Avezzano – Ormai non si contano più le volte che ha visto e rivisto quella corsa sulla scalinata di Philadelphia e la scena in cui Rocky Balboa chiama a sé la sua “Adriana” dopo un avvincente incontro sul ring. Come ama il pugilato ama anche il calcio ma finora ha sempre pensato che sarebbe stato impossibile o quanto meno molto difficile praticarli.
E questo perché Avezzano è una città che offre tante possibilità per chi vuole praticare sport, a grandi e piccoli, ma per chi è disabile è diverso. Anche nella possibilità di accedere allo sport si può essere diversi se si hanno delle disabilità. Carlo Chiaravalle però non ha mollato e tutto fa ben sperare che non vorrà mollare. L’appoggio ce l’ha, da due forti e instancabili genitori e da un professore, che lo segue da quando faceva le medie. Ora il suo insegnante di sostegno, Enrico De Nicola, sta lavorando per candidarlo allo Special Olympics, un programma internazionale di allenamento sportivo e competizioni atletiche che raccoglie oltre tre milioni di ragazzi e adulti con disabilità intellettiva.
Chiaravalle frequenta il secondo anno della scuola superiore. E’ uno studente del liceo artistico Bellisario e con su i guantoni, impiega sei ore la settimana con gli insegnamenti del professore De Nicola, molto conosciuto ad Avezzano anche per la sua vicinanza al mondo della boxe.
«Ogni giorno è una piccola sfida e un piccolo passo in avanti», commenta l’insegnante, che mira a una «presa di coscienza dell’autonomia che può raggiungere» il suo “ragazzo”. Nella palestra della scuola, diretta dalla preside Rossella Rodorigo insieme alla vice Angela Rubini, anche quest’ultima insegnante di educazione fisica, Chiaravalle ha ricevuto la visita dello “storico” nome del pugilato avezzanese, Gianpiero Contestabile. «Chiaravalle ha già l’appoggio dell’Avezzano Boxe», sottolinea De Nicola. «Per far crescere questo sogno abbiamo bisogno anche di altri sponsor», aggiunge Contestabile che ormai è sceso dal ring come pugile ma che ancora presenzia come arbitro, «magari se qualcuno comincia anche a credere in ragazzi che hanno problemi motori e che sono meno fortunati di altri, oltre a Chiaravalle qualcun’altro si farà avanti».