Marsica – I fatti risalgono tra l’anno 2016 fino alla fine dell’anno 2021, quando N.O.E.L. di anni 57, a seguito della denuncia sporta dal fratello dello stesso per diversi episodi di violenza e di minacce che vedevano coinvolte quali persone offese anche la zia e la sorella diversamente abile, si vide privato della libertà personale con l’obbligo di dimora nel Comune di Avezzano congiunta con il divieto di avvicinamento a tutte le persone offese.

Prima della denuncia sporta nel novembre del 2021 davanti le A.G. della Stazione dei Carabinieri, diversi furono gli episodi che portarono le persone offese a chiedere l’intervento, delle Forze dell’Ordine competenti territorialmente, raccontando di essere stati bersagliati negli anni da violenze di ogni genere, giammai tuttavia supportate da certificazioni mediche, che a dire delle persone offese ebbero a modificare il loro stile di vita.

Dopo venti udienze dibattimentali, escussi i testi del Pubblico Ministero ed i numerosi testi della difesa, il Giudice del Tribunale Penale di Avezzano Dott.ssa Francesca D’Orazio, sentito il Pubblico Ministero che ha avanzato la richiesta di condanna ad anni due di reclusione ed il difensore dell’imputato Avvocato Roberto Verdecchia, alla luce dei fatti emersi, delle prove ammesse e delle insanabili contraddizioni emerse tra l’attività istruttoria in udienza e quelle in corso di indagini, non ha potuto far altro che emettere una sentenza assolutoria perché il fatto non sussiste, revocando ogni misura cautelare in essere.