Pokemon Go e Psicologia: perché sta spopolando? Quali sono i rischi annessi alla “sindrome Paese dei Balocchi”?

E’ difficile pensare che, in un momento storico saturato da fatti di cronaca di levatura mondiale (attentati in Francia, Colpo di Stato in Turchia, elezioni negli Stati Uniti), i media stiano ponendo grande attenzione su un movimento sociale di massa; il suo nome? Pokemon Go.
Cosa è Pokemon Go?
Pokemon Go è un’applicazione per smartphone che permette di esplorare luoghi reali, al fine di catturare quante più creature possibili.
Tramite l’ausilio della funzione gps, i giocatori dovranno percorrere strade cittadine per catturare il maggior numero di creature animate.
Perché piace tanto?
Lo Psicologo di Associazione Freedom, Dott. Cristiano Di Salvatore elenca 3 punti fondamentali:
1) Effetto nostalgia: il gioco risulta essere un remake della versione cartacea uscita circa 20 anni fa; non dobbiamo stupirci che, paradossalmente, stia riscuotendo un successo planetario nella fascia di età che va dai 30 ai 40.
2) Effetto premio: la cattura di ogni creatura, a livello cognitivo, assume il significato di ricompensa; questo genera il rilascio di endorfine (quelle sostanze che permettono di sentirci di buon umore). Metaforicamente, il giocatore deve calarsi nel ruolo di “cacciatore”; questo attiva aree primitive del nostro cervello come l’amigdala (quella ghiandolina che funziona in situazioni di attacco/fuga).
3) Dipendenza da collezione:ogni Pokemon catturato rappresenta un trofeo da collezionare. Quanti di noi da piccoli hanno ad esempio collezionato figurine dei calciatori, conoscono benissimo l’effetto che si prova nel momento in cui ne mancano davvero poche per terminare l’album.
“Il gioco”, prosegue il dott. Cristiano Di Salvatore, “oltre a generare gli ormai noti danni fisici (incidenti stradali a causa della distrazione) potrebbe comportare importanti conseguenze psicologiche: il gioco genera un’elevato livello di stress. Come dicevamo prima, andare alla ricerca costante e spasmodica di qualcosa da catturare, provoca un’innalzamento dei livelli di adrenalina e, nel tempo, potrebbe generare stress eccessivo.
Inoltre, proprio perché si parla di “realtà aumentata”, il gioco rischia di generare molte difficoltà in tutte quelle persone che, nella vita quotidiana non riescono a discernere la realtà dalla fantasia (ci riferiamo alle persone che presentano sintomi psicotici: allucinazioni, deliri, ecc.).
Cosa consiglia? 
Personalmente consiglierei di non giocare affatto. Per un remoto effetto paradosso, “vietare qualcosa” si tradurrebbe in “alimentare curiosità e trasgressione”.
Molti optano per “giocate responsabilmente”: in realtà non esiste un concetto scientifico che definisca in modo chiaro il termine “responsabilmente”; pertanto per alcuni potrebbe significare “giocare solo un’ora al giorno”, per altri “finché non avrò la batteria scarica” ecc.
Sicuramente trascorrere molto tempo con questa applicazione, comporta inevitabilmente avere meno tempo a disposizione da dedicare ad altro.

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