L’Agenzia delle Entrate invierà 7,5 milioni di lettere di compliance ai contribuenti italiani entro il 2027, con 2,7 milioni di comunicazioni nel 2025 e 2,4 milioni sia nel 2026 sia nel 2027. Questo strumento mira a guidare i contribuenti verso la correzione di errori o omissioni fiscali prima di eventuali accertamenti, incentivando l’adempimento spontaneo e migliorando la trasparenza fiscale.

Secondo il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, l’obiettivo è far emergere basi imponibili per IVA e imposte dirette, sfruttando strumenti di analisi dati per monitorare l’efficacia delle comunicazioni. Nel 2023, gli incassi derivanti dalla compliance hanno raggiunto 4,2 miliardi di euro, pari al 13,4% del totale recuperato dall’evasione fiscale. Il trend è in crescita: le lettere di alert sono passate da 1,9 milioni nel 2018 a oltre 3,2 milioni nel 2024. Queste comunicazioni non rappresentano atti di accertamento, ma semplici inviti a rivedere le dichiarazioni o i versamenti.

Se tutto è in regola, il contribuente può segnalare eventuali errori dell’amministrazione. In caso contrario, è possibile correggere autonomamente gli errori e beneficiare di sanzioni ridotte. Particolare attenzione sarà riservata al controllo degli immobili oggetto di Superbonus, dove il Fisco invierà lettere per chiedere chiarimenti su eventuali discrepanze tra rendita catastale e costi sostenuti per i lavori.

Queste lettere conterranno dati identificativi dell’immobile e un invito a presentare documentazione tramite il servizio “Consegna documenti e istanze” sul sito dell’Agenzia. Se necessario, il contribuente potrà aggiornare la rendita catastale, anche oltre il termine di 30 giorni, usufruendo comunque di sanzioni ridotte che, ai sensi dell’articolo 31 del RD 652/1939, variano da un minimo di 1.032 euro a un massimo di 8.264 euro.