Avezzano – “Perché su via Corradini le luminarie sono state installate fino a San Rocco mentre nella parallela via Bagnoli sono presenti fino all’incrocio con via Garibaldi?” La domanda è pervenuta da un nostro lettore che, evidentemente, muovendosi attraverso il centro di Avezzano, addobbato e illuminato in vista delle festività natalizie e di fine anno, ha notato una disparità nella distribuzione delle luminarie. Non conosciamo le ragioni profonde che sottostanno alla selezione dei tratti stradali cittadini da decorare con le luci natalizie ma, in effetti, la perplessità espressa dal lettore ci sembra legittima. Quello che possiamo immaginare, volendo essere ottimisti, è che, in alcuni punti di Avezzano, i fili luminosi debbano essere ancora messi a posto.
Restando in tema di perplessità comuni e diffuse, non sembrano placarsi gli scetticismi e le polemiche attorno al tratto di pista ciclabile che, molto di recente, è stato tracciato a partire dal retro della Stazione ferroviaria e terminal dei bus di Avezzano, quindi da piazzale Kennedy lungo via S. Allende. Evidentemente questo segmento di pista dedicata alle biciclette dovrebbe congiungersi al percorso, già esistente da anni, che si sviluppa lungo la zona nord di Avezzano. L’intento è indubbiamente interessante, ciò che lascia perplessi i cittadini, ancora una volta, è la messa in pratica dell’intento stesso. Infatti, come è già accaduto a Piazza Torlonia, siamo in presenza di una pista ciclabile che va a collocarsi tra il marciapiede e una fila di scomodi parcheggi auto ricollocati più all’esterno, a ridosso della strada percorsa dagli automezzi.
I disagi per chi percorre via Allende e piazzale Kennedy sono diversi, soprattutto durante gli orari di punta quelli, cioè, in cui una fiumana di studenti e pendolari si riversa in questa area per prendere i mezzi pubblici. I residenti, i conducenti dei bus, i passanti, gli automobilisti che si trovano a percorrere i tratti di strada caratterizzati dalla presenza di questo nuovo segmento di pista ciclabile dichiarano apertamente la scomodità e anche la pericolosità della presenza di un tratto di ciclabile che ha reso gli spazi di manovra e di scorrimento più angusti e, quindi, meno sicuri.