangro.
E ciò in quanto anche le soluzioni finora adottate sono comunque temporanee e transitorie e non garantiscono in alcun modo la continuità del servizio sanitario in un’area dove, peraltro, sia d’inverno che d’estate, si registra una massiccia affluenza turistica.
In particolare, si fa presente, sul punto, che nel 2022 le presenze turistiche con almeno un pernottamento sono arrivate a più di un milione e quelle escursionistiche a più del doppio. Inoltre, nella stagione estiva, che è ormai alle porte, le presenze giornaliere sono circa settantamila.
Non bisogna, infatti, dimenticare che l’attività economica principale dell’Alto Sangro è legata al turismo naturalistico e sportivo. Risulta, pertanto, evidente che questo territorio non può essere sprovvisto del servizio di emergenza/urgenza munito di personale medico.
Altrimenti, non viene messo a rischio solo il diritto alla salute, costituzionalmente tutelato, ma anche l’uguaglianza dei cittadini e delle cittadine nell’accesso alle cure, a prescindere dal luogo in cui si nasce o si vive.
Dopo gli ultimi cinque anni, nei quali gli amministratori locali, la CGIL della Provincia dell’Aquila e i Comitati Civici Territoriali hanno tutti chiesto alla ASL1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila il ripristino del servizio di emergenza/urgenza del 118 e della guardia medica turistica, per garantire alla collettività la concreta attuazione del principio costituzionale di parità e di uguaglianza dei cittadini e delle cittadine e la tutela effettiva del diritto alla salute di tutti e di tutte, non è più possibile il perdurare di tale situazione.
La Sanità Pubblica è, infatti, un servizio fondamentale e irrinunciabile, anche e soprattutto per la crescita sociale ed economica del territorio. Eppure, proprio nel nostro territorio, i cittadini e le cittadine devono fare i conti con un sistema sanitario che fa acqua da tutte le parti, tanto da costringere alcuni di essi a pagarsi le cure altrove o, se non hanno risorse economiche sufficienti, a rinunciare alle cure.
Così stando le cose, è necessario procedere adesso, senza più aspettare, per affrontare in modo definitivo e strutturale le criticità che affliggono il nostro sistema sanitario e che in questi anni si sono manifestate con sempre maggiore gravità sul territorio e, in special modo, nell’Alto Sangro, visto e considerato anche che il periodo estivo è alle porte.
Criticità che, senza un’attività di programmazione immediata, seria e concreta, rischiano di compromettere la salute dei cittadini e delle cittadine, sempre più esasperati da un sistema sanitario che non funziona, ma che costa sempre di più. Elementi, questi, che non fanno altro che contribuire allo spopolamento della nostre aree interne già in atto da anni.
Bisogna, quindi, rimettere al centro il diritto alla salute, attraverso un sistema sanitario pubblico, universale, egualitario e gratuito, che, a prescindere dal luogo in cui si nasce o si vive, garantisca a tutti e a tutte il diritto alle cure.
Chiediamo, pertanto, che i Sindaci e il Presidente della Commissione Sanità della Regione Abruzzo convochino congiuntamente, con urgenza, un’assemblea pubblica da tenersi presso il Comune di Pescasseroli, alla presenza dell’Assessora Nicoletta Verì e del Direttore Generale della ASL1, Ferdinando Romano, per affrontare e risolvere definitivamente le problematiche sinora esposte.
Altrimenti, dal canto nostro, continueremo a lottare e a mobilitarci a difesa del diritto alla salute e del diritto ad abitare nelle aree interne, con la proclamazione dello stato di agitazione e dello sciopero territoriale dell’intera area dell’Alto Sangro.
Il Segretario CGIL L’Aquila
Francesco Marrelli
Comitato Cittadini e Territorio Ponte del Giovenco
Silvano Di Pirro
Osservatorio Sanità Alto Sangro
Erminio Colantoni
Comunicato stampa